Osnago: la storia della comunità chiusa negli archivi e raccontata da Bruschina

È stato il frutto di un paziente lavoro di sei anni il libro Storia di una comunità attraverso gli archivi parrocchiali dello storico Daniele Buschina, ospite dell'appuntamento "I caffè del venerdì" del "Centro sociale e culturale Giuseppe Lazzati" di Osnago tenutosi presso il circolo ACLI.

L'autore ha subito ringraziato il parroco don Costantino per la disponibilità ad aprire gli archivi parrocchiali, un vero serbatoio di notizie, e il dottor Fabrizio Mavero per il suo contributo che, non essendo presente, ha inviato una lettera in cui ha anticipato alcuni contenuti del libro che riguarda l'evoluzione della comunità di Osnago dal 1562 al primo dopoguerra del '900.


Il dottor Bruschina ha raccontato con entusiasmo la storia del paese da quando era popolato da 458 persone, suddivise in circa 81 famiglie di circa 5 membri ciascuna, con un'età media di 22 anni, 150 bambini al di sotto dei 10 anni molti dei quali vittime della mortalità infantile e soli quaranta ultra cinquantenni. L'autore ha spiegato il metodo utilizzato, a partire dalla frequentazione degli archivi parrocchiali per consultare i registri annotando le date di battesimo, decesso, matrimonio e cresima degli abitanti. Dall'analisi dei dati ha potuto ricavare molte informazioni statistiche sulla popolazione come l'età di matrimonio, più alta di quanto non ci si aspetti, la provenienza degli sposi, il numero di figli, l'età del primo parto e, affidandosi alla precisione dei sacerdoti dell'epoca, le cause di morte. «Sono arrivato fino alle soglie della seconda guerra mondiale per un margine di rispetto e di giusta privacy da salvaguardare - ha spiegato - Dopo aver raccolto i dati, il compito dello storico è anche proporre delle ipotesi su quanto emerso, quindi nel libro c'è un'analisi dei comportamenti anche se ovviamente l'uomo è una variabile imponderabile e i suoi non sono comportamenti meccanici. C'è la grande storia e l'approfondimento sulla vita quotidiana degli osnaghesi. Traspare un senso di comunità che pian piano si diluisce».

Il dr. Daniele Bruschina

Il relatore ha coinvolto il pubblico spiegando ad esempio l'evoluzione della famiglia che tra il '500 e il '600 era polinucleare ma dalla fine del '700 è variata anche per il cambiamento dei contratti agrari con la suddivisione di piccoli poderi e la perdita del potere contrattuale dei contadini che non avevano più la garanzia di rimanere a lungo sullo stesso appezzamento di terra. Solo alla fine dell'800 le famiglie sono tornate ad essere più numerose, complice la presenza degli opifici tessili che consentivano alle donne di avere un reddito benché non portasse all'indipendenza economica. E legato alla composizione del nucleo familiare è l'età di matrimonio che tra il '700 e l' '800 era avanzata rispetto all'aspettativa di vita, arrivando in alcuni casi a 28 anni.

«Nei vari secoli, con il continuo adattarsi e riadattarsi dei contadini, ci sono dei tentativi di riuscire a "stare a galla" e Osnago è vicina a Milano, centro della storia moderna anche per la politica, tanto che si sono celebrati molti battesimi di figli di soldati spagnoli. I registri parrocchiali sono dovuti al Concilio di Trento e il cardinale Borromeo ne ha messo in pratica i provvedimenti nella sua diocesi milanese facendone il prototipo. A Osnago ci sono molti documenti perché era una comunità agricola ma vicina a Milano. Anche la religiosità è mutata nel corso dei secoli e questo può aiutare a capire molti comportamenti: con il '700 è diventata più interiore e a Osnago è sorta la Cappelletta».


Dal lungo lavoro di analisi dei dati e di confronto con la grande storia, il dottor Bruschina ha notato che a fine '800 il miglioramento delle condizioni di vita, come le riforme per le condotte delle fognature che hanno evitato il colera, e il diffondersi di prassi igienico-sanitarie, unitamente alle prime forme di produzione industriale, quali la manifattura tessile Galimberti arrivata a Osnago nel 1860 circa, hanno avuto effetti positivi sull'andamento demografico.

Rispondendo alle domande dell'interessato pubblico, l'autore ha spiegato che il pendolarismo è stato un fenomeno molto rilevante nel primo dopoguerra ma già con la ferrovia del 1873 alcuni contadini si spostavano verso sud per lavorare come operai, senza comunque recidere i legami con la terra. A metà '800 i bambini iniziavano ad andare a scuola per ricevere delle nozioni di base mentre da molto più tempo c'era la scuola domenicale di dottrina.

Il libro Storia di una comunità indaga molti interessanti aspetti della società di Osnago, raccontandone gli usi e costumi senza esprimere giudizi sulla mentalità, incuriosendo il lettore con il racconto dell'avvicendarsi delle generazioni che, fronteggiando le mutevoli condizioni di vita, hanno contribuito a formare la società attuale.

F.C.

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