Lago di Sartirana/2: nasce un Comitato di salvaguardia spontaneo e iniziano i lavori


Ai bambini di qualche generazione fa, i nonni raccontavano questa favola: un giorno a Sartirana giunse un viandante, povero, lacero, senza scarpe e con una bisaccia a tracolla. A tutti chiedeva un piccolo aiuto, qualcosa da mangiare, un tetto per ripararsi dalle intemperie; ma la gente chiudeva porte e finestre, metteva i piccoli al riparo e spiava quell'uomo da dietro usci e gelosie. A sera sfinito il viandante bussò all'ultima casa del paese, posta un po' sopra la conca. Aprì una vedova che accolse il poveretto, gli diede da mangiare e un giaciglio per la notte. L'indomani la donna non trovò l'ospite nella stanza e, soprattutto, affacciatasi alla finestra non vide più il paese sottostante ma un lago. Qualcuno disse, molti anni dopo, che sul far della sera, quando spirava la brezza da nord si udiva il rintocco di una campana provenire dalle profondità dello specchio lacustre.
Una bella storia che ha affascinato generazioni. Ignazio Cantù, nelle sue pagine "Viaggio ai laghi e alla brianza", descriveva invece così la zona: "Accanto ai laghi della brianza che sono entrati nella letteratura ve n'è uno di nome oscuro, ignoto ai più: è il laghetto di Sartirana, piccolo e quieto, incastonato tra le ridenti colline che stanno attorno a Merate. Serena oasi avvolta di silenzio, rotto solo dal gracidar di una rana nel canneto e dal guizzo improvviso di un pesce fuor dell'acqua immota, che riflette con nitore i piani vicini e lontani.....".

Citava questa descrizione del fratello di Cesare Cantù da Brivio, Giampaolo Milani, sartiranese doc a margine della prima relazione sull'evento del 18 dicembre 1974: la costituzione del "Comitato Lago di Sartirana", avvenuta in quella fredda sera d'inverno al Circolo. L'incontro era stato preceduto dalla diffusione di una lettera, che riportiamo qui sotto, datata 10 dicembre 1974 a opera di alcuni residenti tra i quali, oltre al citato Milani e a Mario Bellani, anche l'attuale sindaco Andrea Massironi.


Scriveva Milani: "Attualmente questo lago ha bisogno di cure..... è malato!". Dunque quarant'anni fa il lago era malato, tanto da indurre molti sartiranesi di buona volontà a costituirsi in un Comitato, apolitico, avente come solo scopo la salvaguardia ecologica, ittica e paesaggistica dello specchio d'acqua.

I lavori di dragaggio


Ha ragione Massironi quindi? Allora il lago era più malato di oggi? Dipende dai punti di vista. Come ogni lago di origine intramorenica è destinato nel tempo a chiudersi e diventare una prateria umida. La tesi degli ambientalisti è sempre stata quella di lasciare che la natura faccia il suo corso. Oggi il canneto avrebbe probabilmente coperto gran parte della superficie lacustre, attorno al lago non ci sarebbero stati percorsi artificiali, passerelle, ponti e neppure i canali sarebbero stati realizzati. La foce sarebbe stata chiusa dalla vegetazione impedendo così la vista del lago e il bagnolo sarebbe inaccessibile. La natura, insomma avrebbe fatto il suo corso.

Invece il manipolo di sartiranesi decise quel 18 dicembre 1974 di contrastare la natura, con interventi tesi, paradossalmente, a salvare il lago. Quel che è stato fatto in questi quarant'anni resta argomento di confronto e scontro. Tuttavia un dato è certo: la riserva è tuttora accessibile al pubblico.

Nel video che trovate qui sotto, della durata di una ventina di minuti, c'è riassunta la storia di quanto i volontari sartiranesi hanno fatto tra il 1974 e il 1984, anno in cui la Cooperativa Lago di Sartirana Srl, subentrata al Comitato spontaneo si sciolse dopo aver donato al Comune tutti i terreni circostanti il lago acquistati e bonificati per creare aree verdi fruibili dal pubblico.

VIDEO


Le tappe di questo percorso da spontaneo a istituzionale sono così riassumibili:
-    18 dicembre 1974, nasce il Comitato Lago di Sartirana con lo scopo di sensibilizzare le autorità e l'opinione pubblica onde consentire la salvaguardia ecologica, ittica e paesaggistica del lago.
-    6 maggio 1976, si costituisce la Cooperativa Lago di Sartirana srl avente come oggetto l'acquisto di terreni limitrofi allo specchio lacustre per rendere possibile un intervento pilota teso a ripristinare i canali preesistenti, mediante lo scavo del canneto e la rimozione dei sedimenti dello stesso canneto giacenti sul fondo del lago.
-    27 luglio 1977, la legge regionale nr.33 inserisce lo specchio d'acqua nell'elenco delle aree protette (biotopi e geotopi)
-    1-31 ottobre 1978, si dà corso al primo progetto pilota, viene ripristinato un vecchio canale lungo circa 100 metri, largo 5 e profondo 1,50.
-    30 novembre 1983, la legge regionale n.86 inserisce l'area nell'elenco delle riserve naturali da istituire.
-    15 novembre 1984, viene costituita ufficialmente la riserva naturale del lago di Sartirana.


Come abbiamo visto a quel punto la Cooperativa decideva di sciogliersi e donare tutto il patrimonio al Comune affinchè, con altre risorse e la possibilità di accedere a finanziamenti regionali e comunitari si potesse potenziare l'opera di salvaguardia che era alla base dell'oggetto sociale della Srl.

Ma perché proprio nel 1974 un numeroso gruppo di sartiranesi decise di "scendere in campo" a difesa del lago? A domanda, chi c'era risponde: perché era evidente che i segni dell'abbandono ormai non potevano essere ignorati. Ma, forse, c'è un'altra ragione, che ha un nome: carpa erbivora dell'Amur (Ctenopharyngodon idella).

2/continua
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