Amarcord: il 1° maggio alla Madonna del Bosco di Imbersago

Ritornare alla Madonna del Bosco di Imbersago, per alcuni lecchesi, è ripercorrere orme di antichi ricordi, quando i chierichetti del santuario di Madonna della Vittoria a Lecco, arrivavano, negli anni ’50, a bordo di una vecchia corriera SAL, come gita premio della fedeltà al servizio liturgico. Il gruppo chierichetti era irrobustito nel numero da fratelli e parenti, che abitavano nella contrada che si allungava lungo via Azzone Visconti, allora densamente popolata, oggi invece city nella city, dove gli uffici hanno allontanato le famiglie.

C’era allora “un gemellaggio” fra la Madonna del Bosco e la Vittoria di Lecco, santuari affidati alla congregazione dei Padri Oblati Vicari, della diocesi di Milano.
La foto di gruppo pubblicata a pagina 15 del libro “Il monumento a Papa Giovanni XXIII”, di Ambrogio Amati, editrice Ancora, porta subito a riconoscere tanti Oblati che sono stati alla Vittoria, da don Luigi Brusa, rettore dalla presenza record dal 1942 al 1960, a don Giulio Maino, don Carlo Cantoni, don Angelo Rampinini, don Pietro Mazzoleni ed altri. Gli Oblati Vicari hanno lasciato la Vittoria nel maggio 1998, con l’ultimo rettore don Albano Giolo, ora presente alla Madonna del Bosco. Gli Oblati erano alla Vittoria dal 1937, vivendo gli anni tragici della guerra e della Liberazione.
La foto storica dell’incoronazione della Madonna del Bosco il 29 agosto 1954, dall’allora patriarca di Venezia cardinale Angelo Roncalli, vede al fianco del futuro Papa il rettore della Vittoria, don Luigi Brusa, ed il vicario don Carlo Cantoni. La foto è a pagina 39 del libro di Amati.


Nell’autunno 1958, con la nomina del cardinale Roncalli a Papa, il santuario della Madonna del Bosco ebbe un’esplosione di popolarità religiosa, richiamando un numero sempre crescente di fedeli. Succedeva allora che due Oblati della Vittoria, dopo le Messe festive della mattinata in santuario, venissero portati da volontari lecchesi, in auto, alla Madonna del Bosco, per collaborare con i confratelli impegnati da tanta numerosa presenza di fedeli.
Il monumento a Papa Giovanni XXIII, inaugurato nel 1962, in alto alla Scala Santa, è opera del noto scultore Enrico Manfrini, deceduto nel 2004, che è anche l’autore, tra tante realizzazioni insigni, delle monumentali porte della Misericordia e dei Santi Patroni, presso la basilica di san Nicolò in Lecco. Sono state inaugurate nel 1975 dal cardinale Giovanni Colombo, dono della Banca Popolare di Lecco in memoria del suo presidente Giancarlo Bellemo, deceduto un anno prima.
E’ da ricordare che devozione primaria dei pellegrini e dei fedeli è la salita in preghiera della monumentale Scala Santa, con i suoi 349 gradini. La parte alta della Scala Santa sarà illuminata da numerosi lumi nelle serate di veglia, in particolare alla vigilia della festa del miracolo, domenica 8 maggio, alle ore 20.30. Il mese di maggio ha visto, infatti, il solenne inizio della novena, che prepara la festa del miracolo, che sarà lunedì 9 maggio. La Messa solenne delle 11 sarà presieduta dal vicario episcopale, mons. Maurizio Rolla, con i sacerdoti del Decanato di Brivio. Nel pomeriggio, alle 16, un’altra Messa solenne sarà presieduta da mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano. Alle 17 è prevista la benedizione dei bambini.
Da segnalare nel programma la caratteristica Via Crucis, lungo il sentiero nel bosco. Sabato 7 marzo, alle 6.39, vi sarà il Rosario salendo la scala Santa. Nella serata di domenica 8, vigilia della festa, il santuario sarà aperto sino alle ore 22.
    Le celebrazioni del mese di maggio 2016 sono praticamente un’anticipazione di quelle che avranno luogo l’anno prossimo per il 4° centenario dell’apparizione 1617-2017. Per tutti coloro che vogliono seguire l’attività del santuario è consigliabile il periodico mensile Madonna del Bosco.
Aloisio Bonfanti
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