Cornate: Padre Reati racconta dei Lager russi e commuove la platea
È stata una conferenza che ha sicuramente toccato nel profondo gli spettatori quella tenuta venerdì scorso a Cornate. I promotori della serata, il Centro culturale Benedetto XVI di Cornate d'Adda ed i centri associati del sito www.luoghidipensiero.it, hanno invitato come relatore Padre Fiorenzo Emilio Reati, sacerdote francescano del convento di Sabbioncello, che ha presentato il suo libro "La lunga ombra del Gulag: vita e morte del lager sulle isole Solovki" raccontando la crudeltà e la condizione disumana dei lager sovietici grazie alle testimonianze raccolte nei suoi 20 anni di vissuto in Russia.
In seguito il Padre ha poi spiegato il motivo principale che l'ha spinto a scrivere il suo libro, ovvero la sua ammirazione per tutte quelle persone, intellettuali principalmente, che hanno preferito subire 20 anni di tortura nei Gulag piuttosto che piegarsi al regime. "In tempi in cui la fede è piatta" ha accusato "quella gente ci dà l'esempio di una fede di ferro, di come i cristiani non debbano appiattirsi tutti allo stesso livello ma essere più combattivi e critici".
Padre Reati ha poi spiegato che i circa 2 mila lager russi erano collocati tutti a nord, lontano dai centri abitati. La scelta di insediare proprio lì i campi è dettata dal fatto che in primis nessuno riuscisse a vedere quello che effettivamente accadeva all'interno e in secondo luogo per impedire la fuga dei prigionieri: nessuno dei fuggiaschi è mai sopravvissuto alla lunga distesa di neve e ghiaccio che circondava i lager. 15 milioni sono stati i deportati nei gulag e di questi ne sono sopravvissuti solamente 2 milioni: non c'è famiglia russa che non abbia avuto almeno un membro deportato. Nelle isole Solovki sorgeva un antico monastero ortodosso; i comunisti hanno ucciso tutti i monaci presenti e hanno costruito il lager. In questo campo venivano deportati in genere membri del clero, intellettuali, nobili e docenti universitari, la gente "che contava" della Russia e che si era opposta al regime di Stalin. In Siberia invece si trovava il famoso lager Kolyma: i deportati dovevano camminare per 500 km nella foresta per poterlo raggiungere. In questo campo sono passati 200 mila persone e nessuno di questi è sopravvissuto. Il Padre ha visitato il luogo in cui sorgeva questo campo e ricorda così la sua esperienza: "Arrivai lì che era novembre, ho visto una scena che mai dimenticherò nella mia vita. Giunsi in questa valle stretta quando stava piovendo e c'era una temperatura di -25°. Ad un certo punto inizia a piovere; mentre scendeva l'acqua, scendeva anche la terra. Cosa ho visto? Una massa sterminata di ossa bianche. Erano i 120 mila deportati sepolti appena sotto la terra."
È stato poi fatto vedere il documentario "L'arcipelago della morte, la Verità sui gulag sovietici" che ha raccontato con immagini e testimonianze questa pagina nera della storia del 1900 e successivamente Padre Reati ha risposto alle numerose domande dei presenti. Il relatore ha concluso affermando: "Indirrei una giornata per ricordare le vittime dei Gulag e avrei anche individuato la data possibile, il 14 agosto, giorno in cui è stato smantellato il campo delle isole Solovki. Ho anche scritto una lettera all'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ma non ho mai ricevuto risposta. È la dimostrazione che non si vuole ancora fare luce e divulgare questa barbarie ordinata dal regime comunista russo".
Padre Fiorenzo
"Perchè ricordare quanto accaduto in passato?" ha iniziato Padre Reati, "Immagino abbiate tutti letto il Diario di Anna Frank; la ragazza ad un certo punto dice: gli uomini sono condannati a ripetere quello che vogliono dimenticare. Chi mi dice di non parlare più di queste storie e chi non vuole ascoltarle perchè appartengono al passato ha già in mano la pistola per sparare un'altra volta. Chi dimentica è complice. Io non voglio essere complice di chi spara quindi parlo, e lo faccio ad alta voce!". Il Padre ha poi continuato raccontando come non ci sia alcuna differenza tra i nazisti e i comunisti: "sono solo delle maledette etichette: il vino, velenoso, è lo stesso per entrambi. Ho trovato dei documenti segreti di contatti tra il Kgb e la polizia nazista. Nel 1934 presso la località di Ivangor i comunisti hanno fatto da consulenti ai nazisti per la costruzione dei campi di concentramento: i nemici ufficiali complottavano insieme per uccidere. Che differenza c'è allora tra le due ideologie? Nessuna. Dovremmo riscrivere i libri di storia e ricordare anche l'olocausto russo, non solo quello ebraico, perchè sono esattamente la stessa cosa".In seguito il Padre ha poi spiegato il motivo principale che l'ha spinto a scrivere il suo libro, ovvero la sua ammirazione per tutte quelle persone, intellettuali principalmente, che hanno preferito subire 20 anni di tortura nei Gulag piuttosto che piegarsi al regime. "In tempi in cui la fede è piatta" ha accusato "quella gente ci dà l'esempio di una fede di ferro, di come i cristiani non debbano appiattirsi tutti allo stesso livello ma essere più combattivi e critici".
Padre Reati ha poi spiegato che i circa 2 mila lager russi erano collocati tutti a nord, lontano dai centri abitati. La scelta di insediare proprio lì i campi è dettata dal fatto che in primis nessuno riuscisse a vedere quello che effettivamente accadeva all'interno e in secondo luogo per impedire la fuga dei prigionieri: nessuno dei fuggiaschi è mai sopravvissuto alla lunga distesa di neve e ghiaccio che circondava i lager. 15 milioni sono stati i deportati nei gulag e di questi ne sono sopravvissuti solamente 2 milioni: non c'è famiglia russa che non abbia avuto almeno un membro deportato. Nelle isole Solovki sorgeva un antico monastero ortodosso; i comunisti hanno ucciso tutti i monaci presenti e hanno costruito il lager. In questo campo venivano deportati in genere membri del clero, intellettuali, nobili e docenti universitari, la gente "che contava" della Russia e che si era opposta al regime di Stalin. In Siberia invece si trovava il famoso lager Kolyma: i deportati dovevano camminare per 500 km nella foresta per poterlo raggiungere. In questo campo sono passati 200 mila persone e nessuno di questi è sopravvissuto. Il Padre ha visitato il luogo in cui sorgeva questo campo e ricorda così la sua esperienza: "Arrivai lì che era novembre, ho visto una scena che mai dimenticherò nella mia vita. Giunsi in questa valle stretta quando stava piovendo e c'era una temperatura di -25°. Ad un certo punto inizia a piovere; mentre scendeva l'acqua, scendeva anche la terra. Cosa ho visto? Una massa sterminata di ossa bianche. Erano i 120 mila deportati sepolti appena sotto la terra."
È stato poi fatto vedere il documentario "L'arcipelago della morte, la Verità sui gulag sovietici" che ha raccontato con immagini e testimonianze questa pagina nera della storia del 1900 e successivamente Padre Reati ha risposto alle numerose domande dei presenti. Il relatore ha concluso affermando: "Indirrei una giornata per ricordare le vittime dei Gulag e avrei anche individuato la data possibile, il 14 agosto, giorno in cui è stato smantellato il campo delle isole Solovki. Ho anche scritto una lettera all'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ma non ho mai ricevuto risposta. È la dimostrazione che non si vuole ancora fare luce e divulgare questa barbarie ordinata dal regime comunista russo".
Beatrice Frigerio