Calco: 24,3 tonnellate di abiti usati raccolti in paese nel '15

Nel comune di Calco nel 2015 sono state raccolte in totale 24,3 tonnellate di indumenti usati (circa 4,6 chilogrammi per abitante), attraverso i caratteristici “cassonetti gialli” presenti in diversi comuni della Provincia. Il consigliere Roberto Meregalli ha fornito alcuni chiarimenti in merito a questa attività.
“I vestiti dismessi non vengono smaltiti attraverso la normale raccolta differenziata. Vanno buttati nel sacco grigio (indifferenziata) solo se risultano rotti, sporchi o rovinati, e ciò indica in maniera chiara che non verranno né riciclati né recuperati. Se sono in buone condizioni, è un peccato non permettergli di vivere una seconda vita”.

Alcuni dei cassonetti presenti in paese

Per questo motivo sono presenti sul territorio comunale i cassoni gialli adibiti specificatamente al conferimento dell’abbigliamento e accessori. “Non sono tutti uguali, ne esistono tre diverse tipologie corrispondenti a diversi operatori: Unione italiana ciechi, “Humana” People to people, “Dona Valore” della Caritas Ambrosiana” ha spiegato il consigliere. “L’amministrazione ha in corso una convenzione prioritaria con quest’ultima perché si tratta della realtà che unisce in maniera chiara l’aspetto sociale ed ambientale della raccolta differenziata degli indumenti usati. Dona valore provvede alla raccolta in tutto il territorio della Diocesi di Milano, attraverso alcune cooperative sociali. Per il nostro comune si tratta della Padre Daniele Badiali di Cisano Bergamasco. Il materiale raccolto viene poi inviato agli impianti di destinazione finale con cui il Consorzio Farsi Prossimo stipula appositi contratti commerciali ed etici, a garanzia del rispetto delle norme ambientali e sul lavoro. Con i proventi vengono finanziati progetti sociali sul territorio”.
Nel 2014 ad esempio sono state raccolte in tutta la diocesi 8.000 tonnellate di materiale e 317.000  euro sono andati a finanziare progetti sociali. “È fondamentale infine, che questa attività dia lavoro a 51 persone, 29 appartenenti a diverse aree del disagio sociale. Come amministrazione non possiamo che raccomandare a tutti di buttare nel sacco dell’indifferenziato solo gli indumenti rotti e rovinati, portando tutto il resto in questi cassonetti. Oltre al valore ambientale e sociale c’è anche una evidente convenienza economica, poiché tutti i materiali che vanno nei cassoni gialli non hanno costi di raccolta e smaltimento come invece accade per tutti gli altri materiali raccolti porta a porta” ha concluso il consigliere.
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