Brivio: dal salame lungo 3 metri ai presepi, dalla benedizione dei cani alla processione, fino al falò e ai fuochi. E' la festa di Sant'Antonio, un successo
Questa sera, con la messa delle ore 20.30 per i defunti e i benefattori del Borgo si chiuderà l'edizione 2016 della Festa in onore di Sant'Antonio organizzata presso l'omonimo rione briviese che ha quale proprio fulcro la piccola chiesetta dedicata all'abate di origine egiziana. E proprio il così detto "Burg di Tater", adagiato tra la parrocchiale e l'Adda, nella giornata di ieri, domenica 17 gennaio, si è animato proponendo una serie di iniziative - tra sacro e profano - molte delle quali già entrate nella tradizione locale.
Nel pomeriggio, invece, non sono passati inosservati i quindici lupi radunati nella piazzetta antistante la chiesetta per la benedizione degli animali, insieme a qualche altro cagnolino risultato - al cospetto degli inattesi ospiti - ben più "anonimo".
"Sono tutti esemplari - di più cucciolate - dell'allevamento Spirito Libero di Flavio Besana di Castello Brianza" ci è stato spiegato. "Sapevamo dell'iniziativa e ci siamo messi d'accordo per venire con i nostri lupi, portando anche qualche piccolino".

Il momento conclusivo della processione con la statua del Santo
Protagonista della mattinata è stato il lunghissimo salame realizzato dai fratelli Agostoni di Beverate esposto dinnanzi alla "bottega" del norcino Eliseo Brioni: ben 3 metri e 30 centimetri di bontà, per un peso sui 20 - 22 chili. Una vera e propria leccornia "made in Brivio" dunque, capace di catalizzare l'attenzione di quanti, prima di mezzogiorno, si sono concessi - in una domenica fredda ma comunque baciata dal sole - quattro passi lungo il fiume, "imbattendosi" anche nei banchi vendita di altri prodotti del lecchese, dallo zafferano all'olio del Lario, senza perdersi l'aperitivo offerto in piazza Carozzi, la medesima location nella quale - nel corso della giornata - sono poi stati distribuite anche la merenda a base di thè, cioccolata e biscotti nonché l'immancabile pane e salame cotto servito dalle penne nere del paese.
Alcuni dei volontari dell'aperitivo di mezzogiorno con Padre Pietro Villa, secondo da destra
I lupi dell'allevamento Spirito Libero
Giuseppe Cortinovis, Antonio Ripamonti e gli altri membri dell'associazione "Gli amici del presepe" di Calusco hanno poi accolto tutti coloro che - spinti dalla curiosità, magari seguendo "il flusso" delle vecchie fotografie appese in tutto il borgo - hanno fatto capolino presso la sede della Pro Loco. Nei piccoli locali interni alla casa natale di Cesare Cantù è stato possibile ammirare una serie di rappresentazioni della Natività, alcune delle quali anche davvero originali come quella realizzata tra le gambe di un tavolo, quella "incorniciata" in un quadro, quella ambientata al Molinazzo o quelle incastonate nelle televisioni o in una caffettiera.VIDEO
Capolavori di artigianato, frutto dell'ispirazione artistica ma della ricerca dei dettagli, così come le opere del pittore briviese Fernando Massironi visibili - sempre da ieri - presso il nuovo atelier di via Roma, inaugurato in mattinata. Nel pomeriggio, invece, non sono passati inosservati i quindici lupi radunati nella piazzetta antistante la chiesetta per la benedizione degli animali, insieme a qualche altro cagnolino risultato - al cospetto degli inattesi ospiti - ben più "anonimo".
"Sono tutti esemplari - di più cucciolate - dell'allevamento Spirito Libero di Flavio Besana di Castello Brianza" ci è stato spiegato. "Sapevamo dell'iniziativa e ci siamo messi d'accordo per venire con i nostri lupi, portando anche qualche piccolino".

Il salame lungo 3.30 metri

I briviesi Giuseppe Cortinovis e Antonio Ripamonti dell'associazione "Gli Amici del presepe" di Calusco
Alle 20.30 - mentre gli ultimi si apprestavano a gustare un bel piatto di trippa fumante, offerta gratuitamente presso il Ristorante Al Porto dagli eredi di Adelmo Ferin, scomparso recentemente, che non si sono sottratti a quella che ormai è una consuetudine della Festa - per le vie del borgo ha iniziato a snodarsi la processione con la statua di Sant'Antonio, presieduta a Padre Pietro Villa e "illuminata" dalle candele flambeaux rette dai tanti partecipanti.
Il falo'

Un momento dei fuochi
E la luce, infine, è stata nuovamente al centro dell'attenzione anche a seguire con l'accensione del falò sull'Adda accompagnato dalla sfilata di diverse canoe e dalla discesa di alcuni sub. Scintillante, come sempre, da ultimo, lo spettacolo pirotecnico che, per una manciata di minuti, ha tenuto tutti quanti con il naso all'insù.
A. M.
























