Osnago: per i ''Caffè del venerdì'' Zardoni ripercorre la storia del borgo di Consonno

Le vicissitudini del paese di Consonno sono state l'argomento trattato nell'incontro dei 'Caffè del venerdì' proposto dal "Centro sociale e culturale Lazzati" di Osnago al circolino ACLI.


Giovanni Zardoni, relatore della serata, ha esordito spiegando che da oltre una decina di anni è attivo il sito internet www.consonno.it che raccoglie le informazioni sulla storia della località situata nelle vicinanze di Olginate. L'interesse per le vicende storiche è in aumento viste anche le recenti evoluzioni e ad oggi si contano circa 205.000 accessi al sito internet rispetto ai 30.000 del 2008, cui sommare le visite alla pagina social. «Fino al 1928 Consonno era un comune autonomo con una discreta economia agricola e si arrivava a Olginate per mezzo di una mulattiera - ha proseguito Zardoni - Agli inizi del Novecento il borgo contava circa 300 abitanti ma nessuno era proprietario dei 170 ettari di terreni posseduti da due famiglie lecchesi. La svolta avviene nel 1962 quando il conte Mario Bagno ritira le quote della società immobiliare». L'industriale originario di Vercelli ha vissuto gli anni del boom economico italiano operando nel campo dell'edilizia anche in Libia e ha valutato la posizione del borgo di Consonno, non troppo distante da Milano e con uno spazio circostante che consentiva eventuali sviluppi. La prima opera realizzata è stata la strada di collegamento con Olginate, tramite la quale diverse ruspe sono arrivate in paese distruggendo tutte le abitazioni e preservando solo la chiesa di S. Maurizio, la casa del cappellano e il cimitero, nell'ottica di creare un borgo turistico. L'imprenditore ha fatto "abbassare" la collina antistante Consonno per ottenere una vista panoramica sul Resegone ma, con lo stravolgimento del paese, sono diventati più frequenti gli smottamenti e sono iniziate le proteste che non hanno bloccato il progetto. In questo si prevedevano campi da calcio, basket e tombarello oltre agli spazi per gli intrattenimenti e uno zoo per il quale erano stati presi accordi con una società inglese.

Giovanni Zardoni

Bagno non è riuscito a dare concretezza all'intero disegno ma ha ricostruito Consonno rendendolo un "paese dei balocchi" con una galleria commerciale adiacente a una struttura verticale simile a un minareto - la cui base è stata impiegata come serbatoio d'acqua - una pagoda, la riproduzione di una sfinge e anche un cannone. Poi negli anni Ottanta è iniziato il declino e la casa di riposo inserita nei locali dell'ex albergo nel 1984 si è trasferita a Introbio nel 2007. «Di lì a pochi giorni proprio in quei locali c'è stato il rave party "Summer Alliance". Quello è stato il punto più basso per Consonno la cui rinascita è iniziata sempre nel 2007 con la costituzione dell'associazione "Amici di Consonno" e l'organizzazione di alcune iniziative come la sagra di San Maurizio» ha concluso Giovanni Zardoni.

Consonno è stata utilizzata come set cinematografico e lo strumento urbanistico prevede la demolizione delle macerie e una parziale ricostruzione. Nel 2014 ha fatto la sua comparsa un annuncio per la vendita del borgo, contestato dalla proprietà che aveva dichiarato di non aver dato mandato alla società immobiliare. In quel periodo era emersa la proposta di Francesco Facchinetti per la realizzazione di una città dei ragazzi per recuperare Consonno ma poi è stata ritirata.


Oggi la località, per lo più di proprietà privata, versa in uno stato di notevole abbandono, gli edifici sono pericolanti e contengono anche amianto. Zardoni ha così augurato una rinascita al paese e ai consonnesi che hanno superato le vicissitudini aggrappandosi al senso di comunità.
Federica Conti

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