L’analisi dell’insuccesso leghista a firma del più noto commentatore politico lecchese, Marco Calvetti da oggi interprete delle vicende del capoluogo per leccoonline.com

A giudizio di chi scrive, la sua è la firma di maggior prestigio nel panorama giornalistico lecchese. E anche ben oltre i confini della nostra provincia. Marco Calvetti non ha bisogno di presentazioni. E’ il giornalista per definizione, prestato alla politica per una breve stagione ma subito rientrato nei ranghi della legione cui preferisce militare: quella della stampa che non la manda a dire. Ebbene, forse affascinato in età avanzata – come del resto è accaduto a chi scrive – dalle nuove tecnologie e dal successo travolgente che l’informazione online sta mietendo, Calvetti ha accettato il nostro invito a assumere il ruolo di commentatore di punta di leccoonline.com e delle testate sorelle merateonline.it e casateonline.it. Insomma del primo network di informazione digitale della provincia, il terzo della regione Lombardia per numero di accessi in base alle statistiche ufficiali. Marco, al quale chi scrive è legato da antica amicizia, non avrà alcun limite se non quello segnato dal codice penale e dalla deontologia professionale, confini che conosce perfettamente. La Sua è una collaborazione concettuale, basata su conoscenza, competenza, esperienza, sicuramente utile a noi, colleghi di rango minore e a tantissimi altri che operano nei giornali cartacei e online. E siamo certi che diventerà un punto di riferimento per le vicende politiche e economiche della città di Lecco, anche sul nostro portale, come lo è stato per lunghissimi anni alla guida del Giornale di Lecco prima e della Gazzetta di Lecco poi. Benvenuto Marco, questo è un piccolo natante, non una nave da crociera sulle quali hai spesso viaggiato in passato. Ma è dotato di formidabili motori che si chiamano passione e tenacia, due elementi che combinati consentono, giusto per fare un esempio concreto, di mettere assieme nel solo giorno di spoglio delle elezioni 83mila accessi unici sui tre portali. Alzi la mano chi della stampa lecchese può, numeri chiari, affermare di aver ottenuto almeno la metà di questo risultato. Benvenuto e buon lavoro. C’è bisogno di smuovere le acque e mostrare l’altra faccia della luna. Fu questo l’obiettivo che i fondatori di merateonline.it, 14 anni fa, fissarono. A ragione, visti i risultati. E’ ancora così per il capoluogo e dintorni. Siamo certi che nello stagno tirerai macigni, non sassi piatti. Che prima di fare plof rimbalzano tre volte sulla sua superficie.
 
Claudio Brambilla
 

Marco Calvetti
Il processo alla Lega lecchese, inevitabile dopo il flop dei candidati alle europee, o mi è sfuggito o si è consumato nelle segrete stanze di corso Martiri. Solo una campagna da principianti, sbadata e sbracata, poteva umiliare l'aspirante europarlamentare Andrea Robbiani con un fardello di meno di mille preferenze strappate nel territorio. Con questi voti non si arriva nemmeno a Milano, come ben può testimoniare il commissario Giulio De Capitani. Che l'ex sindaco di Merate non sia un campione di incassi lo si evince anche dalla batosta presa nella sua città, dove non è neppure riuscito a conquistare un seggio in consiglio comunale. Ma al netto delle carenze personali (pare che l'uomo non brilli per simpatia, umiltà e disponibilità), in gioco c'erano gli interessi e il prestigio del partito che invece ha rimediato una figuraccia che certamente in via Bellerio non avranno preso bene. La questione mi accalora perchè c'erano tutte le condizioni per avere, tra Lecco e Sondrio un deputato. In Valtellina il presidente della provincia Massimo Sertori ha ottenuto oltre diciassettemila preferenze che sommate alle tremila e spiccioli piovutegli dalle aree circostanti gli hanno fatto mancare il biglietto d'aereo per un pugno di referenze. Sembra invece che Sertori abbia bussato invano alle porte lecchesi e sia stato ricacciato in valle. Siccome credo che a Bruxelles e a Strasburgo al di là delle contese sui massimi sistemi, ci siano il terreno e le leggi favorevoli per avviare progetti assai utili allo sviluppo dei territori un eurodeputato sarebbe caduto a fagiolo. Tra l'altro il sistema proporzionale, distribuito su macroaree con tre preferenze possibili è costruito su misura per incoraggiare cordate e accordi, quel sano voto di scambio che, senza trucchi e senza inganni permetterebbero a Davide di battere Golia.
Sotto processo, dovrebbe finire la dirigenza locale incapace di mettere in campo uno straccio di tattica e strategia del consenso, cioè del tratto fondamentale che deve caratterizzare chi fa politica e ancor più chi ha la pretesa di guidarla. Come si poteva pretendere un'impennata dal commissario De Capitani che ha in più occasioni dimostrato di avere con le preferenze la stessa dimestichezza che Grillo e Casaleggio hanno con il barbiere.Coltivo la fondata impressione che nella Lega lecchese continui la stagione dei personalismi e dei risentimenti, una caratteristica che trova conferma ogni volta che mi capita di scambiare quattro chiacchere con un militante. A questo punto è forse meglio affidarsi a un caporale,a un soldato semplice piuttosto che a un De Capitani grondante di medaglie , che con la sua contagiosa antipatia, rischia, alle prossime comunali di Lecco, di seppellire le rinate ambizioni dei lumbard. E che non gli venga (ma potremmo scommettere che non gli verrà) la tentazione di consultarsi con il segretario di circoscrizione Antonella Faggi, nel qual caso, dopo il disastro del 2009anno della sua fragorosa caduta, agli avversari basterebbe presentare una lista e andare al mare ad aspettare i risultati.

Marco Calvetti
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