Merate: il legame di terra e di sangue tra Italia e Argentina nel racconto del console
La seconda parte dell'assemblea d'istituto indetta questa mattina 27 marzo al Liceo Agnesi, ha visto la presenza di un ospite d'onore: Gustavo Moreno, console superiore dell'Argentina
Il console era accompagnato da Fabiana Tomba, impiegata al consolato argentino a Milano, che ha coadiuvato Moreno nell'esposizione dei temi trattati.
Alla conferenza erano presenti il dirigente scolastico dott.ssa Maria Teresa Rigato, che ha introdotto gli ospiti e al termine li ha congedati con un breve discorso conclusivo; numerosi studenti tra cui i rappresentanti d'Istituto che hanno aiutato attivamente nell'organizzazione della mattinata (Eleonora Lavelli, Alessandro Invernizzi, Matteo Costa e Alma Lorenzini) e parte del corpo docente.
La conferenza è stata divisa in tre parti: un excursus sulla storia dell'Argentina, dalla nascita come Stato ai nostri giorni; una panoramica sulla geografia di questa terra con accenni alla flora e alla fauna delle diverse zone; un breve elenco dei personaggi più famosi argentini conosciuti e diventati famosi in Italia e nel mondo.
Il tema principale di queste tre parti era volto a sottolineare il forte legame tra l'Italia e l'Argentina, che forse apparentemente non è così lampante: ad esempio, quasi nessuno è a conoscenza del fatto che la bandiera dell'Argentina è stata disegnata da un ligure di Oneglia ai primi dell'ottocento.
Inoltre, ben 50.000 argentini risiedono nel nord Italia e il 35 % della popolazione argentina ha radici italiane. La città di Rosario, vicino a Buenos Aires, è la sesta città al mondo con cittadini discendenti da italiani.
L'emigrazione della popolazione argentina in Italia (una grande ondata è avvenuta durante la crisi economica del 2001) è stata resa molto più facile, rispetto agli altri paesi sudamericani, grazie al convegno di doppia nazionalità con l'Italia che permette ad un argentino discendente da due generazioni italiane, di essere accolto in Italia come cittadino a tutti gli effetti.
Le radici italiane di molti argentini si riscontrano anche dalla produzione enogastronomica di molte regioni, come per il vino (di cui l'Argentina è il sesto produttore mondiale): i vigneti di San Juan e Mendoza, famosi rispettivamente il primo per il vino bianco e il secondo per quello rosso, provengono da vitigni veneti trasportati in Argentina a metà del diciannovesimo secolo.
Pochi giorni fa, uno di questi vini, il "Malbec" prodotto dalla Famiglia Bianchi di Mendoza ha vinto addirittura il premio internazionale come miglior vino rosso dell'anno al "Vinalies Internationales 2014" di Parigi.
Curiosa è stata la carrellata dei personaggi citati dal Console di nazionalità argentina ma sdoganati in Italia e a livello internazionale: oltre ai vari calciatori, da Maradona a Zanetti, altri sportivi come la squadra di rugby dei Pumas, anche la cantante Valentina, la soubrette Belen, il simpatico personaggio dei fumetti Mafalda e infine Papa Francesco.
Infine viene nominato Borges, importantissimo esponente della letteratura sudamericana, pur essendo di nazionalità francese; e, proprio a rimarcare il tema della conferenza e la mentalità argentina nei confronti del nostro Paese, viene citata una sua famosa frase: "Io non mi sento al 100% argentino perché nel mio corpo manca il sangue italiano."
Il console era accompagnato da Fabiana Tomba, impiegata al consolato argentino a Milano, che ha coadiuvato Moreno nell'esposizione dei temi trattati.
Alla conferenza erano presenti il dirigente scolastico dott.ssa Maria Teresa Rigato, che ha introdotto gli ospiti e al termine li ha congedati con un breve discorso conclusivo; numerosi studenti tra cui i rappresentanti d'Istituto che hanno aiutato attivamente nell'organizzazione della mattinata (Eleonora Lavelli, Alessandro Invernizzi, Matteo Costa e Alma Lorenzini) e parte del corpo docente.
La conferenza è stata divisa in tre parti: un excursus sulla storia dell'Argentina, dalla nascita come Stato ai nostri giorni; una panoramica sulla geografia di questa terra con accenni alla flora e alla fauna delle diverse zone; un breve elenco dei personaggi più famosi argentini conosciuti e diventati famosi in Italia e nel mondo.
Il tema principale di queste tre parti era volto a sottolineare il forte legame tra l'Italia e l'Argentina, che forse apparentemente non è così lampante: ad esempio, quasi nessuno è a conoscenza del fatto che la bandiera dell'Argentina è stata disegnata da un ligure di Oneglia ai primi dell'ottocento.
Fabiana Tomba, Maria Teresa Rigato e il Console Superiore Gustavo Moreno
Inoltre, ben 50.000 argentini risiedono nel nord Italia e il 35 % della popolazione argentina ha radici italiane. La città di Rosario, vicino a Buenos Aires, è la sesta città al mondo con cittadini discendenti da italiani.
L'emigrazione della popolazione argentina in Italia (una grande ondata è avvenuta durante la crisi economica del 2001) è stata resa molto più facile, rispetto agli altri paesi sudamericani, grazie al convegno di doppia nazionalità con l'Italia che permette ad un argentino discendente da due generazioni italiane, di essere accolto in Italia come cittadino a tutti gli effetti.
Le radici italiane di molti argentini si riscontrano anche dalla produzione enogastronomica di molte regioni, come per il vino (di cui l'Argentina è il sesto produttore mondiale): i vigneti di San Juan e Mendoza, famosi rispettivamente il primo per il vino bianco e il secondo per quello rosso, provengono da vitigni veneti trasportati in Argentina a metà del diciannovesimo secolo.
Pochi giorni fa, uno di questi vini, il "Malbec" prodotto dalla Famiglia Bianchi di Mendoza ha vinto addirittura il premio internazionale come miglior vino rosso dell'anno al "Vinalies Internationales 2014" di Parigi.
Il Console Superiore Gustavo Moreno con la rappresentante d’Istituto Alma Lorenzini e la dott.ssa Maria Teresa Rigato
Curiosa è stata la carrellata dei personaggi citati dal Console di nazionalità argentina ma sdoganati in Italia e a livello internazionale: oltre ai vari calciatori, da Maradona a Zanetti, altri sportivi come la squadra di rugby dei Pumas, anche la cantante Valentina, la soubrette Belen, il simpatico personaggio dei fumetti Mafalda e infine Papa Francesco.
Infine viene nominato Borges, importantissimo esponente della letteratura sudamericana, pur essendo di nazionalità francese; e, proprio a rimarcare il tema della conferenza e la mentalità argentina nei confronti del nostro Paese, viene citata una sua famosa frase: "Io non mi sento al 100% argentino perché nel mio corpo manca il sangue italiano."
Rossella Mauri