Cornate: azienda di Osnago avanza richiesta per un'area di smaltimento rifiuti sulla tangenzialina

Foto di repertorio
Chi transita regolarmente in via De Amicis o sulla SP 178 (comunemente chiamata "tangenzialina") a Colnago non può fare a meno di notare un capannone dismesso ed abbandonato in un'area isolata tra i campi: la costruzione in questione apparteneva alla Texar Stoffe e da tempo è completamente inutilizzata per qualsiasi attività industriale e produttiva. Recentemente una società di Osnago, la ditta "Sima srl" ha richiesto di poter insediare nel suddetto spazio un'attività di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi. La richiesta deve essere valutata dall'ente provinciale il quale, per il rilascio di tale autorizzazione, necessita anche del parere dell'amministrazione comunale. La Giunta del Comune di Cornate d'Adda si è riunita in data 14 gennaio per deliberare in merito; è emerso durante il corso della seduta che nel Piano di Governo del Territorio l'area interessata è qualificata come area produttiva consolidata nella quale tra le attività non ammesse vi sono quelle che prevedono impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti. Tuttavia tale area risulta dismessa da tempo e il riutilizzo degli immobili esistenti è un principio prioritario del PGT e della normativa urbanistica vigente: in più un'autorizzazione a procedere da parte dell'ente provinciale può costituire una eccezione dell'uso dello strumento urbanistico. Tali premesse potrebbero far propendere ad una risposta affermativa ma la Giunta e il Responsabile del settore edilizia urbanistica hanno ritenuto che la documentazione presentata non fosse completamente sufficiente ed esaustiva. In particolare la ditta "Sima srl" dovrebbe fornire approfondimenti per procedere con la negoziazione riguardanti:

  • aspetti urbanistici: l'amministrazione comunale necessita approfondimenti poichè l'intervento richiede la definizione di opere di riqualificazione e compensazione dell'area per la determinazione dei nuovi parametri del PGT
  • aspetti edilizi: è richiesta le deposizione dei documenti per il rilascio del titolo edilizio e per l'urbanizzazione dell'area
  • aspetti ambientali: è necessario che ci sia la garanzia dell'utilizzo delle più moderne tecnologie atte alla riduzione e al monitoraggio di tutte le tipologie di emissioni dell'impianto.

Per dare alcuni numeri estrapolati dalla relazione tecnica allegata alla domanda:

Si prevede che vengano trattate principalmente le seguenti quantità di rifiuti:
• 1.056 t/anno per il riciclo/recupero delle sostanze organiche da rifiuti non pericolosi;
• 120.000 t/anno per lo scambio di rifiuti speciali non pericolosi;
• 11.210 m3 per la messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi.
Inoltre si prevede un traffico indotto pari a 30 transiti giornalieri in ingresso e in uscita di mezzi pesanti e di n. 80 automobili/giorno durante le ore lavorative.

    La decisione definitiva non è ancora stata assunta, bisognerà attendere che venga fornita tutta la documentazione necessaria per poter avviare un'eventuale trattativa e poi saranno gli enti competenti a farsi carico dell'eventuale nulla osta. Il rilascio di tale autorizzazione, come recita la delibera, è di competenza dell’ente provinciale tramite conferenza di servizi che
    serve all’acquisizione dei pareri necessari, tra i quali quello dell’Amministrazione comunale.


    Beatrice Frigerio
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