Accadeva 30 anni fa/38, 1 – 16 febbraio: lotta per la ''Bretella''. Banditi assaltano coiffeur, pizzerie e banche ma l’orrore è altro
    			La "bretella", ossia quell'arteria che da       Usmate dovrebbe       agganciare la superstrada a Nibionno, è al centro del confronto       politico       nell'intera Brianza del febbraio 1986. In realtà anche Regione e       Provincia sono       in "guerra" perché ciascun Ente ha il proprio progetto. Cominciamo       col dire che       trent'anni fa la tangenziale est si fermava a Vimercate       incrociando l'asse       autostradale Torino-Venezia (A4). Da Vimercate a Usmate c'è       soltanto una       trafficata strada provinciale che poi si innesta nella statale 36       dello Spluga.       La circolazione è caotica, le code interminabili, qualcosa si deve       fare. Da una       parte avanza il progetto di prolungamento della Est fino a Usmate       dove, secondo       la Regione dovrebbe snodarsi addirittura una autostrada, che parte       in superficie,       parte in trincea e parte in galleria raggiunga Nibionno       innestandosi così sulla       più veloce superstrada che da Monza conduce a Lecco. La provincia       di Milano       però la pensa diversamente, ritenendo più conveniente ammodernare       la       provinciale 45 fino ad Arcore e da lì realizzare un tronco       stradale di 6       chilometri fino a Lissone, agganciandosi poi alla "super". Il       piano regionale       ha un costo stimato di 200  miliardi       di       lire, quello provinciale appena di 60 miliardi. Tra i due Enti si       inseriscono       però anche i sindaci dei territori interessati. L'Usmatese,       innanzitutto, poi       il meratese e il casatese. Curioso lo schieramento pro e contro:       sul fronte del       "no" i sindaci di Usmate-Velate Daniela Mazzuconi e di Monticello       Vittorio       Cazzaniga, oltre al Comitato civico guidato da Davide Beretta. Sul       fronte del       "sì" i sindaci di Casatenovo Giovanni Maldini, di Missaglia       Gabriele Castagna e       di Merate Giacomo Romerio. In realtà tutti i sindaci del meratese       sono       ovviamente favorevoli: la "Bretella" dirotterebbe non meno di       25mila veicoli al       giorno dalla "36" alla "Valassina" evitando il giro da Calco e poi       lungo la       "342" Briantea fino a Nibionno. Luigi Brambilla di Calco, Angelo       Guzzon di       Cernusco, Angelo Bonanomi di Osnago, Giuseppe Cameroni di Brivio,       tutti       auspicano che decolli il progetto della Regione. Come noto non       decollerà. Ma di       questo progetto se ne parlerà a lungo. L'ex cinema Capitol di via       Lombardia       ospita Giuseppe Guzzetti, presidente della Giunta regionale che       spiega alla       popolazione il progetto stradale, introdotto dall'assessore       Giovanni Battista       Albani, anche lui favorevole alla "bretella".
Il mondo delle banche è in fermento. La "Popolare di Milano" sta scalando la Banca Agricola Milanese e sembra abbia già superato il 52% del capitale; a sua volta l'Istituto milanese controlla il 70% circa della gloriosa Banca Briantea di Merate diretta dal dottor Lucio Motta. Piero Schlesinger numero uno della "Popolare" ha in mente di fondere l'Agricola con la Briantea. La battaglia è contro Cofide (Gruppo De Benedetti) e il sindacato della "Bam". Negli anni a venire l'operazione di fusione andrà in porto con l'uscita dal listino di borsa e la sostituzione delle insegne delle due banche con il solo logo "Banca Popolare di Milano".
A Lecco cade anche la Giunta Dc-Psi-Pli guidata da Paolo Mauri. E' la terza crisi in tre anni. Alla successione si prepara il ciellino Giulio Boscagli. Giancarlo Galli sostituisce alla Camera il collega Dc Paolo Moro. Giampiero Omati, segretario provinciale dello scudocrociato, in vista del congresso, chiede al partito una vera unità e apre il direttivo alla minoranza del partito.
Ma a scuotere la Brianza non è certo la guerra interna alla Dc. Ma un orrendo omicidio. A Trezzo D'Adda viene rinvenuto un tronco umano di una donna. Il taglio è netto, prodotto forse da una sega, forse da un' accetta molto affilata. Polizia, Carabinieri, Agenti di PL, Vigili del fuoco sono sguinzagliati lungo le due sponde del fiume Adda, alla ricerca di indizi. In campo ci sono anche Angelo Baiguini e Alessandro Albani, il primo è un cacciatore di notizie nato, il secondo lo storico fotografo del Giornale di Merate, prematuramente scomparso. I due "battono" le alzaie per raccogliere notizie tra gli operatori. Poi, complice anche un freddo terribile e la mancanza di novità decidono di tornare a Merate. Ma non prendono subito la strada che dalla centrale elettrica di Trezzo, dove era stato recuperato il tronco umano porta sulla provinciale e poi nel meratese. Decidono di risalire l'alzaia fino a Cornate. "Una molla scattata improvvisamente" spiegherà poi Baiguini. Giunti nelle vicinanze dell'ex ristorante Il Molinetto, dopo le cave di sabbia l'attenzione dei due cronisti a bordo della vecchia Regata che procede molto lentamente, viene attirata da un grosso involucro che galleggia quasi a riva. Scesi dalla macchina, in preda alla trepidazione il sospetto che si tratti delle gambe della poveretta si fa certezza. Albani resta sul posto, Baiguini torna a razzo alla centrale, allerta il direttore Paolo Cavattoni che a sua volta richiama i carabinieri. L'involucro viene ripescato dai Vigli del fuoco. Dentro gli arti inferiori della vittima.
Ma orrori a parte anche la malavita da strada impazza, ieri come oggi. Sabato 8 febbraio tre banditi armati fanno irruzione nel salone di coiffeur di Vicolo Carbonini. Uno dei tre punta la pistola alla tempia della commessa diciassettenne e ordina ai presenti di consegnare soldi e preziosi. Afferrati i soldi dell'incasso della giornata i tre fuggono. La notte di domenica 9 febbraio altra rapina a mano armata alla pizzeria di via Verdi. I banditi costringono i titolari e il personale ancora in servizio a consegnare l'incasso della serata. Quasi 2 milioni. Pima di fuggire esplodono un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio. Lunedì mattina 10 febbraio scatta l'allarme alla "Popolare di Lecco " di Casatenovo. Due uomini si erano introdotti attraverso sbarre strettissime negli uffici e avevano atteso gli impiegati. I quali, appena entrati nella filiale si sono trovati di fronte due uomini armati di mitra con i volti coperti da passamontagna.
A Saluzzo muore improvvisamente il vescovo monsignor Antonio Fustella nativo di Pagnano. Alle esequie parteciperanno Luigi Zappa, l'ex sindaco Giuseppe Ghezzi con il gonfalone e i parroci di Merate e Pagnano.
L'inverno non molla la presa. Sabato 15 febbraio si svolge il tradizionale carnevale ma oltre ai coriandoli di carta cadono dal cielo coriandoli di neve che realizzano uno scenario quasi irreale, tra mascherine di Barbie e spruzzi di bombolette di crema da barba. Anche il calcio si ferma di nuovo dopo la parziale sosta della prima domenica di febbraio. I Campi sono ricoperti di neve e, sotto, ci sono pericolose lastre di ghiaccio. Insomma è ancora pieno inverno.
  
38/continua
    		
    		

IL FRONTE DEL NO
Davide Beretta, Daniela Mazzuconi, Vittorio Cazzaniga

IL FRONTE DEL SI
Giovanni Maldini, Gabriele Castagna, Giacomo Romerio
Il mondo delle banche è in fermento. La "Popolare di Milano" sta scalando la Banca Agricola Milanese e sembra abbia già superato il 52% del capitale; a sua volta l'Istituto milanese controlla il 70% circa della gloriosa Banca Briantea di Merate diretta dal dottor Lucio Motta. Piero Schlesinger numero uno della "Popolare" ha in mente di fondere l'Agricola con la Briantea. La battaglia è contro Cofide (Gruppo De Benedetti) e il sindacato della "Bam". Negli anni a venire l'operazione di fusione andrà in porto con l'uscita dal listino di borsa e la sostituzione delle insegne delle due banche con il solo logo "Banca Popolare di Milano".

Lucio Motta
A Lecco cade anche la Giunta Dc-Psi-Pli guidata da Paolo Mauri. E' la terza crisi in tre anni. Alla successione si prepara il ciellino Giulio Boscagli. Giancarlo Galli sostituisce alla Camera il collega Dc Paolo Moro. Giampiero Omati, segretario provinciale dello scudocrociato, in vista del congresso, chiede al partito una vera unità e apre il direttivo alla minoranza del partito.

Giulio Boscagli
Ma a scuotere la Brianza non è certo la guerra interna alla Dc. Ma un orrendo omicidio. A Trezzo D'Adda viene rinvenuto un tronco umano di una donna. Il taglio è netto, prodotto forse da una sega, forse da un' accetta molto affilata. Polizia, Carabinieri, Agenti di PL, Vigili del fuoco sono sguinzagliati lungo le due sponde del fiume Adda, alla ricerca di indizi. In campo ci sono anche Angelo Baiguini e Alessandro Albani, il primo è un cacciatore di notizie nato, il secondo lo storico fotografo del Giornale di Merate, prematuramente scomparso. I due "battono" le alzaie per raccogliere notizie tra gli operatori. Poi, complice anche un freddo terribile e la mancanza di novità decidono di tornare a Merate. Ma non prendono subito la strada che dalla centrale elettrica di Trezzo, dove era stato recuperato il tronco umano porta sulla provinciale e poi nel meratese. Decidono di risalire l'alzaia fino a Cornate. "Una molla scattata improvvisamente" spiegherà poi Baiguini. Giunti nelle vicinanze dell'ex ristorante Il Molinetto, dopo le cave di sabbia l'attenzione dei due cronisti a bordo della vecchia Regata che procede molto lentamente, viene attirata da un grosso involucro che galleggia quasi a riva. Scesi dalla macchina, in preda alla trepidazione il sospetto che si tratti delle gambe della poveretta si fa certezza. Albani resta sul posto, Baiguini torna a razzo alla centrale, allerta il direttore Paolo Cavattoni che a sua volta richiama i carabinieri. L'involucro viene ripescato dai Vigli del fuoco. Dentro gli arti inferiori della vittima.

A sinistra il compianto Sandro Albani, a destra Angelo Baiguini che ritrovarono gli arti inferiori della poveretta. 
Al centro il collega Ernesto Galigani
 Al centro il collega Ernesto Galigani
Ma orrori a parte anche la malavita da strada impazza, ieri come oggi. Sabato 8 febbraio tre banditi armati fanno irruzione nel salone di coiffeur di Vicolo Carbonini. Uno dei tre punta la pistola alla tempia della commessa diciassettenne e ordina ai presenti di consegnare soldi e preziosi. Afferrati i soldi dell'incasso della giornata i tre fuggono. La notte di domenica 9 febbraio altra rapina a mano armata alla pizzeria di via Verdi. I banditi costringono i titolari e il personale ancora in servizio a consegnare l'incasso della serata. Quasi 2 milioni. Pima di fuggire esplodono un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio. Lunedì mattina 10 febbraio scatta l'allarme alla "Popolare di Lecco " di Casatenovo. Due uomini si erano introdotti attraverso sbarre strettissime negli uffici e avevano atteso gli impiegati. I quali, appena entrati nella filiale si sono trovati di fronte due uomini armati di mitra con i volti coperti da passamontagna.
A Saluzzo muore improvvisamente il vescovo monsignor Antonio Fustella nativo di Pagnano. Alle esequie parteciperanno Luigi Zappa, l'ex sindaco Giuseppe Ghezzi con il gonfalone e i parroci di Merate e Pagnano.

Mons. Antonio Fustella
L'inverno non molla la presa. Sabato 15 febbraio si svolge il tradizionale carnevale ma oltre ai coriandoli di carta cadono dal cielo coriandoli di neve che realizzano uno scenario quasi irreale, tra mascherine di Barbie e spruzzi di bombolette di crema da barba. Anche il calcio si ferma di nuovo dopo la parziale sosta della prima domenica di febbraio. I Campi sono ricoperti di neve e, sotto, ci sono pericolose lastre di ghiaccio. Insomma è ancora pieno inverno.

38/continua
 
   			






















