Olgiate: Don Matteo fa il suo ingresso in parrocchia. ''Amare porta alla vera felicità''
"Dobbiamo cercare insieme di vivere come Gesù, siamo tutti lavoratori della sua vigna" con queste parole Don Matteo Vasconi, ha ufficialmente fatto il suo ingresso nella comunità di Olgiate Molgora.
Il sacerdote, che ha ottenuto la carica di vice parroco il 1° settembre scorso, ha fatto subito breccia nel cuore dei fedeli, tanto che al termine della funzione domenicale gli apprezzamenti positivi nei suoi confronti non sono mancati.
Alla sua prima omelia il giovane sacerdote si è soffermato a riflettere sulla parabola dei "lavoratori nella vigna" spronando i membri della comunità a vivere nel segno di Gesù "Noi tutti siamo operai della vigna. Per noi è un premio questo tipo di lavoro, cambia certamente il sapore della nostra vita. Il premio finale arriverà in seguito e sarà per chi avrà dedicato del tempo ad essere un lavoratore fedele.
Noi siamo quotidianamente chiamati ad amare perché questo porta alla felicità, insegna a vivere meglio tutti. Ricordo che a soli 3000 km da qui esiste gente che muore per amore di Gesù, muore per andare a pregare in una chiesa, tutto questo è assurdo e deve fare riflettere ognuno di noi."
Per Don Matteo, dunque, è iniziata ufficialmente la missione olgiatese e sembra proprio che abbia già ingranato marce alte con cui camminare con il suo nuovo gregge.

Don Matteo alla sua "prima" ufficiale in parrocchia a Olgiate
Il sacerdote, che ha ottenuto la carica di vice parroco il 1° settembre scorso, ha fatto subito breccia nel cuore dei fedeli, tanto che al termine della funzione domenicale gli apprezzamenti positivi nei suoi confronti non sono mancati.
Alla sua prima omelia il giovane sacerdote si è soffermato a riflettere sulla parabola dei "lavoratori nella vigna" spronando i membri della comunità a vivere nel segno di Gesù "Noi tutti siamo operai della vigna. Per noi è un premio questo tipo di lavoro, cambia certamente il sapore della nostra vita. Il premio finale arriverà in seguito e sarà per chi avrà dedicato del tempo ad essere un lavoratore fedele.

Noi siamo quotidianamente chiamati ad amare perché questo porta alla felicità, insegna a vivere meglio tutti. Ricordo che a soli 3000 km da qui esiste gente che muore per amore di Gesù, muore per andare a pregare in una chiesa, tutto questo è assurdo e deve fare riflettere ognuno di noi."

Per Don Matteo, dunque, è iniziata ufficialmente la missione olgiatese e sembra proprio che abbia già ingranato marce alte con cui camminare con il suo nuovo gregge.
C.D.G.























