Il “clan della Rocchetta”, gli scout rinnovano la promessa

Terza domenica di ottobre; un appuntamento fisso, l'arrivo dove li aspetta Fiorenzo Mandelli al Santuario della Madonna della Rocchetta sul fiume, tra Paderno e Porto d'Adda, emblema e punto di riferimento del clan e dell'intero gruppo Milano 1, punto di partenza e di incontro ogni anno.

L'arrivo alla Rocchetta e' sempre un'emozione forte, due giornate che si ripetono ogni anno ma che porta sempre con se' un sapore nuovo. La conferma per capire che sono inseriti all'interno di una tradizione lunga anni, figli di padri e nonni che, seppure qualche anno fa, hanno vissuto le stesse esperienze, emozioni, gli stessi dubbi e paure, la stessa vita di comunità.
Ma perché proprio clan della Rocchetta?
Torniamo indietro agli anni '46/'47, tante discussioni e pareri controversi, clan del Tombino, clan della Madonna...e poi clan della Rocchetta, riferimento alla Madonna e al Santuario stesso.

È sera, gli invitati cominciano ad arrivare, una commistione di età e persone tutte accumunate da una cosa ben visibile, il fazzolettone verde e nero, quel fazzolettone che segna l'entrata nel clan della Rocchetta, in una comunità più grande di quello che si immagina, quel fazzolettone che fa sentire parte, parte di un qualcosa che dura da anni.
Due colori, il verde e il nero, che riportano e risalgono alle Aquile Randagie, il disegno di una forcola, simbolo del clan, e il torrione del castello sforzesco col Biscione milanese, testimonianza di una lunga difesa della libertà di Milano da parte degli Sforza.
Entrano in chiesa, riconfermano i capi clan e i maestri dei novizi e ora è arrivato il momento di quello che sarà presto l' 'ex noviziato'!
L'ansia e la tensione si percepisce e si sente nell'aria, le ultime titubanze, il balbettare di qualcuno nel leggere davanti a tutti, la forma tremolante della carta di clan.

Vengono chiamati con il proprio nome dalla porta, il novizio entra con uno sguardo a metà tra lo stupore e la voglia di intraprendere questa nuova esperienza e la paura allo stesso tempo. Ecco il nuovo clan, ripopolato, facce nuove e di anni passati, compagni ritrovati dopo reparti e noviziati, tutti un po' nuovi, un po' diversi, e ora che siamo una comunità sola, sono pronti per accogliere i nuovi arrivati nella più piccola comunità del noviziato.
Il gruppo scherza, li intrattiene, li carica, li guida nella scoperta dei nuovi componenti e delle 'prove' che dovranno affrontare.
Alcuni più timidi, altri invece pronti a buttarsi e a abbassarsi ai 'terribili' scherzi pensati per loro, ancora ignari di cosa sarà dopo, cosa li aspetterà, curiosi e spaventati, ma se sono arrivati fino a qui, già hanno dato una gran prova di coraggio.

Concludono il loro ingresso e questo momento con la Santa Messa celebrata da don Stefano Bersani e don Alberto Mandelli, momento di comunione e condivisione dei doni che il clan ha pensato per il noviziato.
Dopo la messa, per il noviziato e' proprio ora di andare, partire e iniziare la sua avventura, davanti al fuoco per cantare canzoni di generazione diverse, nuove e passate, con la gioia negli occhi e la voce forte. Il racconto di testimonianze, la condivisione di esperienze e momenti vissuti da chi è passato di qua prima di loro.
Il racconto di chi c'era...
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