Merate: Mehala invita le famiglie alla festa ''Con le mani'' per raccogliere contributi

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L'impronta della manina di Mehala, la prima bambina adottata grazie all'omonima associazione di volontari, è il simbolo che sintetizza il lavoro, il contatto umano e la dedizione in grado di sorreggere una questione molto delicata come l'adozione di bambini stranieri. L'intenzione dei soci fondatori di Mehala Child&Family e dei 100 soci che ruotano intorno al progetto è quella di stringere un legame umano e duraturo con le coppie che intendono intraprendere il lungo percorso dell'adozione.  Mehala si occupa di avvicinare, per quanto sia possibile, la nostra realtà nord-italiana con dei paesi completamente differenti come l'India ed il Kenya, offrendo in Italia un supporto alle coppie, grazie anche ad un percorso formativo  ed aiutando le popolazioni disagiate in una cooperazione atta a migliorar le loro condizioni di vita. I progetti promossi dall'associazione si estendono anche a Nepal, Madagascar e Burkina Faso, dove si vogliono costruire delle capanne di pubblico utilizzo per i villaggi, sostenere gli orfanotrofi e dare aiuto alle madri che, in assenza di servizio medico, devono percorrere lunghe distanze per trovare una struttura dove partorire. 


Col fine di raccogliere i fondi necessari alla realizzazione dei sogni dell'associazione, sabato 11 dicembre presso la sede meratese in via Campi 64, si è svolta la festa "Con le mani" aperta a tutte le famiglie. Un'intera giornata che si è aperta alle 9.30 con il tipico mercatino natalizio, tra i classici oggetti di artigianato etnico spiccavano regali decisamente insoliti, come la possibilità di acquistare a nome di una persona a noi cara lo stipendio di un insegnante a Mathare in Kenya, un letto per un bambino, dei mattoni per costruire un edificio sanitario o una capra per il villaggio Sololo.


Per le famiglie amiche di Mehala alle 17.30 l'artista di strada, clown e giocoliere Rodrigo Morganti ha trasformato la festa in un momento di puro divertimento collettivo, portando con se l'esperienza acquisita nei lunghi viaggi in Cambogia, Kosovo e Mozambico.

 

Due sostenitori dell'associazione nonchè organizzatori della serata

L'anima umana ed informale della festa si è sprigionata alla sera in occasione della cena, uno dei pochissimi  cuochi di Bellagio che possiedono la rarissima ricetta del Toc, una polenta molto lavorata, ha condiviso il proprio tesoro con tutti i commensali, la tradizione vuole che gli invitati si servano autonomamente dal pentolone posto al centro della sala e l'associazione Mehala si è preoccupata affinché la tradizione venga rispettata. La serata è terminata con lo spettacolo di giocoleria e la visita dei pompieri.
Silvia Airoldi

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