Merate, variante al PGT/10: richieste di edificare a Novate e in via XXV aprile. In Via Manzoni "cambio" da negozio a bar

Siamo alla decima puntata del nostro viaggio all'interno delle istanze che costituiscono un riferimento importante per la variante al PGT cittadino.
Eravamo partiti percorrendo il territorio di Merate e individuando alcune frenetiche attività edilizie minori (posa di recinzioni) che ci sono parse sintomatiche di probabili interventi edificatori a venire. Pensiamo ci debba essere riconosciuto di aver avuto intuito: movimenti terra e recinzioni, in via De Gasperi come nella valletta di Novate, sono risultati essere non attività fine a sé stesse ma strumentali a ben altri progetti, che i cittadini proprietari dei terreni interessati hanno ipotizzato, formulando le proprie istanze in vista della variante allo strumento urbanistico.
Ci siamo poi dedicati a una lettura ragionata della bozza delle norme che costituirebbero il fulcro della variante e ci siamo accorti che la volontà di liberalizzare le funzioni commerciali nel centro cittadino e nelle ville storiche potrebbe costituire un vulnus per la sostenibilità (e vivibilità!) di Merate.
Abbiamo anche passato in rassegna le istanze edificatorie sulla via Bergamo, per lo più riferite a edifici industriali, lungo la ex Statale 36, e nelle zone di pregio di Sartirana e Cassina, dove è parso subito come il corridoio ecologico individuato nello strumento urbanistico della provincia di Lecco (PTCP) risulti poco gradito a molti cittadini. Al punto che, per tornare al tema delle recinzioni, ci sembra di capire che le norme più severe che il PGT Robbiani-Valli aveva previsto in ossequio alle prescrizioni provinciali, saranno molto edulcorate con questa variante.


Ora torniamo ad occuparci di alcune istanze, localizzate in ambiti differenti del tessuto urbano, che sembrerebbero accomunate dalla volontà di ottenere di più dallo strumento urbanistico cittadino. "Chiedici di più" era lo slogan accattivante della lista Massironi. Ebbene, leggendo le istanze che andiamo ad elencare sembra che i rispettivi firmatari si sentano legittimati, ora, a chiedere davvero qualcosa in più rispetto a quanto previsto in termini di edificabilità sui rispettivi terreni.
Istanza n.16 - Sottoscritta dall'architetto Roberto Colombo di Merate, riguarda l'ambito di trasformazione ATR3 localizzato a ridosso dell'area produttiva che si affaccia su via Bergamo, al limite est del territorio comunale. L'ATR3 è la riconferma di una zona di espansione a prevalente attività industriale denominata P.A. 2/3 del vecchio PRG, in attuazione di un polo produttivo sovra locale individuato dal PTCP. L'intervento è finalizzato alla realizzazione di edifici destinati ad attività produttive ed attività di servizi direzionali dotati di spazi per parcheggi privati e pubblici. L'architetto Colombo, a nome delle numerose società e persone fisiche che sono comproprietarie delle aree interessate, nella propria istanza chiede di poter variare il parametro urbanistico dell'altezza massima fino a 12 metri sotto trave. Chiede inoltre di poter chiudere i parcheggi privati, per motivi di sicurezza.

Istanza n.12 - Anche questa istanza è sottoscritta da un tecnico, l'ingegner Ambrogio Molgora di Osnago, e riguarda sempre il comparto produttivo dell'ATR3. L'ingegner Molgora, legale rappresentante della società EDIL-ECO S.r.l., con sede a Milano, via Melzi-d'Eril, proprietaria di alcuni lotti facenti parte del Piano produttivo in questione, ribadisce le richieste formulate, per l'intero comparto, dall'architetto Colombo con l'istanza n.16: chiede di elevare l'altezza massima dei capannoni a 15 metri (ben 5 metri oltre gli attuali 10 consentiti) e di poter chiudere alcuni accessi, per evitare intrusioni. Facciamo notare che trattandosi di aree a standard per definizione se ne dovrebbe garantire la pubblica fruibilità. In sostanza i due tecnici chiedono qualcosa in più rispetto a quanto il Pgt ha già consentito loro di fare: poter usufruire di un parametro di altezza maggiore e chiudere al pubblico taluni ambiti del comparto.

Istanza 16


Istanza n.23 - La signora Casati Diamante, residente a Sartirana, è proprietaria di un'unità immobiliare in via Collegio Manzoni n.58, pieno centro di Merate. Nella propria istanza la signora Casati, assistita dall'architetto Giuseppe Cerrano, chiede di poter meglio sfruttare il suo immobile. Per l'esattezza, lamentandosi del fatto che nel medesimo immobile possano svolgersi solo attività commerciali classificate come FC2 (esercizi di vicinato) la signora Casati chiede di poter insediare, in via Manzoni come in tutto il centro storico, anche attività di somministrazione di cibi e bevande: trattorie, bar e ristoranti - cioè attività classificate come FC1.

Istanza 23


Istanza n.31 - Più tecnica ma sempre ispirata al principio del chiedere qualcosa in più è l'istanza presentata dal signor Colombo Gianpietro, residente a Novate, nella via Buozzi, spesso agli onori della cronaca per la mancanza di illuminazione pubblica. Il Colombo è proprietario di alcuni mappali attualmente in area agricola E2 e in parte rientranti nella fascia di rispetto del cimitero di Novate. Con la propria istanza chiede di poter ridimensionare la fascia di rispetto e di ottenere un indice edificatorio su una parte dei terreni, pari a quello previsto per il tessuto R4. In sostanza la richiesta è finalizzata a costruire altre unità abitative rispetto a quella già esistente. Tenuto conto che il lotto del signor Colombo e' di circa 7000 mq e la parte di cui si chiede l'edificabilità è pari a circa un terzo del lotto, immaginiamo una corposa volumetria in caso di accoglimento dell'istanza.

Istanza 31


Istanza n. 50 - A firma dei fratelli Terragni Benedetto, Cecilia e Pietro, tutti di Merate e tutti sostenitori della lista Più Merate, della quale il più giovane dei tre fratelli, Benedetto, ha fatto parte, senza successo. Nell'istanza i fratelli Terragni chiedono venga reso edificabile a destinazione produttiva P2 (tessuto produttivo artigianale di media dimensione) un loro terreno a Brugarolo, compreso tra la via della ca' rossa e via Bergamo. Il terreno è attualmente agricolo ed ha valenza paesistica.

Istanza 50


Istanze n. 64 e n. 75 - Abbiamo già dato conto nella nostra seconda puntata dell'istanza presentata dai signori Percival Mazza e che riguarda un grande lotto agricolo a ridosso di via XXV Aprile, a Brugarolo. In sostanza i richiedenti propongono di rendere edificabile il loro terreno e di riprendere in considerazione la possibilità di lottizzazione estensiva già ipotizzata durante la stesura del Piano Regolatore Generale del 1994 che poi fu abbandonata. Ora dobbiamo ritornare su questa istanza perché riteniamo sia da leggersi insieme all'istanza n.75 presentata tardivamente, nel febbraio 2015, a firma del geometra Patrizio Rocca di Casalpusterlengo. Il geometra Rocca, per conto della società Compagnia Petrolifera Piemontese S.r.l. di Cuneo, chiede che il grande lotto di 8.500 mq a est della via XXV aprile (in parte confinante con quello dei signori Percival Mazza di cui all'istanza n.64) venga reso edificabile e ipotizza la realizzazione di villette. Ricordiamo che tali lotti di terreno costituiscono una parte importante delle aree agricole strategiche che il Piano Provinciale (PTCP) ha previsto come degne di tutela.

Istanza 75


Istanza n. 76 - Protocollata tardivamente, nel febbraio 2015, risulta anche l'istanza della signora Verderio Ambrogia, residente a Merate in via San Francesco. La signora Verderio e le figlie Mattavelli Rosalina e Mattavelli Maria Rita sono proprietarie di alcuni edifici con annesse aree di pertinenza in via San Francesco, poco dopo l'imbocco della via Monti.



Nell'ottica di una riqualificazione dell'intera proprietà le signore chiedono che venga assegnato un indice maggiore, dall'attuale previsto per il tessuto R3 a quello del tessuto R4. Anche qui l'idea è quella di chiedere e ottenere di più dalla normativa urbanistica cittadina. Tecnico di riferimento è ancora una volta l'architetto Giuseppe Cerrano di Merate.

10/continua


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