Merate: riapre i battenti “Pietro ortolano” storica rivendita in Piazza Italia. Dietro il bancone Francesco e mamma Agnese


Francesco Mozzanica
Negli occhi di Francesco brilla l'entusiasmo di chi sta per iniziare una nuova avventura. In quelli della mamma, dice lui, dopo il primo momento di preoccupazione e smarrimento c'è ora il desiderio di rimettersi in gioco. Tempo qualche settimana e in Piazza Italia dopo due sfortunate gestioni nel settore della ristorazione, riaprirà i battenti la rivendita di frutta e verdura conosciuta a Merate e dintorni come "Pietro ortolano". Un piccolo pezzo di negozio storico che torna a vita grazie al desiderio della generazione giovane, rappresentata da Francesco, di riprendere l'attività del papà dopo qualche anno di smarrimento. "Io sono cresciuto in questo negozio. Ho imparato da papà e ora, dopo aver peregrinato da un lavoro all'altro, mi sono detto: perchè no? La passione per questo mestiere l'ho sempre avuta e un anno e mezzo fa ho iniziato a fare i mercati. Poi visto come sono andate le cose con i due ristoranti, che ci hanno creato davvero diversi problemi molti dei quali non ancora risolti, ha deciso che era arrivato il momento di riprendere l'attività di papà". Armato di latte di vernice, idropulitrice, guanti e, come si suol dire, "olio di gomito" Francesco da qualche settimana sta lavorando alla sistemazione del negozio che ritornerà a come i clienti lo avevano conosciuto negli anni di conduzione del papà. "Fortunatamente l'arredo non manca" ha raccontato "in magazzino avevo conservato le botti, gli attrezzi e il materiale del papà e così, dopo averlo sistemato e ripulito, lo riporterò in negozio". I clienti storici, infatti, bene si ricorderanno le enormi botti in legno con circondavano l'ingresso, colme di castagne, noci e altri frutti. O ancora le pannocchie appese ai muri a dare un'aria contadina che ispirava famigliarità. E quel clima fresco, anche quando d'estate fuori c'era il caldo torrido, e leggermente umido creato dai vecchi e spessi muri.

Per non parlare delle meravigliose volte del soffitto in mattoni e del pavimento in cotto che, purtroppo, è stato ricoperto da un più moderno parquet. Nella cantina Francesco aprirà un angolo enoteca, come già esisteva prima e, con il tempo, l'idea è quella di offrire la possibilità di degustare vini e cibi, con piatti freddi a mezzogiorno.



"Con me lavorerà mia mamma Adele. Ha i suoi anni ma è ancora in forma e piena di vita. All'inizio era un po' titubante e preoccupata, ora è più convinta. Per lei sarà poi un modo per riprendere l'attività del papà".

Prima di Pietro, già il nonno Stefano era un apprezzato fruttivendolo che portava i suoi prodotti nelle ville dei signori. "I tempi" ammette Francesco "non sono i migliori per aprire un'attività. Ma io ci credo e voglio provarci. La passione ce l'ho nel sangue, è un mestiere che ho imparato fin da piccolo. E ora tocca a me". L'apertura, come dicevamo, è prevista salvo inconvenienti per metà del mese di luglio. "Quando gli altri andranno in vacanza, io sarò qui a lavorare" conclude sorridendo Francesco.
S.V.
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