Brivio: la collina di Foppaluera inaccessibile ai non residenti. 'Interdetto' anche l'ultimo accesso, non resta che fregarsene

Il sindaco mette subito le mani avanti: “c’è qualcosa che non va e non andava. Si è sollevato un problema che già esisteva. Noi abbiamo solo aggiunto un cartello”. Fatto sta che la collina di Foppaluera è diventata un fortino inespugnabile in quanto… inaccessibile. Ebbene sì la frazione collinare risulta ormai completamente “sigillata” con le – poche – via d’accesso interdette a chiunque non viva a Brivio o non sia autorizzato al transito.

Se un’ipotetica zia milanese del capogruppo di maggioranza Fernando Massironi, zelante nel rispettare la segnaletica verticale come sovviene almeno ai parenti di un amministratore pubblico, volesse andare a trovare il nipote – residente, come è noto, a “tre quarti” della strada che si inerpica fino alla chiesetta dedicata alla Madonna della Neve, posta sulla sommità della piccola altura “cittadina” – non avrebbe altra scelta che lasciare la macchina ai piedi della collina (dove tra l’altro visto che non ci sono parcheggi?) e iniziare a camminare. Gambe in spalla, insomma. E non solo lei, ovviamente. Anche figli, cognati, suoceri, amici di chi vive lungo le “pendici”: fare visita a un parente o un conoscente – se si rispettassero i cartelli di divieto presenti ai varchi d’accesso – diventerebbe una prova fisica, di un certo tenore se si tiene conto della pendenza e della lunghezza complessiva della tratta. Una cosa non da tutti, per intenderci. Se si rispettassero i cartelli, ripetiamo. Perché è su questo inciso che casca l’asino.

“Il problema c’è sempre stato e tutti facevano finta non esistesse” puntualizza infatti il primo cittadino investito nuovamente della questione, rimasta per anni del dimenticatoio, da quanto, nei giorni scorsi, un nuovo divieto ha fatto la sua comparsa all’inizio e alla fine di via dei Ronchetti, la minuscola stradina - a senso praticamente unico seppur percorribile in entrambe le direzioni - che da via monsignor Viganò raggiunge il Moltirone. Anche in questo caso il passaggio è ora concesso solo i residenti e gli autorizzati: era l’unico accesso a Foppaluera non regolamentato da tale disposizione, se si escludono, forse, le sterrate che dal Cocuzzolo si dirigono verso il centro abitato… ma non potendole considerare strade, non ci siamo spinti a verificare anche tale scellerata soluzione. E abbiamo chiuso un occhio anche sulla “ridondanza” del cartello posto all’imbocco alto proprio di via dei Ronchetti: che senso ha il divieto d’accesso “eccetto residenti” messo all’inizio di una arteria raggiungibile solo da via Marconi dove il traffico è a sua volta interdetto ai non briviesi? Si vede – hanno pensato i maligni – che avanzava un cartello…
Ricapitolando, infatti, la situazione attuale è la seguente:
- entrata 1, via Marconi (da via Volta, la strada che da Arlate va verso al ponte): divieto d’accesso eccetto residenti ed autorizzati
- entrata 2, via Foppaluera (da via Fondoripa/via Collina): divieto d’accesso eccetto autorizzati (con tanto di divieto d’accesso eccetto residenti posto già in via Collina dinnanzi alla carrozzeria, per intenderci)
- entrata 3, via dei Ronchetti (da via Monsignor Viganò): divieto d’accesso eccetto residenti.


Fregarsene della segnaletica verticale sembrerebbe l’unico modo per ovviare il problema, tanto – garantisce il borgomastro, impegnato a trovare una soluzione migliore – “recentemente non sono state date multe in quelle vie, solo in via Volta” (l’arteria che dalla chiesa sale verso Arlate, dotata nel primo tratto a senso unico di dossi e off-limits ai non residenti nelle ore di punta per garantire una maggiore sicurezza a coloro i quali vi vivono e che, ancora, hanno da ridire).
Ma, signor sindaco, se la già citata ipotetica zia milanese del capogruppo di “Progetto Civico”, salendo in auto per andare a trovare il nipote mettesse sciaguratamente sotto un cristiano – magari uno di coloro i quali stanno raggiungendo la chiesetta a piedi rispettando il divieto – siamo sicuri che l’assicurazione ne risponde? La "sciura", non briviese, lì non poteva passare… in teoria, s’intende.
A. M.
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