Confindustria: scenari globali per l’export, premiate 7 aziende

Il valore delle esportazioni vero l’estero dalle Province di Lecco e Sondrio è pari a 4,1 miliardi di euro annuali, il 30 % delle quali è rivolto alla Germania. Se il mercato europeo costituisce una destinazione commerciale privilegiata, diverse realtà del nostro territorio hanno istituito sedi e stretto rapporti negli Stati Uniti, mentre il mercato della Cina necessita di una “rete di protezione” per essere avvicinato nel modo più efficace.

Da sinistra Massimiliano Salini, Antonio Tajani, Luca Orlando, Alessandra Lanza

Giovanni Maggi e Francesco Venosta

Il presidente di Confindustria Lecco- Sondrio Giovanni Maggi ha tracciato un rapido quadro della situazione attuale, che risente di una crisi economica che ancora non cede il passo ad una vera crescita, in occasione del XX Convegno Internazionale di Confindustria - il primo da quando la realtà lecchese si è unita a Sondrio – dal titolo “Unione Europea e competizione globale – le imprese tra nuovi scenari, accordi commerciali e mercati”.
L’inviato de Il Sole 24 Ore Luca Orlando ha moderato gli interventi di Alessandra Lanza di Partner Prometeia, che ha offerto uno spaccato dello scenario globale attuale, il Vice Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, e il membro delle Commissioni “Industria, ricerca ed energia” e “Trasporti e Turismo” del Parlamento Europeo Massimiliano Salini.

Orlando ha introdotto la tematica parlando di un “quadro complesso”, in cui gli scenari di guerra influiscono sull’andamento economico globale e la prospettiva di una economia di mercato sul modello cinese costituisce una minaccia al successo dell’export italiano di qualità. “La domanda interna sopperisce al deficit, ma dobbiamo guardare maggiormente al mondo, il futuro è nell’export” ha spiegato, specificando come le decisioni prese a Bruxelles influenzino in maniera determinante gli orientamenti economici.
“Questo convegno annuale costituisce un momento di brainstorming con i nostri associati. Nel settore manifatturiero l’orientamento al mercato europeo è sempre più forte, ma nonostante i timidi segnali in positivo non si può ancora parlare di ripresa economica” ha spiegato il presidente Giovanni Maggi. “I consumi interni iniziano a crescere, il job act ha creato qualche spiraglio in positivo, ma finchè non crescerà l’occupazione non potremo dire di essere usciti dalla crisi. Gli imprenditori hanno ancora paura di quello che può accadere”. Il 99 % delle imprese associate a Confindustria Lecco e Sondrio ha una media di 50 dipendenti, e questo – ha spiegato Maggi – costituisce un elemento di debolezza nei confronti di un mercato molto diverso dal nostro, quale è quello cinese. “Il mercato americano è il secondo più importante dopo quello europeo per le aziende lecchesi, verso la Cina c’è invece preoccupazione perché costituisce un mercato rischioso, per il quale è necessario dotare le realtà commerciali di uno scudo protettivo”.

Fiocchi Munizioni Spa e Fivep Spa Cariboni Group

Fomas Spa e Enrico Mandelli Spa

Vanno proprio in questa direzione i servizi offerti da Confindustria per l’internazionalizzazione, dall’assistenza personalizzata all’“Ufficio di Bruxelles” con informazioni e servizi per accedere alle opportunità messe in campo dall’Unione Europea, fino ad agevolazioni, finanziamenti e consulenze per l’export. Dopo il saluto del Presidente della Banca Popolare di Sondrio Francesco Venosta, sono stati assegnati i premi per l’internazionalizzazione alle aziende del territorio che si sono distinte nell’export. Sono state premiate Fiocchi Munizioni Spa di Lecco, Fivep Spa Cariboni Group di Osnago, Fomas Spa di Osnago, Enrico Mandelli Spa di Merate, Osvaldo Cariboni Lecco Spa di Pescate, Siderval Spa di Talamona (Sondrio), SpecialCofee Srl di Rogolo (Sondrio).

Osvaldo Cariboni Lecco e Siderval Spa

A sinistra SpecialCoffee Srl, a destra Massimiliano Salini e Antonio Tajani

Alessandra Lanza ha poi tracciato un quadro macroeconomico dello scenario internazionale, caratterizzato da una accresciuta incertezza a causa dei segnali di rallentamento delle economie emergenti, Cina in primo luogo. L’economia statunitense ha recuperato più velocemente i livelli pre-crisi, registrando tassi di crescita relativamente più sostenuti, ma la crescita dei flussi economici tra Usa ed Europa dipenderà dal grado effettivo dell’integrazione che si verrà a creare.
Per quanto riguarda l’export italiano, il prodotto manifatturiero guarda maggiormente a Germania, Francia e, appunto, Stati Uniti, dove la quota di mercato italiano è all’1,7% grazie al “made in Italy” quale sinonimo di alta qualità. I punti di debolezza – approccio poco informato al mercato, ridotta dimensione delle imprese, scarsa assistenza pre e post vendita – sono quelli sui quali, anche nei territori di Lecco e Sondrio, Confindustria interviene offrendo ai suoi associati un prezioso supporto.
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