Un 'dietro le quinte' dell’incontro con i nuovi dirigenti socio-sanitari dell’ATS della Brianza

Caro direttore

A differenza tua - ma so che l'assenza era, purtroppo, ampiamente giustificata - ho seguito l'incontro di mercoledì scorso, nell'auditorium del comune di Merate, con i nuovi dirigenti socio-sanitari e i due "regionali" Fabio Rizzi e Angelo capelli, rispettivamente presidente e vice presidente della commissione terza "Sanità". Come hai già rilevato i due parlano linguaggi assai diversi anche se spesso confabulano tra loro. Rizzi è un leghista, determinato a sviluppare le idee contenute nel "libro bianco" di Maroni per dare una svolta al servizio sanitario regionale, così come lo abbiamo conosciuto negli ultimi 15 anni; Capelli, al contrario, ex coordinatore del Pdl, ex Forza Italia, avvocato bergamasco, passato nelle file del Nuovo centrodestra, quota Comunione e Liberazione, vorrebbe che nulla cambiasse. Attento perché la differenza è davvero notevole se, a quanto si dice in giro, conclusa la lunga serata - di scarso contenuto concreto - si sarebbe lasciato andare ad un giudizio pessimo sul documento presentato dal meratese. Qualcuno mi ha detto che l'avrebbe definito "carta straccia". Non so se ciò sia vero ma certamente rientrerebbe in una logica formigoniana giudicare persino eversivo il testo redatto dai sindaci Andrea Massironi e Filippo Galbiati - Merate e Casatenovo - con l'ausilio di consulenti come Ambrogio Sala, Dario Perego, Cristina Clementi, Giacomo Molteni, Marco Panzeri. C'è dunque da stare con i radar in funzione. Massironi ha commentato che è stata un'ottima serata, e con lui anche Pierluigi Carzaniga, primario di chirurgia ma il secondo è un medico, il primo un esperto di contabilità pubblica e privata e nessuno dei due ha competenze in materia "sociale", al punto da preoccuparsi per le parole non chiare di Massimo Giupponi, nuovo Dg dell'ATS Brianza, soprattutto per quanto concerne il futuro di Retesalute e del DIFRA, il dipartimento che si occupa di fragilità. E a questo proposito mi associo quando contesti il Sindaco di Merate per aver affidato a John Patrick Tomalino una delega tanto importante come il socio-sanitario. Un errore drammatico che Massironi non ammetterà mai ma che rischia di provocare danni rilevanti. Avrebbe potuto investire della carica Massimiliano Vivenzio, che è pure di CL ma in questo momento non è certo contiguo all'ala affaristica del Movimento. Tomalino era già stato identificato come il "confidente" di Giuseppina Panizzoli, colui che le aveva dato sponda soprattutto in tema di Risonanza Magnetica Nucleare sostenendo che i primi esami si sarebbero potuti eseguire a giugno 2015. Complice o ingenuo che sia non ha calcolato che per scaricare i costi sull'esercizio 2016 la Panizzoli non doveva mettere mano all'investimento. Lui in buona o cattiva fede ci ha creduto ed è finito nella trappola rimediando una figura di m... Non contento Ti posso dire che ha già incontrato più volte Massimo Giupponi, temo con la benedizione di Massironi. Lasciare in mano a Tomalino una pratica tanto delicata in un momento come questo di passaggio epocale da un sistema socio-sanitario ad un altro, è a dir poco un azzardo. Per me Vivenzio e Tomalino dovrebbero scambiarsi le deleghe. A beneficio di entrambi. Massironi non lo farà mai e avrà guai sui due fronti. Curiosamente Giupponi non ha risposto ai rilievi sulle questioni territoriali lasciando il compito ai "regionali". Forse era stato informato su che cosa gli avrebbero chiesto i meratesi? E in caso affermativo, da chi? Quanto a Retesalute Tu ritieni - a torto secondo me - che allargherà la sua area di influenza al lecchese. Non credo proprio, al contrario i "valvassini" dei capi di Valmadrera del PD, tipo Stefano Motta di Calco, Adele Gatti di Airuno e Ugo Panzeri di Brivio, sono più suggestionati dalle scelte dei lecchesi che hanno appaltato i servizi a "Consolida" e non credo siano intenzionati ad affidarli ad un'azienda speciale, con tutti i vincoli che ciò comporta.

Un'ultima cosa: Stefano Manfredi, DG dell'ASST di Lecco, attuerà secondo me una mini rivoluzione al Manzoni, che avrà effetti anche al Mandic. Non è chiaro con quale mandato sia stato reclutato dal lontano Piemonte per dirigere gli ospedali lecchesi. Ma a parte condividere la Tua analisi che la Lega provinciale evidentemente non conta un cazzo se si è fatta imporre un manager residente in un'altra regione, mi domando quale sia effettivamente il compito che gli è stato affidato e che la Panizzoli non è stata giudicata in grado di attuare. Non vorrei passare per pessimista ma ho paura che nel giro di qualche mese dovremo rimpiangere la dirigente regionale oggi a capo dell'ASST della Valtellina. Con buona pace per i primari del Mandic che hanno applaudito l'intervento del dottor Manfredi.
Matrix
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