Sull’Agenzia viaggi Maggioni ora un cartello e una lettera

Sulla vicenda dell'Agenzia Viaggi Maggioni e della sua temporanea chiusura, sono intervenuti i proprietari con un cartello affisso nella giornata di martedì sulle vetrine di Viale Lombardia, ribadendo le cause dovute alla malattia improvvisa e scagliandosi anche contro chi, giorni prima, aveva posizionato un foglio con scritto "vergogna".

Per completezza di informazione pubblichiamo infine la lettera giunta in redazione a firma dell'avvocato Federico Maggioni, fratello del titolare dell'agenzia.
Egregio Direttore,
quello che sto per scrivere certo non si riferisce alla Sua testata giornalistica, tuttavia a fronte di quanto letto su un noto giornale locale uscito ieri, sorgono in me spontanei interrogativi.
Conosco bene sia l'onestà che da sempre caratterizza il modus operandi di mio fratello Rossano Maggioni (il quale ha fatto viaggiare per quasi due decenni migliaia di persone senza mani subire nemmeno un semplice contenzioso da un cliente o fornitore che sia), sia la sofferenza che quest'ultimo ha patito nel corso di queste ultime tre settimane per i noti motivi di salute.
Ora Le chiedo, può essere definito giornalismo gettare discredito su una persona la cui unica colpa è stata quella di non morire sulla propria scrivania limitandosi, invece, ad una "banalissima paresi" che gli ha inibito la mobilità della metà destra del corpo per parecchi giorni?
Può essere definito giornalismo, pubblicare arbitrariamente, senza un minimo controllo sull'attendibilità delle notizie divulgate, informazioni il cui unico effetto è quello di distruggere l'attendibilità imprenditoriale di un soggetto?
Può essere definito un giornalista, colui il quale, senza porsi alcuno scrupolo di coscienza, diffonde allarmismo il cui unico effetto sarà quello di azzerare la clientela di un'attività commerciale?
Certi giornalisti, se per tali possono essere presi, si rendono conto che quello che scrivono può provocare conseguenze disastrose per un imprenditore serio?
Lascio a Lei ogni considerazione in merito a quanto sopra esposto, limitandomi ad esprimere la mia totale indignazione.
Cordiali saluti.

Federico Maggioni

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