Verderio: a 10 anni dall'ingresso nel Parco Rio Vallone, rarità da tutelare e conservare

Il Parco del Rio Vallone è una realtà ormai strutturata che può contare, al 2014, un'estensione complessiva di 1564 ettari sul territorio di 13 comuni consociati. Nel 1992 fu uno dei primi PLIS (Parco Locale ad Interesse Sovracomunale) a nascere in Lombardia con lo scopo di tutelare una vasta area a vocazione agricola e valorizzare il paesaggio tradizionale, oltre a preservarne la biodiversità.

Quella del PLIS è espressione diretta della volontà dei comuni che, consociandosi e dopo aver ricevuto l'autorizzazione dalla Provincia di riferimento, decidono quali aree destinare a parco all'interno dei propri Piani di Governo del Territorio.
Nel 2005 Verderio Inferiore, Aicurzio, Busnago, Mezzago e Sulbiate si aggiunsero ai cinque comuni originari, portando il Parco del Rio Vallone a coinvolgere anche la provincia di Lecco, dove risulta essere il PLIS più importante per estensione territoriale.
Oggi, a dieci anni di distanza, la fusione dei due Verderio permette di aumentare ulteriormente le aree sotto tutela e ha previsto, nel mese di febbraio, la nuova adesione del Comune al Consorzio Parco del Rio Vallone.

Andrea Pirovano
"Sono molto soddisfatto per l'ingresso di Verderio approvato dall'Assemblea Consortile dei Sindaci", ha spiegato il presidente del Consiglio d'Amministrazione del Parco Andrea Pirovano. "Il territorio del comune fa parte infatti di un'area a grande vocazione agricola e per il suo sviluppo il PLIS del Rio Vallone è uno sbocco più naturale rispetto al Parco Adda Nord; e proprio la nuova adesione di Verderio permette il collegamento territoriale tra due parchi".
I comuni aderenti coprono mediamente l'80% delle spese di gestione del Parco versando ogni anno una quota per abitante di 2,94 euro. Questa quota non riguarda però il Comune di Verderio: "Per il suo ingresso a seguito della fusione tra Superiore e Inferiore è stata fatta una modifica allo statuto del PLIS - ci ha spiegato ancora Andrea Pirovano - che detrae dalla quota di adesione quella che il Comune paga al Parco Adda Nord: 1,44 euro per abitante, e ha portato la somma da 15.900 euro a 7.829 euro".

"Per le casse comunali - ha continuato il presidente Pirovano - non sarebbe stato semplice sostenere due parchi, ma in questo modo il costo è uguale a quello che precedentemente Verderio Superiore sosteneva per il Parco Adda Nord e Inferiore per il Parco del Rio Vallone".


"È importante che le amministrazioni decidano di entrare nel Parco, e per questo è stata istituzionalizzata una riduzione del 30% della spesa per quei comuni che vorranno aderire ad un secondo parco. L'idea che i comuni riescano autonomamente a conservare le zone naturali non regge alla prova dei fatti, e se il territorio non è collegato ad altri in un discorso più ampio si impoverirà sempre di più fino a quando sarà terra di conquista per urbanizzazione ed edificabilità", è il parere del presidente del Parco del Rio Vallone.

E ancora: "Negli ultimi cinque anni siamo riusciti ad intercettare importanti finanziamenti: più di 500mila euro da parte della Fondazione Cariplo, a testimonianza del fatto che un ente sovracomunale come il PLIS riesce più facilmente ad ottenerli, legandosi magari anche ai parchi regionali".

La Fondazione Cariplo sta finanziando due progetti in collaborazione con il Parco del Rio Vallone: la realizzazione del Parco Agricolo Nord Est tramite corridoi ecologici dal Lambro al Canale Villoresi e l'iniziativa Tre Parchi in Filiera, promossa dai parchi del Rio Vallone, del Molgora e della Cavallera, che si propone di mettere in rete gli agricoltori locali per la vendita diretta dei prodotti sostenendo la filiera corta e le eccellenze del territorio come l'asparago rosa di Mezzago, il pane del Parco del Molgora e le patate di Oreno. Un progetto che ha già coinvolto una azienda agricola di Verderio.

Inoltre, in questi anni, il Parco del Rio Vallone ha garantito la conservazione e la ricostituzione di zone umide, foppe e aree boschive che permettono la tutela della biodiversità in un contesto, come quello del nord est milanese, fortemente urbanizzato ma ancora provvisto di aree verdi di buona qualità e con elevate potenzialità ecologiche.


"ll tasso, ad esempio, è un animale particolarmente sensibile alla frammentazione degli ambienti boschivi - ha sottolineato Andrea Pirovano - e per consentirgli una presenza stabile nel nostro territorio è fondamentale proseguire nell'opera di incremento dell'estensione e di miglioramento qualitativo delle aree protette. Nel nostro parco gli studi faunistici del 2014 hanno poi evidenziato la presenza di 8 specie di pipistrello, tra cui 2 rarissime, e 7 di anfibi tra cui il tritone crestato italiano, una specie di interesse comunitario".

Il Parco del Rio Vallone è dunque una realtà ormai consolidata che unisce, dal punto di vista paesaggistico, il nostro territorio a quello del milanese; tutelando le diverse peculiarità e garantendo diversi incontri divulgativi per permettere alla cittadinanza di vivere appieno l'ambiente che la circonda.

Matteo Fratangeli
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