Più di 400 lavoratori da Lecco, Oggiono e Cernusco a Milano per difendere i propri diritti nella manifestazione Fiom Cgil
Un centinaio sono partiti da Oggiono e da Cernusco Lombardone a bordo di 2 pullman, altri da Lecco e in molti hanno raggiunto la città in treno, salendo sul convoglio da diverse stazioni lungo la tratta Lecco - Milano. In tutto oltre 400 rappresentanti della Fiom e di altre sigle sindacali della nostra Provincia hanno partecipato al corteo che nella mattinata di venerdì 28 gennaio ha sfilato lungo le vie milanesi, per dire "no" insieme ad altre centinaia di manifestanti provenienti da tutta la Regione, all'accordo proposto ai propri lavoratori dalla Fiat di Mirafiori, contenente deroghe al contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici che la sigla della Cgil non ha sottoscritto.
"Saremo a Milano per protestare contro la messa in discussione dei diritti dei lavoratori, contro la cancellazione del contratto nazionale dei metalmeccanici" ha spiegato Lorena Panzeri, Cgil Lecco. "Deve essere verificata la legittimità delle clausole contenute nell'accordo Fiat, alcune delle quali ledono i diritti fondamentali dei lavoratori". Tra queste la possibilità di inserire turni di lavoro di 10 ore, il taglio delle pause per il riposo, la penalizzazione economica sulla retribuzione dovuta in caso di malattia e la cancellazione delle rappresentanze sindacali eletti dai lavoratori (Rsu). Al ritrovo a Cernusco anche tanti non appartenenti alla sigla dei metalmeccanici. "Ci sono rappresentanti dei pensionati, dei chimici, dei tessili, perchè questo è un problema generale che tocca tutti i lavoratori" ha commentato Lorena Panzeri.
"Ho un figlio giovane e sono qui per manifestare contro questa situazione che mina il suo futuro e quello di tanti altri, minacciando i diritti di tutti i dipendenti" ha spiegato Mario Castelli della sezione meratese Spi.
VIDEO:
Il gruppo in partenza da Cernusco
"Saremo a Milano per protestare contro la messa in discussione dei diritti dei lavoratori, contro la cancellazione del contratto nazionale dei metalmeccanici" ha spiegato Lorena Panzeri, Cgil Lecco. "Deve essere verificata la legittimità delle clausole contenute nell'accordo Fiat, alcune delle quali ledono i diritti fondamentali dei lavoratori". Tra queste la possibilità di inserire turni di lavoro di 10 ore, il taglio delle pause per il riposo, la penalizzazione economica sulla retribuzione dovuta in caso di malattia e la cancellazione delle rappresentanze sindacali eletti dai lavoratori (Rsu). Al ritrovo a Cernusco anche tanti non appartenenti alla sigla dei metalmeccanici. "Ci sono rappresentanti dei pensionati, dei chimici, dei tessili, perchè questo è un problema generale che tocca tutti i lavoratori" ha commentato Lorena Panzeri.
"Ho un figlio giovane e sono qui per manifestare contro questa situazione che mina il suo futuro e quello di tanti altri, minacciando i diritti di tutti i dipendenti" ha spiegato Mario Castelli della sezione meratese Spi.
VIDEO:
Fabio Anghileri, rappresentante della della sigla sindacale dei metalmeccanici meratese, ha commentato che la manifestazione va oltre il contratto di Mirafiori e si oppone ad una situazione in cui a rischio sono le modalità di rappresentanza sindacale all'interno delle aziende e la gestione democratica degli accordi. "Anche sul nostro territorio non è accettabile che gli imprenditori mettano a rischio i diritti dei lavoratori costituendo nuove società" ha commentato Anghileri con chiaro riferimento agli avvenimenti in corso presso la meratese BetonVilla. I lavoratori hanno quindi raggiunto Milano per sfilare verso Piazza del Duomo, dove il segretario generale della Fiom e altri esponenti sindacali hanno parlato di fronte a lavoratori di ogni classe e studenti, uniti nella protesta.