Merate: il laico cristiano con il Concilio e la deriva dell’edonismo nel Prof. Lazzati
Ha avuto inizio con un appuntamento dedicato alla figura del professor Giuseppe Lazzati il ciclo di incontri promosso dal Centro Culturale Italiano "Giovanni Paolo I" di Garbagnate Monastero con la parrocchia di Sartirana e la Fondazione Papa Luciani di Canale D'Agordo Belluno.
Il moderatore della serata e presidente del Centro Culturale Italiano, Omar Tavola, ha introdotto il percorso "Ci sono Uomini mandati da Dio" spiegando: «ricorderemo "Uomini" con l'iniziale maiuscola per sottolineare la vicenda umana e spirituale della loro vita e "mandati da Dio" cioè profeti del loro tempo perché hanno portato un messaggio alto che indichi il futuro della Chiesa. Siamo all'inizio del percorso di comprensione di ciò che è stato il Concilio Vaticano II e lo possiamo capire meglio se ci poniamo in ascolto umile e attento dei testimoni».
Tutti i presenti hanno potuto seguire la conferenza del professor Vittore Mariani, docente di pedagogia all'Università Cattolica di Milano e presidente nazionale del Movimento Laicale Guanelliano, che ha conosciuto personalmente Giuseppe Lazzati. Quest'ultimo è vissuto tra il 1909 e il 1986 e nel corso della sua esistenza è stato membro dell'assemblea costituente, capogruppo parlamentare della DC nel 1951 e Rettore dell'Università Cattolica dal 1968 al 1983. Il professor Lazzati educava i giovani alla cultura cristiana e teneva anche dei corsi di orientamento vocazionale a Eremo San Salvatore a Erba. «Era un ufficiale degli Alpini ed è stato internato in un lager per due anni e mezzo perché non aveva aderito alla Repubblica di Salò - ha esordito Mariani - Quando è iniziata la causa di canonizzazione con il cardinal Martini e ora in corso, alcuni testimoni che lo hanno conosciuto nel campo di concentramento lo hanno descritto come un uomo di ragione, spiritualità e speranza. Quando il professor Lazzati è uscito dal lager ha proposto un concetto di santità del quotidiano, spiegando che dopo i totalitarismi il pericolo sarebbe diventato l'individualismo, che si è trasformato in edonismo ovvero in culto del piacere».
Lazzati è una figura chiave per il Concilio Vaticano II dato che era consulente di Papa Paolo VI e aveva definito l'importanza per il laico cristiano di cercare Dio nella realtà di ogni giorno e di santificarsi attraverso il mondo. Il professore aveva fondato l'Istituto Secolare "Cristo Re" per i laici consacrati, proponendo dedizione a Dio e alla Chiesa e le sue riflessioni trovano spazio nei testi La città dell'uomo, Laicità e impegno cristiano nelle realtà temporali e Per una nuova maturità del laicato. Il professor Mariani ha spiegato: «il suo messaggio ha ispirato il Lumen gentium n. 31 per il ruolo del laico e Gaudium et spes, ripresa da Papa Francesco con Evangelii gaudium. Lazzati aveva anticipato che il problema dell'individualismo è legato all'ateismo pratico e sistematico, cioè al vivere come se Dio per noi non esistesse. Oggi con la superficialità delle comunicazioni i ragazzi non frequentano più gli oratori dopo aver ricevuto i Sacramenti perché viene spenta la connaturata ricerca del significato dell'esistenza. Con l'individualismo si pensa di fare ciò che si vuole e si scambiano i desideri con i diritti. Ma Papa Giovanni XXIII in Pacem in terris aveva spiegato le necessità dell'essere umano, vale a dire i diritti dell'uomo: alimentazione e idratazione, esistenza, salute, vestiario, abitazione, educazione, lavoro e servizi sociali». Proprio in quest'ultimo ambito il professor Mariani ha rilevato un appiattimento nella società odierna con una minimizzazione del lato umano delle persone, aggiungendo che Lazzati riteneva necessario agire per eliminare le cause dei problemi.
«Lazzati ci chiederebbe da che parte stiamo. Con l'individualismo è passato il motto "l'uomo e i suoi bisogni" da soddisfare a qualunque costo. Ma dobbiamo ripartire anche se non è facile e dobbiamo iniziare dalla revisione della nostra vita. Per Lazzati la fede non può essere solo generosa, cioè volta ad aiutare gli altri, ma anche una scelta consapevole e progettuale, quindi dobbiamo autoeducarci ed educare alla capacità critica che è il distinguere il vero dal falso nella vita quotidiana. Certo, è difficile, ma questo è ripreso anche dall' Evangelii gaudium di Papa Francesco che stimola a sviluppare il senso critico e a maturare nei valori, in ciò che conta davvero. Ed è in linea con Lazzati per il quale gli istinti vanno controllati dalla ragione con la luce della fede che è il messaggio evangelico e la vita aperta all'azione dello Spirito Santo» ha concluso il relatore, spiegando che la crescita di una persona è il passaggio dal ricevere al donare, dall'essere accompagnati nel cammino ad accompagnare gli altri con un orizzonte di senso. Nella ricerca della verità la ragione svolge un ruolo importante e il progetto di vita deve essere orientato a una maggiore coerenza tra fede ed opere.
Rispondendo alle domande del pubblico che si è interrogato anche sul ruolo della donna, il professor Mariani ha precisato che bisognerebbe partire dalla distinzione tra il maschile e il femminile, riconoscendo le differenze e valorizzandole per cercare il bene comune.
A conclusione dell'incontro Omar Tavola ha aggiunto che molti temi presenti in Laudato sì, la seconda Enciclica di Papa Francesco, erano già stati trattati da Papa Giovanni Paolo I, e ha colto l'occasione per annunciare una variazione nel programma di incontri "Ci sono stati Uomini mandati da Dio": la conferenza su don Milani sarà il 16 aprile mentre quella su Papa Giovanni Paolo I della dottoressa Stefania Falasca si terrà il 30 aprile.
Il moderatore della serata e presidente del Centro Culturale Italiano, Omar Tavola, ha introdotto il percorso "Ci sono Uomini mandati da Dio" spiegando: «ricorderemo "Uomini" con l'iniziale maiuscola per sottolineare la vicenda umana e spirituale della loro vita e "mandati da Dio" cioè profeti del loro tempo perché hanno portato un messaggio alto che indichi il futuro della Chiesa. Siamo all'inizio del percorso di comprensione di ciò che è stato il Concilio Vaticano II e lo possiamo capire meglio se ci poniamo in ascolto umile e attento dei testimoni».
Tutti i presenti hanno potuto seguire la conferenza del professor Vittore Mariani, docente di pedagogia all'Università Cattolica di Milano e presidente nazionale del Movimento Laicale Guanelliano, che ha conosciuto personalmente Giuseppe Lazzati. Quest'ultimo è vissuto tra il 1909 e il 1986 e nel corso della sua esistenza è stato membro dell'assemblea costituente, capogruppo parlamentare della DC nel 1951 e Rettore dell'Università Cattolica dal 1968 al 1983. Il professor Lazzati educava i giovani alla cultura cristiana e teneva anche dei corsi di orientamento vocazionale a Eremo San Salvatore a Erba. «Era un ufficiale degli Alpini ed è stato internato in un lager per due anni e mezzo perché non aveva aderito alla Repubblica di Salò - ha esordito Mariani - Quando è iniziata la causa di canonizzazione con il cardinal Martini e ora in corso, alcuni testimoni che lo hanno conosciuto nel campo di concentramento lo hanno descritto come un uomo di ragione, spiritualità e speranza. Quando il professor Lazzati è uscito dal lager ha proposto un concetto di santità del quotidiano, spiegando che dopo i totalitarismi il pericolo sarebbe diventato l'individualismo, che si è trasformato in edonismo ovvero in culto del piacere».
Il relatore professor Vittore Mariani con Omar Tavola, presidente del centro culturale italiano 'Papa Giovanni Paolo I'ù
Lazzati è una figura chiave per il Concilio Vaticano II dato che era consulente di Papa Paolo VI e aveva definito l'importanza per il laico cristiano di cercare Dio nella realtà di ogni giorno e di santificarsi attraverso il mondo. Il professore aveva fondato l'Istituto Secolare "Cristo Re" per i laici consacrati, proponendo dedizione a Dio e alla Chiesa e le sue riflessioni trovano spazio nei testi La città dell'uomo, Laicità e impegno cristiano nelle realtà temporali e Per una nuova maturità del laicato. Il professor Mariani ha spiegato: «il suo messaggio ha ispirato il Lumen gentium n. 31 per il ruolo del laico e Gaudium et spes, ripresa da Papa Francesco con Evangelii gaudium. Lazzati aveva anticipato che il problema dell'individualismo è legato all'ateismo pratico e sistematico, cioè al vivere come se Dio per noi non esistesse. Oggi con la superficialità delle comunicazioni i ragazzi non frequentano più gli oratori dopo aver ricevuto i Sacramenti perché viene spenta la connaturata ricerca del significato dell'esistenza. Con l'individualismo si pensa di fare ciò che si vuole e si scambiano i desideri con i diritti. Ma Papa Giovanni XXIII in Pacem in terris aveva spiegato le necessità dell'essere umano, vale a dire i diritti dell'uomo: alimentazione e idratazione, esistenza, salute, vestiario, abitazione, educazione, lavoro e servizi sociali». Proprio in quest'ultimo ambito il professor Mariani ha rilevato un appiattimento nella società odierna con una minimizzazione del lato umano delle persone, aggiungendo che Lazzati riteneva necessario agire per eliminare le cause dei problemi.
«Lazzati ci chiederebbe da che parte stiamo. Con l'individualismo è passato il motto "l'uomo e i suoi bisogni" da soddisfare a qualunque costo. Ma dobbiamo ripartire anche se non è facile e dobbiamo iniziare dalla revisione della nostra vita. Per Lazzati la fede non può essere solo generosa, cioè volta ad aiutare gli altri, ma anche una scelta consapevole e progettuale, quindi dobbiamo autoeducarci ed educare alla capacità critica che è il distinguere il vero dal falso nella vita quotidiana. Certo, è difficile, ma questo è ripreso anche dall' Evangelii gaudium di Papa Francesco che stimola a sviluppare il senso critico e a maturare nei valori, in ciò che conta davvero. Ed è in linea con Lazzati per il quale gli istinti vanno controllati dalla ragione con la luce della fede che è il messaggio evangelico e la vita aperta all'azione dello Spirito Santo» ha concluso il relatore, spiegando che la crescita di una persona è il passaggio dal ricevere al donare, dall'essere accompagnati nel cammino ad accompagnare gli altri con un orizzonte di senso. Nella ricerca della verità la ragione svolge un ruolo importante e il progetto di vita deve essere orientato a una maggiore coerenza tra fede ed opere.
Il prof. Vittore Mariani
Rispondendo alle domande del pubblico che si è interrogato anche sul ruolo della donna, il professor Mariani ha precisato che bisognerebbe partire dalla distinzione tra il maschile e il femminile, riconoscendo le differenze e valorizzandole per cercare il bene comune.
A conclusione dell'incontro Omar Tavola ha aggiunto che molti temi presenti in Laudato sì, la seconda Enciclica di Papa Francesco, erano già stati trattati da Papa Giovanni Paolo I, e ha colto l'occasione per annunciare una variazione nel programma di incontri "Ci sono stati Uomini mandati da Dio": la conferenza su don Milani sarà il 16 aprile mentre quella su Papa Giovanni Paolo I della dottoressa Stefania Falasca si terrà il 30 aprile.
Federica Conti