Villa Calchi alla Vescogna di Calco. Ecco il libro storico
Villa Calchi alla Vescogna di Calco, in provincia di Lecco, è tornata ai suoi antichi splendori per testimoniare storia e fasti di un'epoca e di un'importante casata grazie all'intervento di recupero della famiglia Bonanomi, che la mette a disposizione. E per raccontare questo luogo e queste vicende è stato realizzato il volume “Villa Calchi alla Vescogna di Calco. Il palazzo di Bartolomeo, tra Leonardo e Bramante”, scritto da Gabriele Medolago e Andrea Spiriti, presentato martedì 24 novembre presso la Veneranda Pinacoteca Ambrosiana a Milano.
«Un testo prezioso - scrive il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, nella prefazione del libro - espressione di un interesse verso complessi monumentali ancora poco noti, perché privati, ma proprio per questo interessanti, essendo espressione non ufficiale, e quindi meno sorvegliata, della cultura del proprio tempo». A fare gli onori di casa monsignor Franco Buzzi, prefetto della Biblioteca Ambrosiana, che ha introdotto la presentazione con queste parole: «Un intervento prodigioso della famiglia Bonanomi in un luogo incantevole, per mettere un bene unico a disposizione del pubblico, con l'intento culturale oltre che per l'organizzazione di eventi».
«L’acquisto nel 1999, il lungo percorso di restauro e sistemazione per il riutilizzo, ora il volume di studi sono le tappe di una strategia che ha privilegiato il bene culturale – ha spiegato Valerio Bonanomi - Un bene da vivere, certo, e anche da utilizzare in termini imprenditoriali; ma soprattutto un bene che ci rende più consapevoli del nostro passato, della storia come stratificazione non solo di fatti e di opere, ma di visioni e sensibilità. Siamo abituati a vivere e ad operare in beni culturali: casa Vimercati De Capitani di Osnago ci insegna la stessa storia, lo stesso contesto di cultura religiosa, politica, sociale che diviene opera d’arte. Attraverso le pagine di questo libro ci auguriamo che la conoscenza della villa superi i confini locali. E siamo disposti per il futuro a proseguire questo cammino sia con l’apertura degli spazi sia con l’organizzazione di eventi culturali, convinti che solo in questo modo la villa non sarà un edificio prestigioso, ma anonimo, bensì un testimone grandioso di uno ieri che solo può dare senso al nostro domani».
Medolago, Bonanomi e Spiriti
Agli autori, poi, è toccato presentare l'imponente lavoro svolto e le sue conclusioni. «Grazie a una ricerca approfondita e a un pizzico di fortuna – ha raccontato Gabriele Medolago, studioso ed esperto di storia locale - siamo riusciti a ricostruire la storia della proprietà per ritrovare la storia di una delle famiglie più significative di Milano dalla seconda metà del Quattrocento alla prima metà del Cinquecento. Uno stretto legame con gli Sforza che si vede chiaramente nelle ricadute sulla villa». «Il recupero dell'edificio di Calco che la famiglia Bonanomi ha compiuto – ha sottolineato Andrea Spiriti, professore di Storia dell'Arte moderna all'Università dell'Insubria - non ha semplicemente un valore figurativo, ma testimonia la storia e l'arte lombarda, una cultura europea di grande respiro, che ci offre grande suggestione ancora oggi dopo quasi mezzo millennio». Abstract Potente dinastia di nobiltà di servizio alla corte sforzesca durante gli ultimi decenni del Quattrocento e i tormentati inizi del nuovo secolo, i Calchi sono anche una famiglia di forte interessi umanistici, scanditi dall’amicizia col greco Demetrio Calcondila e più tardi dai contatti con Erasmo da Rotterdam e Giovanni Reuchlin.
