Cernusco: il FAI Alta Brianza presenta la sua attività, ad un anno dalla fondazione
E' nato da poco più di un anno il Gruppo Fai Alta Brianza, "costola" della delegazione di Lecco del Fondo Ambiente Italiano, per poter seguire più da vicino una vasta area, che copre il territorio di 36 comuni, sparsi su tre province. Nella serata di ieri, martedì, il sodalizio ha presentato la sua attività e i suoi propositi per il futuro durante un incontro organizzato in collaborazione della Consulta cultura, sport e tempo libero, della Consulta giovani e dell'amministrazione comunale di Cernusco.
A dialogare con il pubblico presente in biblioteca, dopo una breve introduzione del presidente della Consulta cultura Maurizio Rezzoli, sono stati tre rappresentanti del direttivo del FAI Alta Brianza: il notaio Alessandra Panbianco, la dottoressa Sandra De Francisci Epifani e Alessandro Viscardi. Assente invece per motivi di salute il capogruppo Marcella Mattavelli.
"Il nostro gruppo nasce come costola della delegazione di Lecco, che ha ritenuto necessario creare un distaccamento per potere seguire meglio questa porzione di territorio, lontana dal capoluogo e con la quale i rapporti erano di conseguenza difficili. Siamo nati esattamente un anno fa, il 12 febbraio, e il nostro primo appuntamento è stato quello con le Giornate di primavera, alla riscoperta di ville e giardini. Abbiamo avuto in quell'occasione un boom di nuovi iscritti, ben 600 persone. Attualmente il nostro gruppo ha 690 iscritti e con le prossime Giornate di primavera, in programma il 19 e il 20 marzo 2016, vogliamo confermare il successo della scorsa edizione. Per farlo abbiamo bisogno di volontari disposti a impegnarsi attivamente" ha spiegato la Panbianco.
La parola poi a Sandra De Francisci Epifani. "Il nostro obiettivo, partendo da un indicazione del FAI regionale e nazionale, è "svecchiare" l'immagine della fondazione. I tesserati sono mediamente di età avanzata, quindi ora vorremmo lavorare sui giovani, sulle scuole. Attualmente, ad esempio, stiamo collaborando con le scuole elementari e medie di Merate" ha detto, proseguendo: "Vogliamo avvicinare le persone alle bellezze che abbiamo sul territorio, spingendole ad avere un atteggiamento proattivo. In questo primo anno di attività abbiamo organizzato diversi eventi, spaziando da piccole rappresentazioni teatrali, al tour guidato delle opere del noto architetto Botta a Merate, alla collaborazione con le Gev di Montevecchia, alla visita ad Expo. Vi invitiamo ad iscrivervi al FAI, con una piccola quota è la vostra partecipazione, darete una mano a proteggere il territorio". Decisivo infatti in più di un'occasione, come è stato raccontato, l'apporto del FAI contro il deterioramento delle bellezze esistenti e contro la realizzazione di brutture che rischiavano di rovinare il paesaggio.
Si è quindi parlato dei tanti luoghi significativi presenti nell'area dell'Alta Brianza, che il gruppo sta procedendo a mappare, per conoscerli meglio e poterli tutelare, oltre che per organizzare percorsi tematici. Sulla sola Merate sono già stati sviluppati quattro differenti itinerari: urbano, extraurbano, nella campagna meratese e nei boschi e nei campi. Tra i punti toccati, Villa Confalonieri, Palazzo Prinetti, Villa Subaglio, l'osservatorio di S. Rocco, i laghetti di S. Rocco e Sartirana, Cassina Fra Martino, Villa Perego, la zona di Malpaga, Viale delle Piramidi pe la chiesa di San Giorgio a Pagnano. "Guardando zone vicine vediamo che il nostro territorio finora si è salvato, bisogna combattere per continuare a proteggerlo. È la società civile a doversi esprimere"
Spazio poi alle domande del pubblico. Tra le curiosità, come un bene diventa di proprietà del FAI. "Ci sono diverse modalità. La più comune è il lascito accompagnato da una dote affinché la fondazione possa mantenere la struttura. Viene poi annualmente indetto il concorso "I luoghi del cuore", una sorta di censimento che vede poi il FAI impegnarsi nel recupero dei più votati" ha detto Viscardi. Al termine, la possibilità per i presenti di associarsi.
Pera chi fosse interessato è possibile scrivere una e-mail a gruppofaialtabrianza@gmail.com
I rappresentanti del Gruppo FAI Alta Brianza.
Da sinistra, Sandra De Francisci Epifani, Alessandra Panbianco e Alessandro Viscardi
Da sinistra, Sandra De Francisci Epifani, Alessandra Panbianco e Alessandro Viscardi
A dialogare con il pubblico presente in biblioteca, dopo una breve introduzione del presidente della Consulta cultura Maurizio Rezzoli, sono stati tre rappresentanti del direttivo del FAI Alta Brianza: il notaio Alessandra Panbianco, la dottoressa Sandra De Francisci Epifani e Alessandro Viscardi. Assente invece per motivi di salute il capogruppo Marcella Mattavelli.
"Il nostro gruppo nasce come costola della delegazione di Lecco, che ha ritenuto necessario creare un distaccamento per potere seguire meglio questa porzione di territorio, lontana dal capoluogo e con la quale i rapporti erano di conseguenza difficili. Siamo nati esattamente un anno fa, il 12 febbraio, e il nostro primo appuntamento è stato quello con le Giornate di primavera, alla riscoperta di ville e giardini. Abbiamo avuto in quell'occasione un boom di nuovi iscritti, ben 600 persone. Attualmente il nostro gruppo ha 690 iscritti e con le prossime Giornate di primavera, in programma il 19 e il 20 marzo 2016, vogliamo confermare il successo della scorsa edizione. Per farlo abbiamo bisogno di volontari disposti a impegnarsi attivamente" ha spiegato la Panbianco.
La parola poi a Sandra De Francisci Epifani. "Il nostro obiettivo, partendo da un indicazione del FAI regionale e nazionale, è "svecchiare" l'immagine della fondazione. I tesserati sono mediamente di età avanzata, quindi ora vorremmo lavorare sui giovani, sulle scuole. Attualmente, ad esempio, stiamo collaborando con le scuole elementari e medie di Merate" ha detto, proseguendo: "Vogliamo avvicinare le persone alle bellezze che abbiamo sul territorio, spingendole ad avere un atteggiamento proattivo. In questo primo anno di attività abbiamo organizzato diversi eventi, spaziando da piccole rappresentazioni teatrali, al tour guidato delle opere del noto architetto Botta a Merate, alla collaborazione con le Gev di Montevecchia, alla visita ad Expo. Vi invitiamo ad iscrivervi al FAI, con una piccola quota è la vostra partecipazione, darete una mano a proteggere il territorio". Decisivo infatti in più di un'occasione, come è stato raccontato, l'apporto del FAI contro il deterioramento delle bellezze esistenti e contro la realizzazione di brutture che rischiavano di rovinare il paesaggio.
Si è quindi parlato dei tanti luoghi significativi presenti nell'area dell'Alta Brianza, che il gruppo sta procedendo a mappare, per conoscerli meglio e poterli tutelare, oltre che per organizzare percorsi tematici. Sulla sola Merate sono già stati sviluppati quattro differenti itinerari: urbano, extraurbano, nella campagna meratese e nei boschi e nei campi. Tra i punti toccati, Villa Confalonieri, Palazzo Prinetti, Villa Subaglio, l'osservatorio di S. Rocco, i laghetti di S. Rocco e Sartirana, Cassina Fra Martino, Villa Perego, la zona di Malpaga, Viale delle Piramidi pe la chiesa di San Giorgio a Pagnano. "Guardando zone vicine vediamo che il nostro territorio finora si è salvato, bisogna combattere per continuare a proteggerlo. È la società civile a doversi esprimere"
Spazio poi alle domande del pubblico. Tra le curiosità, come un bene diventa di proprietà del FAI. "Ci sono diverse modalità. La più comune è il lascito accompagnato da una dote affinché la fondazione possa mantenere la struttura. Viene poi annualmente indetto il concorso "I luoghi del cuore", una sorta di censimento che vede poi il FAI impegnarsi nel recupero dei più votati" ha detto Viscardi. Al termine, la possibilità per i presenti di associarsi.
Pera chi fosse interessato è possibile scrivere una e-mail a gruppofaialtabrianza@gmail.com
Alice Zerbinati