Consonno: imbrattate le porte del bar, numerose le incursioni
Non si fermano le “incursioni” a Consonno, frazione di Olginate nota per ospitare le rovine della “città dei balocchi” voluta dal conte Mario Bagno. Nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 aprile ignoti hanno imbrattato con delle bombolette spray la porta del bar “La Spinada”, riattivato grazie ai volontari e che proprio dal 27 aprile aprirà i battenti ogni domenica in vista della bella stagione. Uno degli angoli della frazione riqualificati è stato così rovinato, e risale a sole due notti prima - la notte tra Pasqua e il lunedì dell’Angelo – una incursione nella vecchia canonica.
Ai volontari non è rimasto altro da fare che rimboccarsi le maniche e rimediare ai danni subiti, in vista della riapertura ormai prossima.
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Il bar La Spinada
“Qualcuno è entrato, ha piantato un coltello in una macchina da cucire antica e si è fatto un caffè” ha spiegato Barbara Fumagalli, presidente dell’associazione. “La cosa dà molto fastidio, è un segno di non rispetto verso un luogo privato dove tuttora vive una persona, Peppo, anche se non in pianta stabile”. Solo due mesi fa qualcuno era entrato in canonica portando via un contenitore per le ostie, e da un’altra abitazione privata erano stati sottratti abiti e materassi. In quell’occasione anche il bar era stato violato, mentre questa volta è stato solamente imbrattato. Chi raggiunge Consonno con cattive intenzioni lo fa probabilmente da Galbiate, dove l’accesso è bloccato da una stanga situata vicino alla frazione. “Con la sistemazione della strada da Olginate è stata posizionata una sbarra nella parte bassa della via, che funge da deterrente. L’altro accesso ha anch’esso una barriera, ma più vicina. L’ideale sarebbe allontanarla, per scoraggiare chi si vuole avvicinare quando gli accessi sono chiusi”. Lunedì mattina i Carabinieri sono intervenuti in forze per identificare una trentina di giovani che, armati di strumenti di diffusione per la musica e appostati con dei camper, erano pronti per un "rave party" in piena regola. Lecchesi e stranieri, la metà di loro risultava gravata da precedenti di polizia in particolare per i reati di invasione di terreni ed edifici.Ai volontari non è rimasto altro da fare che rimboccarsi le maniche e rimediare ai danni subiti, in vista della riapertura ormai prossima.
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