Merate: il fallimento della Beton Villa in tribunale. Tra i testimoni il l.te gdf Zisa

Ha preso avvio quest'oggi, l'istruttoria dibattimentale del procedimento penale ingenerato dal crack della Beton Villa, ormai ex colosso nella produzione di cemento con sede a Merate. A giudizio, dinnanzi il tribunale collegiale del Foro di Lecco presieduto dal dottor Salvatore Catalano con a latere i colleghi Maria Chiara Arrighi e Gian Marco De Vincenzi, si trovano i membri del collegio sindacale e quindi Sergio Maiorana (presidente), Danilo Tomani e Luca Leidi chiamati a rispondere, così come specificato dal procuratore facente funzioni dottor Paolo Del Grosso, titolare della pubblica accusa, visto il loro ruolo all'interno della fallita, dell'omesso controllo in riferimento a quattro presunti "episodi": la distrazione di fondi mediante la cessione di un ramo d'azienda ossia quello relativo alla cava di Medolago "venduta" da Beton Villa alla società Safi ad un prezzo, stando al quadro accusatorio, inferiore sia a quello di bilancio e sia a quello "reale" stabilito da due diversi periti; la distrazione del valore del materiale (prevalentemente inerti) giacenti, al momento della cessione, nella cava stessa; la distrazione di cinque beni strumentali; la fatturazione di operazioni inesistenti nei confronti di Ci.erre, realtà meratese diretta prosecuzione della Omega e , come la "società madre" (nata a sua volta sulle cenere di Italpavim), dichiarata anch'essa fallita.

A sostegno dell'ipotesi accusatoria secondo cui la condotta dei membri del collegio sindacale (identico sia per la Beton Villa che per la Safi) avrebbe concorso alla bancarotta dell'impresa meratese , sono stati escussi questa mattina in Aula, quali testi dell'accusa, gli operanti della Guardia di Finanza che si sono occupati delle indagini ed in particolare il maresciallo aiutante Mauro Quadri e il luogotenente Massimo Zisa, all'epoca dei fatti a capo della Tenenza di Cernusco Lombardone.

Già a giugno 2013, il gup del tribunale lariano Paolo Salvatore, si era occupato del fascicolo originato dal fallimento della Beton Villa, ammettendo al patteggiamento l'amministratore dell'azienda, il dottor Marino Sesana (pena un anno e sei mesi) e al rito abbreviato le altre due amministratrici (la dottoressa Raffaella Donghi e la dottoressa Gabriella Donini che hanno appellato la sentenza di condanna emessa nei loro confronti).  Al contempo, il dottor Salvatore aveva assolto i sindaci, odierni imputati, per alcuni capi d'imputazione (in particolare quelli relativi ad una annualità durante la quale non erano titolari della carica) e rinviandoli invece a giudizio per potesi di reato per le quali si sta ora procedendo dinnanzi al collegio. Si tornerà in aula il prossimo 2 ottobre per un'altra informata di testi del Pm prima di passare a quelli indicati dall'avvocato Sergio Colombo (oggi sostituito dall'avvocato Christian Malighetti) legale di parte civile e dalle difese dei tre imputati.


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