Marco Canzi entra nel CdA. Un premio per il ''missionariato'' svolto?

Marco Canzi
Amici sindaci e amministratori comunali di qualsiasi parte politica e comunque l'abbiate e la pensate sulla legittimità o meno del conferimento ventennale del servizio idrico a Lario reti Holding, chi di voi avrebbe accettato di entrare nel CdA dell'azienda pubblica dopo aver condotto una campagna contro fino al 2013 e una, forsennata a favore da quella data in avanti (data nella quale, incidentalmente, la consorte è entrata nel collegio sindacale di altra azienda pubblica, ovvero Silea Spa)? Pochi, diciamolo. Pochi. Il dottor Marco Canzi è tra questi. La sua dedizione alla causa lo ha visto missionario girare di comune in comune a convincere (con successo) sindaci e consiglieri comunali che non Idrolario Srl, che pure avrebbe rappresentato ottimamente il meratese-casatese - circondario in cui vive e lavora il dottor Canzi - ma Lario Reti - holding nella quale il suddetto circondario non conta un cazzo - era la soluzione ideale per la gestione - di secondo livello quindi non in house - dell'acqua pubblica. Bravo, bravo, bravo Marco Canzi. Ora lo studio di famiglia è ben rappresentato nelle municipalizzate e nel club di Valmadrera altre poltrone si aggiungono attorno al tavolo. Beh, il dottor Canzi ha vinto facile, anche questo va detto: convincere Dorina Zucchi e la sua Giunta della inopportunità di affidare l'acqua a Lario Reti e poi del suo contrario non deve essere stata un'impresa da far tremare i polsi. Ugo Panzeri di Brivio, altro sottotenente della causa idrica, ha ottenuto un posto in Giunta provinciale, Osnago e Lomagna sono di stretta osservanza piddina, come Missaglia, Casatenovo, Barzanò e Calco. Insomma il PD con i suoi ufficiali, sottufficiali, graduati e furieri ha avuto gioco facile anche a superare quella che sembrava una barriera invalicabile tracciata dall'Autorithy della concorrenza e del mercato. Quindi il conferimento è stato approvato a larghissima maggioranza per la soddisfazione prima di altri, di Paolo Negri di Sirtori che già qualche sedia l'aveva occupata tra le municipalizzate, oltre a quella di numero uno dell'ATO. Però - e lo diciamo col massimo rispetto per il dottor Canzi - noi avremmo saltato un giro. Accettare la nomina nel Consiglio di Amministrazione, almeno a noi, è parso sgradevole. Però, nessuno è giudice in terra. Perciò, chapeau.
C.B.
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