Operazione Gorilla: quattro albanesi in carcere per estorsione, spaccio e minacce. Le indagini partite dopo la sparatoria all'area Cazzaniga e l'arresto del montevecchino Giovanni Conti

Sfrontati, incuranti delle restrizioni a loro carico, violenti e pronti a tutto pur di ottenere denaro in cambio di droga, mettendo in atto attività estorsive quando il cliente era riluttante a pagare. Ad aprire le porte della galera ai quattro albanesi sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Merate con l'ausilio dei colleghi della Stazione. Un'indagine complessa, temporalmente coincidente con l'operazione "Maestro" sempre in materia di spaccio di droga, che ha richiesto un notevole dispiegamento di uomini, mezzi, con appostamenti, pedinamenti e intercettazioni sfociati nell'ordinanza di lunedì 9 e mercoledì 11.




Le accuse a carico di Claudio Aleksi, Shpetim Habili, Kristjan Zeqo, Marjus Ducka sono di "concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione continuata e minaccia aggravata in concorso".

L'operazione "Gorilla" (dal soprannome affibbiato a Marjus Ducka per via del suo comportamento, ndr) è scaturita dal grave episodio avvenuto la sera del 4 agosto 2015 presso l'area Cazzaniga di Merate dove un giovane di 19 anni, Giovanni Conti residente a Montevecchia, aveva esploso alcuni colpi di pistola ed era stato tratto in arresto, finendo poi a processo con una pena di un anno e 10 mesi, e una multa di 1.400 euro.

 

Il luogotenente Germano Montanari del Nucleo operativo radiomobile

Il maresciallo aiutante Edonio Pecoraro comandante la stazione carabinieri di Merate


L'accaduto era diventato però oggetto di accurati accertamenti e indagini da parte dei militari che visionando i filmati delle telecamere avevano da subito compreso che non si trattava di un semplice e isolato incidente.

I fatti accaduti all'area Cazzaniga di Merate in agosto e ripresi dalle telecamere di sicurezza


Il 19enne di Montevecchia, infatti, nonostante davanti al giudice non avesse voluto raccontare nulla circa le ragioni dell'accaduto, era stato ripreso chiaramente dalle telecamere mentre si avvicinava al gruppetto di albanesi, che quella sera lo stavano aspettando, ed estraeva dalla felpa la pistola. Dopo averla puntata contro due di loro, era stato raggiunto alle spalle da Ducka e qui spianando frontalmente l'arma aveva fatto fuoco, pur non mirando ad altezza uomo come da ammissione dello stesso albanese.

I carabinieri non hanno potuto accertare se Giovanni Conti fosse arrivato in centro Merate già con la pistola oppure accortosi o avvisato della presenza degli albanesi avesse fatto un passaggio a casa per recuperarla e presentarsi poi al parcheggio armato.

Accertato invece che il montevecchino fosse da tempo oggetto di minacce e richieste estorsive da parte dei quattro (si presume per ragioni di droga), i militari hanno dato avvio a una meticolosa indagine con analisi dei filmati, pedinamenti e ricerche nei giri dello spaccio, nell'area soprattutto del milanese.

Il primo arresto è arrivato il 16 settembre a Monza da parte dei Cc di Merate che hanno rinvenuto Claudio Aleksi e Kristjan Zeqo con un chilo di marijuana e alcune dosi di cocaina pronte per essere smerciate.


Nonostante la misura restrittiva dei domiciliari applicata ad entrambi, Kristjan Zeqo ha proseguito a perseverare nella condotta estorsiva ai danni di Conti, violando le prescrizioni quindi evadendo e rendendosi irreperibile. La sua nuova cattura è avvenuta il 5 ottobre nella piazza di Carnate, dopo che si era presentato a casa del montevecchino, a sua volta ai domiciliari quindi ben reperibile, minacciandolo pesantemente.

Lunedì 9 novembre l'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata a Claudio Aleksi, Shpetim Habili e Kristjan Zeqo (già in cella) mentre Mrijus Ducka è stato fermato l'11 novembre all'aeroporto di Orio al Serio di ritorno dall'Albania.
S.V.
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