Cornate: all'incontro del centro culturale il 'martirio' dell'intellettuale Padre Florenskij
In un articolo su l'Osservatore romano il cardinale Muller, prefetto della congregazione per la Dottrina della Fede, ha scritto: "Attraverso quello che suona come un falso richiamo alla misericordia si incorre nel rischio della banalizzazione dell'immagine di Dio, secondo la quale Dio non potrebbe fare altro che perdonare. Al mistero di Dio appartengono, oltre alla misericordia, anche la santità e la giustizia; se si nascondono questi attributi di Dio e non si prende sul serio la realtà del peccato, non si può nemmeno mediare alle persone la sua misericordia".
Questo è il messaggio con cui è stato accolto chi ieri sera ha partecipato al primo incontro del ciclo "Misericordia: Dono e Impegno" organizzato dal Centro culturale Benedetto XVI di Cornate d'Adda.
Renato Scotti, presidente del Centro, ha aperto la conferenza spiegando i motivi che hanno spinto il direttivo ad organizzare questo ciclo di incontri: innanzitutto, come riporta il testo del "magnificat", il dono della misericordia esige il timore di Dio, ovvero l'impegno dell'uomo nei suoi confronti; in secondo luogo, come riportato da Papa Francesco, "la misericordia va oltre i confini della Chiesa" quindi è necessario approfondire e conoscere la misericordia nelle principali religioni diverse da quella cristiana. Il presidente ha poi tenuto a precisare che l'idea principale di questo ciclo gli è stata offerta da Padre Fiorenzo Reati del convento di Sabbioncello che gli ha indicato anche i possibili relatori da invitare ogni volta.
La parola è poi passata all'ospite della serata, Padre Michele Pirotta, cappellano della comunità italo-albanese e greco-cattolica di Milano. Il religioso ha illustrato la figura di Padre Pavel Aleksandrovic Florenskij, un uomo vissuto in Russia tra gli anni 1882 e 1937. Fu un uomo di grande cultura: si avvicinò in primis alla matematica, alla fisica e alla scienza, divenendo uno tra i più grandi ricercatori del suo tempo; in seguito maturò un interesse per le materie umanistiche tra cui, in particolar modo, la filosofia. Parallelamente si appassionò anche alla cultura cristiana, cercando di dare una forma nuova alla filosofia e alla teologia: il suo scopo fu quello di far coincidere l'ecclesialità con la cultura scientifica universale. Infatti nelle sue ricerche scientifiche non rinunciò mai alla concezione cristiana del mondo, rischiando ed ottenendo anche censure. Verso la fine degli anni 20 il potere sovietico lo arrestò perchè indicato come soggetto pericoloso: fu condannato a 3 anni di allontanamento ma dopo 3 mesi la condanna venne annullata. Il 26 febbraio 1933 venne arrestato una seconda volta e condannato a scontare 10 anni nei gulag in Siberia. Anche in questa condizione estrema non fermò le sue ricerche: si concentrò sul gelo perenne, inventando anche il liquido antigelo. Pochi anni dopo, precisamente l'8 dicembre del 1937, fu fucilato in un luogo non definito presso Stalingrado.
Padre Michele Pirotta poi ha illustrato la visione del mondo secondo Florenskij. Secondo il sacerdote russo la conoscenza è data dall'esperienza e dall'accoglimento dell'amore come sostanza divina; la chiave ermeneutica della sua filosofia si trova nell'amore. Ha una visione particolare della santità: l'amore di Dio lo si vive nella vita quotidiana, in mezzo alle cose materiali. In sostanza per Florenskij la santità è popolare: esiste una piramide che collega gli uomini a Dio, alla cui base vi è l'amore tra essi. Toccare l'animo di Dio è possibile attraverso la mano di un altro, di un amico.
Conclusa la spiegazione della vita e del pensiero del sacerdote russo padre Pirotta ha poi risposto alle diverse domande poste dalle numerose persone che hanno partecipato alla conferenza.
Prima di congedare gli ospiti, Giovanni Scotti ha tenuto a leggere una lettera ricevuta da un personaggio particolare: il Papa emerito Benedetto XVI, attraverso il segretario di Stato del Vaticano, ha infatti risposto agli auguri di Natale che il Centro culturale gli ha inviato a dicembre.
"Una vita nuova in Cristo" il titolo del prossimo incontro: si parlerà con Padre Giorgio Maria Farè di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) martedì 9 febbraio alle ore 21 presso la sala pluriuso del Comune di Cornate d'Adda in via Volta.
Renato Scotti, presidente del Centro culturale Benedetto XVI e Padre Michele Pirotta
Questo è il messaggio con cui è stato accolto chi ieri sera ha partecipato al primo incontro del ciclo "Misericordia: Dono e Impegno" organizzato dal Centro culturale Benedetto XVI di Cornate d'Adda.
Renato Scotti, presidente del Centro, ha aperto la conferenza spiegando i motivi che hanno spinto il direttivo ad organizzare questo ciclo di incontri: innanzitutto, come riporta il testo del "magnificat", il dono della misericordia esige il timore di Dio, ovvero l'impegno dell'uomo nei suoi confronti; in secondo luogo, come riportato da Papa Francesco, "la misericordia va oltre i confini della Chiesa" quindi è necessario approfondire e conoscere la misericordia nelle principali religioni diverse da quella cristiana. Il presidente ha poi tenuto a precisare che l'idea principale di questo ciclo gli è stata offerta da Padre Fiorenzo Reati del convento di Sabbioncello che gli ha indicato anche i possibili relatori da invitare ogni volta.
La parola è poi passata all'ospite della serata, Padre Michele Pirotta, cappellano della comunità italo-albanese e greco-cattolica di Milano. Il religioso ha illustrato la figura di Padre Pavel Aleksandrovic Florenskij, un uomo vissuto in Russia tra gli anni 1882 e 1937. Fu un uomo di grande cultura: si avvicinò in primis alla matematica, alla fisica e alla scienza, divenendo uno tra i più grandi ricercatori del suo tempo; in seguito maturò un interesse per le materie umanistiche tra cui, in particolar modo, la filosofia. Parallelamente si appassionò anche alla cultura cristiana, cercando di dare una forma nuova alla filosofia e alla teologia: il suo scopo fu quello di far coincidere l'ecclesialità con la cultura scientifica universale. Infatti nelle sue ricerche scientifiche non rinunciò mai alla concezione cristiana del mondo, rischiando ed ottenendo anche censure. Verso la fine degli anni 20 il potere sovietico lo arrestò perchè indicato come soggetto pericoloso: fu condannato a 3 anni di allontanamento ma dopo 3 mesi la condanna venne annullata. Il 26 febbraio 1933 venne arrestato una seconda volta e condannato a scontare 10 anni nei gulag in Siberia. Anche in questa condizione estrema non fermò le sue ricerche: si concentrò sul gelo perenne, inventando anche il liquido antigelo. Pochi anni dopo, precisamente l'8 dicembre del 1937, fu fucilato in un luogo non definito presso Stalingrado.
Padre Michele Pirotta poi ha illustrato la visione del mondo secondo Florenskij. Secondo il sacerdote russo la conoscenza è data dall'esperienza e dall'accoglimento dell'amore come sostanza divina; la chiave ermeneutica della sua filosofia si trova nell'amore. Ha una visione particolare della santità: l'amore di Dio lo si vive nella vita quotidiana, in mezzo alle cose materiali. In sostanza per Florenskij la santità è popolare: esiste una piramide che collega gli uomini a Dio, alla cui base vi è l'amore tra essi. Toccare l'animo di Dio è possibile attraverso la mano di un altro, di un amico.
Conclusa la spiegazione della vita e del pensiero del sacerdote russo padre Pirotta ha poi risposto alle diverse domande poste dalle numerose persone che hanno partecipato alla conferenza.
Prima di congedare gli ospiti, Giovanni Scotti ha tenuto a leggere una lettera ricevuta da un personaggio particolare: il Papa emerito Benedetto XVI, attraverso il segretario di Stato del Vaticano, ha infatti risposto agli auguri di Natale che il Centro culturale gli ha inviato a dicembre.
"Una vita nuova in Cristo" il titolo del prossimo incontro: si parlerà con Padre Giorgio Maria Farè di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) martedì 9 febbraio alle ore 21 presso la sala pluriuso del Comune di Cornate d'Adda in via Volta.
Frigerio Beatrice