Merate: l’ex comandante Donato Alfiniti a processo. In aula depongono 3 agenti di PL, l’ex assessore Zanmarchi e il consigliere Sellitto

Donato Alfiniti
Tre agenti, l'ex assessore ai servizi sociali Emilio Zanmarchi e l'allora (nonché attuale) capogruppo di maggioranza Ernesto Sellitto. Questi i testi escussi quest'oggi nell'ambito del procedimento penale intentato nei confronti dell'ex comandate del corpo di Polizia Locale di Merate Donato Alfiniti chiamato a rispondere per la fattispecie di reato prevista dall'articolo 319 quater cp (già 317, 56 cp - "tentata concussione") e dunque della tentata ''induzione indebita a dare o promettere utilità'' per un episodio che si sarebbe verificato il 5 marzo 2011 quando il vigile Damiano De Mori elevò una multa nei confronti del proprio superiore reo - a suo dire - di aver lasciato la propria auto privata in sosta negli stalli riservati alle vetture di servizio a lato dell'ingresso principale del Municipio di Piazza degli Eroi. A raccontare l'accaduto è stato, dinanzi al collegio presieduto dal dottor Enrico Manzi con a latere i colleghi Salvatore Catalano e Gian Marco De Vincenzi, lo stesso De Mori chiamato a testimoniare dopo l'esibizione - da parte dell'avvocato Marina Silvia Mori, difensore dell'imputato - di due attestazioni per "provare" la malattia del proprio assistito, certificati dai quali non è però risultata l'assoluta impossibilità di Alfiniti a comparire tanto che si è deciso di procedere comunque in sua assenza. Del resto, nemmeno la difesa - che all'inizio del procedimento aveva rifiutato il patteggiamento - aveva chiesto quest'oggi un rinvio.
"Quel giorno c'era un veicolo su Piazza degli Eroi negli spazi riservati alla Polizia Locale, un veicolo privato ed era del Comandate" ha esordito il ghisa meratese, invitato poi dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso - titolare della pubblica accusa - a fare un passo indietro e raccontare anche "l'antefatto" della vicenda. "Il collega Marco Maggio aveva fatto una sanzione a un veicolo che non si trovava negli appositi spazi. In quel momento non sapevo di chi fosse, poi ho saputo essere dell'assessore Zanmarchi". Lo stesso membro della giunta - presente in comune per partecipare a un incontro di Soroptimist come lo stesso, sentito anch'egli questa mattina dai giudici, ha precisato - uscito dal palazzo avrebbe poi ammesso di "aver commesso un errore, parcheggiando fuori posto, facendo però presente che c'era un'altra macchina da sanzionare" ha proseguito De Mori facendo presente di aver detto subito all'assessore che si trattava della Mazda in uso al suo superiore e offrendosi così di chiamare il Comandante per fargli rimuovere l'auto. "Abbiamo avuto una discussione e non l'ha spostata" ha poi puntualizzato il vigile. "Sono andato a riprenderlo e ho cercato di fagli togliere la macchina".
Damiano De Mori, Emilio Zanmarchi e Ernesto Sellitto
La reazione di Alfiniti sarebbe dunque stata alquanto scomposta indirizzando nei confronti del suo subalterno frasi che quest'oggi sono state così sintetizzate dallo stesso: "non ti azzardare a farmi la multa", "io faccio come dico io", "io sono il comandante", "decido io". "Mi ha messo in condizione un po' di disagio: lui era il mio comandante. E ci tengo a dire che successivamente non mi ha mai chiamato per chiarimenti".  In ogni caso la multa venne elevata con la copia spettante al comando poi depositata, a fine giornata lavorativa, da De Mori nella cassettina in cui tutti gli operanti - su disposizione di Alfiniti - erano soliti lasciare il proprio rapporto di servizio. "Non so poi che fine ha fatto" ha concluso l'agente evidenziando di non aver ricevuto "nessuna direttiva sugli stalli di piazza degli Eroi" affermazione confermata poi anche dai colleghi Marco Maggio e Alberto Rossini ma apparentemente "confliggente" con un'ordinanza datata 30 luglio 2009 prodotta dall'avvocato Marina Silvia Mori che ha anche fatto mettere agli atti una stampata del pass rilasciato a suo tempo al Comandate Alfiniti attraverso il quale l'ufficiale veniva autorizzato ad utilizzare la propria auto privata per ragioni di servizio. "Peccato che riguarda una Mercedes" il lapidario commento dell'avvocato Marcello Perillo - legale dell'Amministrazione comunale di Merate - costituitasi parte civile - ben conscio che il 5 marzo 2011 venne multata una Mazda. Sempre Perillo ha poi domandato all'agente Maggio - sentito dopo De Mori - chi fosse "il primo controllore" di quanto depositato dai vigili nella cassettina posta sul tavolone della sala a loro dedicata: "il comandante visionava gli atti, lui firmava i rapporti di servizio" la risposta.
"Mi è stato detto che c'erano direttive di non tolleranza. Volevo capire se si trattasse di un atteggiamento universale o contro la mia persona" ha argomentato, nella sua deposizione, invece, l'allora assessore Emilio Zanmarchi che ha poi raccontato di aver assistito alla discussione tra Alfiniti e De Mori con quest'ultimo che si sarebbe poi rivolto a lui chiedendogli espressamente, dopo il diniego del comandante a spostare la vettura, "cosa devo fare? Tu devi fare solo il tuo dovere" - la risposta. "De Mori sotto i miei occhi compilò l'avviso che ha poi posto sotto il tergicristalli della Mazda 6. Ho fatto la foto alla multa con il mio telefonino".  Al termine della sua deposizione, l'ex amministratore meratese, ha anche aggiunto di essersi successivamente informato - all'arrivo della dottoressa Monica Pezzella quale nuovo comandante del corpo di PL - se Alfiniti avesse pagato o meno la contravvenzione. "Io so che non è stata pagata, non ha seguito lo stesso percorso della mia".
Decisamente più veloci le escussioni dell'avvocato Ernesto Sellitto (presente alla scena ma non così vicino da poter sentire il battibecco tra De Mori e Alfiniti) e dell'assistente scelto Alberto Rossini, unico ad aver sostenuto che poteva capitare che gli agenti lasciassero le proprie auto personali in sosta qualche minuto negli stalli riservati ai mezzi di servizio al momento del cambio del turno.
In chiusura d'udienza, l'avvocato Mori ha depositato l'articolo scritto sulla vicenda da Merateonline, il giorno stesso.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 19 febbraio.



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A. M.
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