Merate: ''Mandelli abbigliamento'' riceve il riconoscimento di negozio storico dal 1897
Questa mattina al Pirellone i titolari dei "negozi storici" hanno ritirato il giusto riconoscimento per il prestigioso traguardo raggiunto dopo tanti anni di attività. Esercizi commerciali che hanno superato le crisi, i crolli dell'economia, le difficoltà del mercato; che hanno affrontato con intraprendenza le nuove sfide, che hanno saputo in tanti casi reinventarsi per stare al passo con i tempi; che tramandando di generazione in generazione la passione e il sapere per una professione hanno dato un futuro a tante famiglie.
A darne omaggio è stato l'assessore al commercio, turismo e terziario della Lombardia, Mauro Parolini, intervenuto alla cerimonia per consegnare gli attestati. In provincia di Lecco sono state cinque le attività premiate (clicca qui per i tre negozi di Mandello e clicca qui per il negozio di Missaglia). E tra queste c'è la meratese "Mandelli abbigliamento" che affonda le sue radici nel lontano 1897 quando a Osnago Stefano Mandelli (nonno di Mario, attuale esponente di Confcommercio, ndr) apre la rivendita di tessuti e stoffe in Via San Carlo 21. Una piccola ma florida realtà dove la passione per il mestiere si coniugava con la dedizione al cliente e totale ai ritmi di lavoro.
Nel 1964 il negozio si spostava a Merate, in Viale Verdi dove si trova attualmente. A gestirlo prima il figlio Giuseppe e poi il nipote di Stefano, Mario che già a 14 anni scorazzava con il padre in giro per la Brianza a fare i mercati, diventando un punto di riferimento per la qualità della merce e per la capacità di adattare qualunque capo a qualunque cliente. Nel 1973 alla gestione dell'erede della dinastia Mandelli, si affianca la moglie di Mario, Elvezia Crippa che segnerà il percorso del negozio non solo con il suo tocco femminile ma soprattutto per la sua capacità a consigliare il cliente, andando alla ricerca dei suoi gusti e delle sue esigenze. Negli anni Ottanta, il negozio abbandona lo smercio di tessuti e si concentra solo sull'abbigliamento arrivando ad avere un campionario quasi esclusivamente Made in Italy. E ora con l'avvento del figlio Riccardo l'esposizione si è arricchita di una linea più giovanile e sportiva. Pur mantenendosi salda nelle tradizioni che rappresentano una garanzia. "Siamo in negozio da una vita" ha raccontato la signora Elvezia, al ritorno dalle premiazioni milanesi "Abbiamo fatto tanti sacrifici e li facciamo ancora ma è bello. Io amo consigliare, non vendere. Voglio che la persona che entra nel mio negozio si senta a suo agio, sappia che noi siamo qui per andare incontro alle sue esigenze e che siamo pronti a farci in quattro per qualunque richiesta. Certo in questi anni è molto cambiato il rapporto con il cliente, sono mutati i gusti e le possibilità di spesa delle persone ma questo non ci ferma. Io sono un'ottimista di natura e le sfide mi piacciono. Non ho nessun rimpianto, anzi ricordo con piacere tutti questi anni e le persone che si sono affidate a noi per vestire la loro cerimonia. C'è stato anche chi, a centinaia di chilometri di distanza, mi ha telefonato a festa finita per dirmi che aveva fatto un figurone con il vestito che avevo consigliato io. Davvero una grande soddisfazione".
E una grande soddisfazione è anche quella di chi, varcando quella soglia, sa di trovare al di là dell'ingresso qualcuno disponibile anzitutto ad ascoltare e a fare della propria professionalità un "servizio" per le sue esigenze.
Mario Mandelli con la moglie Elvezia e l'assessore Mauro Parolini
A darne omaggio è stato l'assessore al commercio, turismo e terziario della Lombardia, Mauro Parolini, intervenuto alla cerimonia per consegnare gli attestati. In provincia di Lecco sono state cinque le attività premiate (clicca qui per i tre negozi di Mandello e clicca qui per il negozio di Missaglia). E tra queste c'è la meratese "Mandelli abbigliamento" che affonda le sue radici nel lontano 1897 quando a Osnago Stefano Mandelli (nonno di Mario, attuale esponente di Confcommercio, ndr) apre la rivendita di tessuti e stoffe in Via San Carlo 21. Una piccola ma florida realtà dove la passione per il mestiere si coniugava con la dedizione al cliente e totale ai ritmi di lavoro.
Nel 1964 il negozio si spostava a Merate, in Viale Verdi dove si trova attualmente. A gestirlo prima il figlio Giuseppe e poi il nipote di Stefano, Mario che già a 14 anni scorazzava con il padre in giro per la Brianza a fare i mercati, diventando un punto di riferimento per la qualità della merce e per la capacità di adattare qualunque capo a qualunque cliente. Nel 1973 alla gestione dell'erede della dinastia Mandelli, si affianca la moglie di Mario, Elvezia Crippa che segnerà il percorso del negozio non solo con il suo tocco femminile ma soprattutto per la sua capacità a consigliare il cliente, andando alla ricerca dei suoi gusti e delle sue esigenze. Negli anni Ottanta, il negozio abbandona lo smercio di tessuti e si concentra solo sull'abbigliamento arrivando ad avere un campionario quasi esclusivamente Made in Italy. E ora con l'avvento del figlio Riccardo l'esposizione si è arricchita di una linea più giovanile e sportiva. Pur mantenendosi salda nelle tradizioni che rappresentano una garanzia. "Siamo in negozio da una vita" ha raccontato la signora Elvezia, al ritorno dalle premiazioni milanesi "Abbiamo fatto tanti sacrifici e li facciamo ancora ma è bello. Io amo consigliare, non vendere. Voglio che la persona che entra nel mio negozio si senta a suo agio, sappia che noi siamo qui per andare incontro alle sue esigenze e che siamo pronti a farci in quattro per qualunque richiesta. Certo in questi anni è molto cambiato il rapporto con il cliente, sono mutati i gusti e le possibilità di spesa delle persone ma questo non ci ferma. Io sono un'ottimista di natura e le sfide mi piacciono. Non ho nessun rimpianto, anzi ricordo con piacere tutti questi anni e le persone che si sono affidate a noi per vestire la loro cerimonia. C'è stato anche chi, a centinaia di chilometri di distanza, mi ha telefonato a festa finita per dirmi che aveva fatto un figurone con il vestito che avevo consigliato io. Davvero una grande soddisfazione".
E una grande soddisfazione è anche quella di chi, varcando quella soglia, sa di trovare al di là dell'ingresso qualcuno disponibile anzitutto ad ascoltare e a fare della propria professionalità un "servizio" per le sue esigenze.
