Robbiate: in un libro le ipotesi di Claudia Perego sulle ''piramidi'' di Montevecchia
"Ciò che viene spiegato nei libri è riduttivo e vincolante: siamo abituati a pensare alle piramidi d'Egitto, ma costruzioni simili sono presenti in diverse parti del mondo e la storia è tutta da riscrivere". Con questa introduzione la professoressa Claudia Perego ha presentato, presso la biblioteca di Robbiate, il suo libro "Piramidi. Il caso di Montevecchia".
Laureata in architettura, l'autrice si occupa di ristrutturazione e restauri di immobili a carattere storico e insegna storia dell'arte in una scuola superiore. Oltre ai percorsi di studio scolastici si è spesso dedicata ad approfondimenti storici, dando importanza al rapporto tra le antiche civiltà e lo sviluppo delle loro costruzioni, cercando di andare oltre l'archeologia convenzionale con l'analisi di testi controversi.
La teoria della professoressa Perego è che per realizzare le strutture piramidali siano stati modellati dei dislivelli del terreno, resi geometrici mediante soluzioni non convenzionali come lo spostamento di massi di diverse tonnellate sfruttando i campi magnetici.
Teorie originali ma sicuramente affascinanti, per chi volesse approfondirle con la lettura del libro.
Laureata in architettura, l'autrice si occupa di ristrutturazione e restauri di immobili a carattere storico e insegna storia dell'arte in una scuola superiore. Oltre ai percorsi di studio scolastici si è spesso dedicata ad approfondimenti storici, dando importanza al rapporto tra le antiche civiltà e lo sviluppo delle loro costruzioni, cercando di andare oltre l'archeologia convenzionale con l'analisi di testi controversi.

Claudia Perego e l'assessore Eleonora Dozio
"La storia che ci viene insegnata è diversa da quella reale", è l'opinione di Claudia Perego che nel suo libro non crede alla costruzione delle piramidi egizie da parte degli schiavi. "Piramidi sono presenti in America latina, sotto l'oceano nel triangolo delle Bermuda, in Antartide sotto chilometri di ghiaccio rilevate con le foto satellitari, e anche in Italia: in Sardegna, in Calabria e a Montevecchia. Sono tracce antiche di quello che è successo sul nostro pianeta migliaia e migliaia di anni fa; la Terra è in continua evoluzione ed è interessante rilevare la disposizione di simili manufatti che hanno in comune la struttura e le tecniche costruttive. Questo ci porta a pensare che esista un denominatore comune ancora da identificare: la similitudine è dovuta ad una notevole capacità di viaggiare degli uomini oppure ad un'unica civiltà primaria che è stata in grado di civilizzare il pianeta e di insegnare tecniche avanzate di cui abbiamo perso conoscenza?", ha domandato l'autrice al pubblico.La teoria della professoressa Perego è che per realizzare le strutture piramidali siano stati modellati dei dislivelli del terreno, resi geometrici mediante soluzioni non convenzionali come lo spostamento di massi di diverse tonnellate sfruttando i campi magnetici.

Claudia Perego e Stefano Monguzzi
"Perché le piramidi sono lì? Qual è il loro significato?" sono alcune delle domande a cui l'autrice ha cercato di dare risposta nel suo libro. "Quando troviamo più di una piramide la loro posizione è simile: formano un arco che richiama la costellazione di Orione. Anche questo aspetto ci fa capire che la civiltà che le ha costruite aveva conoscenze astronomiche sviluppate. Io credo che non siano stati gli egizi o i precolombiani a edificarle, perché non si tratta di semplici tombe o templi ma di luoghi che canalizzano l'energia. Penso invece ad una prima civiltà, legata agli atlantidei, che è scomparsa senza lasciare traccia".
Teorie originali ma sicuramente affascinanti, per chi volesse approfondirle con la lettura del libro.
M.F.























