Osnago: rissa al ''Jamaica pub'', tre giovani avventori e un buttafuori vanno a processo
Il 22 dicembre del 2011, all’esterno del “Jamaica Pub” di Osnago, si era scatenata una rissa tra alcuni giovani, causata da un litigio per futili motivi poi degenerato.
A processo presso il Tribunale di Lecco, con l’accusa di rissa e porto di oggetti atti ad offendere, sono finiti tre giovani di origine straniera e uno dei buttafuori del locale, in servizio per garantire la sorveglianza all’epoca dei fatti.
Nella mattinata di oggi, di fronte al giudice Maria Chiara Arrighi e al Pubblico ministero Alessandro Figini, è stato il maresciallo dei Carabinieri Fabio Galiè a raccontare le indagini da lui coordinate, all’indomani dell’accaduto. “Quando siamo stati chiamati per intervenire, ci era stato riferito della presenza di spranghe, in realtà alcuni dei coinvolti avevano divelto pezzi di legno da una recinzione” ha spiegato. “Tutto ha avuto inizio per futili motivi, legati ad una ragazza, e il litigio è poi degenerato”. A seguito delle indagini condotte dai Carabinieri, che hanno interrogato diversi testimoni oculari, sono stati individuati i quattro presunti responsabili. I.T., un altro giovane straniero inizialmente individuato come coinvolto, non è imputato e dovrà testimoniare durante la prossima udienza. Per lui, assente nella giornata di oggi, è stato predisposto l’accompagnamento coatto.
Il processo proseguirà il prossimo 13 maggio.
Il locale osnaghese, che in seguito a questi fatti ha chiuso i battenti, era stato oggetto nel giugno 2012 di una ordinanza a firma dell’allora Questore Fabrizio Bocci, che aveva predisposto la sospensione dell’attività per la durata di un mese. Il provvedimento era giunto dopo diversi episodi segnalati alle forze dell’ordine, con avventori che si intrattenevano fino a tardi dopo la chiusura arrecando disturbo alla quiete pubblica, minorenni soccorsi in ambulanza per le conseguenze dell’alcool assunto e, appunto, la rissa oggetto del procedimento penale presso il Tribunale lecchese.
A processo presso il Tribunale di Lecco, con l’accusa di rissa e porto di oggetti atti ad offendere, sono finiti tre giovani di origine straniera e uno dei buttafuori del locale, in servizio per garantire la sorveglianza all’epoca dei fatti.
Nella mattinata di oggi, di fronte al giudice Maria Chiara Arrighi e al Pubblico ministero Alessandro Figini, è stato il maresciallo dei Carabinieri Fabio Galiè a raccontare le indagini da lui coordinate, all’indomani dell’accaduto. “Quando siamo stati chiamati per intervenire, ci era stato riferito della presenza di spranghe, in realtà alcuni dei coinvolti avevano divelto pezzi di legno da una recinzione” ha spiegato. “Tutto ha avuto inizio per futili motivi, legati ad una ragazza, e il litigio è poi degenerato”. A seguito delle indagini condotte dai Carabinieri, che hanno interrogato diversi testimoni oculari, sono stati individuati i quattro presunti responsabili. I.T., un altro giovane straniero inizialmente individuato come coinvolto, non è imputato e dovrà testimoniare durante la prossima udienza. Per lui, assente nella giornata di oggi, è stato predisposto l’accompagnamento coatto.
Immagine di repertorio di controlli effettuati dalle forze dell'ordine presso il locale
Rispondendo alle domande degli avvocati Luciano Bova (difensore del buttafuori) e Nadia Invernizzi (legale dei tre stranieri), il maresciallo ha spiegato che non è stato rinvenuto alcuno spray urticante, e che solo il giorno dopo è emerso, dal racconto dei testimoni, che qualcuno aveva con sé un coltello.Il processo proseguirà il prossimo 13 maggio.
Il locale osnaghese, che in seguito a questi fatti ha chiuso i battenti, era stato oggetto nel giugno 2012 di una ordinanza a firma dell’allora Questore Fabrizio Bocci, che aveva predisposto la sospensione dell’attività per la durata di un mese. Il provvedimento era giunto dopo diversi episodi segnalati alle forze dell’ordine, con avventori che si intrattenevano fino a tardi dopo la chiusura arrecando disturbo alla quiete pubblica, minorenni soccorsi in ambulanza per le conseguenze dell’alcool assunto e, appunto, la rissa oggetto del procedimento penale presso il Tribunale lecchese.