Brivio: con il Mato Grosso un'esposizione di mobili ''dal profumo di Dio'' nel castello

Come asserito nel proprio discorso dal sindaco Ugo Panzeri – che, immaginifico come sempre, ha fatto accenno a tre diverse sensazioni – il castello di Brivio nonostante lo scorrere della storia, continua a essere al passo con i tempi, a “evolversi e trasformarsi, rivelandosi sempre utile e utilizzato dalla gente del paese”.

Da venerdì primo maggio, infatti, grazie alla generosità delle sorelle Carla e Milena Villa, al pian terreno dell’antica dimora affacciata sul lungofiume l’Operazione Mato Grosso – tramite l’Associazione Don Bosco 3A – ha inaugurato un’esposizione permanente di “mobili con il profumo di Dio” come li ha definiti don Ambrogio Galbusera, presidente del sodalizio, presente personalmente a Brivio a fianco dei propri ragazzi per dare il via a questa nuova avventura, salutata da un considerevole gruppetto di cittadini che non ha voluto mancare al taglio del nastro ammirando da vicino le opere esposte nei vecchi locali - rimessi completamente a nuovo – che, fino a qualche anno fa ospitavano la bottega del “fereè” del paese. “Sono fatti – ha proseguito il sacerdote parlando appunto dei complementi d’arredo in esposizione – dai più poveri, dai figli riconosciuti da Dio. Chi prende uno di questi mobili ha un po’ di profumo di Dio a casa”.

Don Ambrogio

Il sindaco Ugo Panzeri

Letti dalle spalliere intarsiate, tavoli e sedie dalle linee decisamente particolari, cassettiere classiche e impreziosite da inseriti colorati, l’immancabile potrona, una libreria a goccia, appendiabiti da parte dall’architettura originale: non manca proprio nulla nella mostra tra “arte e carità” come l’ha apostrofata Aldo, uno dei volontari che ha seguito il progetto, divenuto realtà a distanza di un anno e mezzo dall’idea di base e dunque del primissimo incontro con le signorine Villa, proprietarie della struttura che si sono date disponibili ad accogliere gratuitamente il “lavoro formativo e educativo che si fa nelle nostre missioni”.

Come infatti argomentato anche da Matteo, lo scultore da vent’anni in attività nelle cooperative dell’Operazione Mato Grosso, i mobili in esposizione a Brivio sono frutto della scuola che si è sviluppata, con l’aiuto di maestri giunti dall’Italia, per dare un futuro dignitoso a bambini che, in cinque anni, hanno la possibilità di ricevere un’istruzione scolastica e professionale imparando anche che “c’è sempre qualcuno più povero dietro di te”, offrendo così parte dal loro tempo e delle loro capacità in aiuto a chi sta ancora peggio, ringraziando dunque per quanto ricevuto facendo “qualcosa per la loro gente”.

Aldo e Matteo

“A gennaio 2015 abbiamo iniziato i lavori” ha proseguito Aldo nella sua cronistoria dei passaggi che hanno portato all’apertura dello show room ringraziando così pubblicamente non solo le sorelle Villa ma anche i briviesi e quanti si sono rimboccati le maniche per dare una mano nell’ammodernare i locali nonché gli imprenditori che hanno fatto la loro parte e quanti hanno donato fondi a sostegno del progetto testimoniando “ciò che è la carità”.

La consegna del portafortuna

“Abbiamo bisogno di dire grazie, non siamo mai autosufficienti, anche la carità ha bisogno di tante mani” gli ha fatto eco don Ambrogio che ha voluto sottolineare come tutti coloro che collaborano con l’Operazione Mato Grosso lo facciano gratuitamente, precisando in tal senso come “gratuito è Dio: quando facciamo qualcosa di gratuito andiamo in quella direzione”.

La consegna dell'omaggio alle sorelle Villa

Entrare a dare un’occhiata ai mobili in mostra, non costa nulla… perché, nei prossimi fine settimana, non approfittarne, per iniziare a far decollare l’iniziativa? Ad accogliere i visitatori si saranno i “ragazzi” dell’Omg, quelli che agli inizi della loro esperienza a Brivio, anni e anni fa ormai, “non erano visti bene” come ricordato dal sindaco Panzeri ma che, nel tempo, non hanno perso entusiasmo e voglia di fare, dimostrando come lo spirito che li anima “non è un fuoco di paglia” e meritando così di ricevere dal borgomastro, quale augurio per continuare ancora a lungo la loro attività, il portafortuna avuto in dono durante una trasferta in Brasile. “A me ha portato bene, spero sarà lo stesso per voi”.
A. M.
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