Novate: svaligiata la casa del parroco. Don Marino: nei locali devastati ho rivissuto gli attimi di terrore del 2005

Don Marino Rossi
Una razzia, il cui valore non è ancora stato quantificato, ma che ha riportato alla memoria del sacerdote i terribili momenti in cui a Calco, nel novembre 2005, era stato preso a calci, pugni, sprangate, legato alla sedia con la pistola puntata alla tempia in balia di una banda di delinquenti dell'est.
Fortunatamente, ieri sera, al ritorno dalla funzione religiosa, i ladri erano già fuggiti ma i locali a soqquadro con i cassetti ribaltati e disordine ovunque, hanno riaperto una ferita forse mai rimarginata.
"Ero tornato a casa verso le 16 per andare poi in ospedale e tutto era in ordine" ha raccontato "Sono andato direttamente in chiesa per la Messa delle 18 e sono rientrato a casa. Tutto dall'esterno era a posto quindi non mi è nemmeno passato per la testa che potesse essere successo qualcosa". Una volta aperta la porta e accesa la luce agli occhi del sacerdote si è profilato un vero e proprio disastro.
"Non c'era più nulla al suo posto" ha proseguito nel racconto "tutto era stato buttato in giro: nello studio, in camera, in soggiorno e addirittura in mansarda. Hanno setacciato tutto quanto senza tralasciare nulla, mi sono trovato davanti agli occhi la casa devastata".
La banda, infatti, ha utilizzato per entrare una finestrella posta al piano terra, vicino al bagno dell'ufficio, sollevando la tapparella con un piede di porco e poi, probabilmente a conoscenza delle abitudini del sacerdote e della durata della Messa, ha passato al setaccio tutto.
La chiesa di Novate. A destra la canonica
Cassetti, armadi, scatole sono stati svuotati e ribaltati a terra alla ricerca di chissà quale tesoro.
"Non ho ancora fatto il conto dei danni perchè c'era talmente tanto disordine che fino alle 3 di questa notte con mia sorella abbiamo cercato di sistemare ma non abbiamo finito. Sicuramente mi hanno rubato l'orologio che mi era stato regalato alla prima Messa e quello del mio papà che erano due ricordi affettivi a cui tenevo particolarmente. Hanno poi preso una piccola collezione di monete ed alcuni oggetti che probabilmente pensavano essere di valore. Per il resto dobbiamo ancora terminare l'inventario. La paura, però, è stata tanta: quando ho aperto la porta e mi sono trovato davanti la casa così, ho ricordato quei drammatici attimi della rapina a Calco. E oggi, dopo la denuncia, andrò da mia sorella. Ho paura a stare qui".
Il furto al sacerdote è l'ultimo di una serie messi a segno in queste sere a danno di privati cittadini sempre più impotenti e spaventati dal dilagare di tanta delinquenza, che costringe a barricarsi in casa con allarmi e inferriate, col timore poi di un incontro ravvicinato con gente senza scrupoli e con nulla da perdere o da temere.
S.V.