Hanno saputo emozionare: i piccoli della scuola dell'Infanzia Gorizia di Santa Maria Hoè nel pomeriggio di ieri, sabato 19 dicembre, hanno letteralmente catalizzato l'attenzione delle tante mamma e dei tanti papà che con i nonni, i fratelli più grandi, l'immancabile don Carlo Turrini e i semplici cittadini, si sono riuniti nel salone polifunzionale della parrocchia per assistere alla tradizionale recita di fine anno che ha catapultato tutti i presenti nell'atmosfera natalizia più genuina, riuscendo poi a strappare il meritato scroscio di applausi finali.
Perché, bisogna ammetterlo, i bambini, sapientemente guidati dalle loro insegnanti e da quanti ruotano attorno alla scuola materna, sono stati davvero bravissimi, portando in scena un'originale versione della natività con protagonista un albero che, fin da piccino, sperava di poter avere un ruolo importante nella storia. Ebbene, ci sono voluti anni, ma dal suo tronco è stata poi ricavata la mangiatoia che ha fatto da culla nientepopodimenoche a Gesù Bambino.
Una versione fiabesca, insomma, della Scritture, adatta ai baby attori, dove non sono però mancati gli elementi della tradizione: l'annuncio dell'angelo a Maria, l'abbraccio tra quest'ultima e Elisabetta, l'editto di re Erode per il censimento, il viaggio di Giuseppe e della sua sposa per poi non trovare posto in un albergo e doversi così accontentare di una stalla con l'arrivo alla fine della rappresentazione dei pastorelli e dei re magi, pronti a fare festa, per la nascita dell'atteso bebè.
Una festa a cui, idealmente, si sono uniti anche tutti i piccoli scolaretti santamarinesi con il loro allegro canto finale e la poesia di Natale recitato coralmente quale migliore degli auguri per tutti i presenti.
A. M.
