Daniele Nava, sottosegretario Riforme e enti locali regione Lombardia

La proposta di legge sottoscritta, tra gli altri, dall'onorevole lecchese Gian Mario Fragomeli, che prevede la soppressione di tutti i Comuni sotto i 5.000 abitanti, non mi trova per niente d'accordo per diverse ragioni.

Come ho più volte dichiarato sono favorevole a processi di aggregazione che garantiscano efficienza, risparmi e una migliore qualità dei servizi, ma un percorso di questo genere deve partire dal basso e non essere imposto per legge da Roma. Infatti un modello di fusione che può funzionare in un territorio di pianura, come Cremona o Mantova, può non essere adeguato a un territorio montano come le valli bergamasche o quelle lecchesi. Inoltre, una prospettiva come quella indicata dalla proposta di legge non tiene conto della specificità del territorio lombardo, dove più di due terzi dei Comuni è sotto i 5.000 abitanti. Se venisse approvata una norma del genere, l'intero sistema istituzionale lombardo verrebbe stravolto.

Regione Lombardia continua a favorire processi aggregativi in grado di produrre risparmi reali e razionalizzazione dei costi, attraverso il confronto e la condivisione con il sistema delle autonomie. E' questo il metodo giusto, grazie al quale, dal 2011, oltre trenta Comuni hanno già completato il percorso di fusione.

Daniele Nava, sottosegretario Riforme e enti locali regione Lombardia
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