D.ssa Garghentino: ''Mai nascondere ai figli la verità''

La dottoressa Rosita Garghentino
La dottoressa Rosita Garghentino, neoropsichiatra infantile, per 7 anni medico di base ("questa esperienza è stata per me importantissima perchè mi ha permesso di entrare nel cuore delle famiglie e incontrare il loro dolore"), primario presso la Nostra Famiglia di Bosisio Parini, ha avuto il compito di introdurre la carrellata di interventi a corollario del volume illustrato "Il pianetino impazzito". Un intervento incentrato sulla figura del bambino, quale attore protagonista e al tempo stesso destinatario principale delle azioni degli adulti. "Sento il dovere etico di restituire quello che i bambini in tutti questi anni di lavoro mi hanno trasmesso" ha introdotto "ho imparato che il bambino non vive da solo ma in una rete di relazioni e non esiste senza la presenza dei genitori. Quando in casa uno dei genitori scopre di avere un tumore, arriva il terremoto. E nella testa del bambino la prima domanda è: "Chi si occuperà di me?". I bambini vanno fin nel profondo, senza parlare sanno dire e sanno esprimere un disagio. In un'esperienza di questo genere, capiscono e pensano. Hanno dei livelli di sensibilità e di delicatezza che sono impensabili per un adulto". Inframezzando il suo intervento con esempi concreti di persone incontrate nell'arco degli anni, che hanno contribuito a renderla consapevole del "vulcano di possibilità incarnato in un bambino", la dottoressa Garghentino si è soffermata sull'importanza dell'accompagnamento. "Nelle situazioni di dolore, sopravvive chi è stato aiutato a crescere. Non si può continuare a far credere ai bambini una cosa che non c'è o che non è vera. Esiste la fase della rabbia di fronte a una notizia devastante, ma non deve fermarsi lì, non deve essere solo rabbia. Il bambino va aiutato ad affrontare le esperienze, belle e brutte, che la vita gli proporrà perchè solo così sarà in grado di superare gli ostacoli. Tutti andiamo incontro a delle frustrazioni e a dei dispiaceri ma bisogna imparare ad affrontare questi problemi e a trovare una soluzione, da soli o con l'aiuto degli altri. Ma nessuno si deve sostituire. Bisogna sempre dire la verità ai bambini: in questo modo l'adulto si conquisterà la sua fiducia a vita, non farà sentire escluso il piccolo dalle questioni di famiglia. I bimbi ce la fanno, ce la possono fare. Molto dipende da noi. Non vanno trattati alla pari. E un ruolo importante lo giocano le associazioni di volontariato che arrivano là dove la Sanità, oppressa dai tagli, non ce la fa. Lo scopo di serate come questa è anche di dire alla gente che ci sono dei servizi pensati per far stare meglio".
S.V.