Merate: Osservatorio di Brera, cinque secoli di storia

La succursale di Merate dell’Osservatorio Astronomico di Brera sorge oggi sul colle di San Rocco e costituisce l’ultimo capitolo di una vicenda lunga almeno cinque secoli.
Il nome del colle deriva dal protettore degli appestati, perché proprio li trovarono rifugio i malati delle pestilenze del 1524 e del 1576. Nel 1579, su iniziativa dell’arcivescovo Carlo Borromeo, fu fondato in quel luogo un convento di frati Cappuccini. Tutta la gente della zona partecipò alla sua edificazione, come si legge in un interessante articolo del Prof. Pietro Broglia pubblicato nel 2010 sulla rivista “Archivi di Lecco e della Provincia”. Scrive lo storico Rosari che: “…il Prevosto di Brivio, alla presenza dei curati della Pieve e di numerosissimo popolo, con le solite cerimonie solennemente benedisse la pietra, la quale con le proprie mani “…collocò negli fondamenti grandi della cappella grande verso Tramontana”.
Nel 1629, con il passaggio a Merate dei lanzichenecchi, tornò la peste e i frati del convento si dedicarono ancora una volta al soccorso dei malati. Il convento sopravvisse a questo e ad altri eventi successivi fino a quando, nel 1810, esso fu soppresso (insieme a molti altri) in base alle direttive imposte da Napoleone in opposizione a ogni ordine religioso.
Il demanio vendette quindi il convento a un tal Moroni di Milano, che trasformò il complesso per ricavarne una villa e luogo di villeggiatura. La proprietà passò poi al conte Schichinelli di Cremona e poi a tal Beretta, che cedette la proprietà di Colle San Rocco al conte Alessandro della Torre di Rezzonico, famiglia milanese che ebbe tra i suoi maggiori esponenti Clemente XIII, pontefice nel Settecento.

Un pannello storico presso il giardino dell'Osservatorio

Dopo la morte del conte Alessandro, nel 1865 la proprietà passò al “Pio Istituto dei Sordomuti poveri di campagna” di Milano, che lo alienò alla famiglia Genouliac di Bergamo. All’inizio del Novecento il colle di San Rocco divenne sede del primo “Stabilimento italiano per la Cura Naturale”, poi acquisito dal finanziere milanese Leopoldo Albini. Da lui fu costituita la Società Italiana per gli Stabilimenti di Cure Naturali. La villa di S. Rocco divenne quindi una casa di cura per agiati convalescenti e bisognosi di riposo. Si narra che tra la popolazione meratese i pazienti ospitati venivano chiamati “i matei de San Rocco”.

Tra il 1917 e il 1919 a Merate giunsero in convalescenza i militari della VI armata, finché, nel 1922, il “Consorzio per l’assetto degli Istituti Superiori di Milano” avviò le trattative per l’acquisto del Colle di San Rocco per costruirvi la succursale dell’Osservatorio Astronomico di Brera, dando finalmente luogo a un progetto già deliberato nel 1913. Erano stati stanziati i fondi necessari (493.000 lire di allora) e fu quindi acquistata la proprietà meratese dal “Consorzio per della Società Italiana per gli Stabilimenti di cure Naturali”. 

Per recuperare altri fondi necessari all’adattamento della villa in Osservatorio nel 1923 fu creato un apposito Comitato per una raccolta tramite pubblica sottoscrizione.  Tra i cui promotori dell’iniziativa vi erano il celebre medico Prof. Mangiagalli (che fu sindaco di Milano e primo rettore dell’Università del capoluogo lombardo), il Prof. Bianchi (direttore dell’Osservatorio), il sindaco di Merate Sig. Tettamanti e i rappresentanti delle istituzioni coinvolte; anche banche e industriali contribuirono alle donazioni. La formale consegna della proprietà dal Consorzio all’Osservatorio di Brera avvenne quindi il giorno 11 maggio del 1924, 90 anni fa.
La sede di Merate fu poi inaugurata il 30 maggio 1927, e l’Osservatorio trasferito dal Consorzio allo Stato il 1 giugno 1928. Ancora oggi il colle di San Rocco ospita la succursale meratese dell’Osservatorio Astronomico di Brera che, a sua volta, ora fa parte dell’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Oggi gli astronomi di Brera usano e interpretano i dati forniti dai grandi telescopi da terra, collocati in siti astronomici particolarmente favorevoli come il Cile e le isole Canarie, o collocati su satelliti spaziali. Molti studenti delle varie Università Lombarde svolgono le proprie tesi di Laurea e Dottorato di Ricerca presso l’Osservatorio, insieme a tanti giovani ricercatori italiani e stranieri in periodi di studio per le attività di ricerca post-dottorato. Presso la sede di Merate si svolgono anche attività tecnologiche dedicate allo sviluppo dei telescopi e della strumentazione per i nuovi telescopi, spesso realizzati nell’ambito di importanti collaborazioni internazionali. E’ attivo inoltre un servizio di divulgazione scientifica e istruzione verso il pubblico di non addetti ai lavori e studenti delle scuole.

Informazioni tratte da:
P. Broglia, “Il colle di S. Rocco a Merate”, in Archivi di Lecco e della Provincia - Rivista di Storia e Cultura del Territorio, anno XXXIII, aprile/giugno 2010, pagg. 59-79, a cura dell’Associazione Giuseppe Bovara di Lecco, Cattaneo Editore (2010)
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