Turbativa d’asta: archiviata la posizione di Gerolamo Corno

Gerolamo Corno
Se infatti quest’ultimi (Giuseppe, Salvo Massimiliano e Gianluca) sono già usciti, patteggiando, dal procedimento penale originato dall’attività investigativa coordinata dal colonnello Alfonso Di Vita, al banco degli imputati, dinnanzi alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Oscar Magi, figurano ora l’ex consigliere regionale di Forza Italia Massimo Guareschi (già arrestato nel 2000 e condannato in via definitiva nel 2009 per corruzione negli appalti del dopo alluvione), accusato di essere “l’elemento di congiunzione” tra il mondo dell’imprenditoria e i funzionari di Regione Lombardia tra cui anche l’allora presidente Roberto Formigoni e Luigi Gianola, 66 anni, ex manager dell’Ospedale di Cremona, realtà che avrebbe beneficiato, così come l’Istituto Tumori di Milano, di un’importante stanziamento che avrebbe dovuto portare all’acquisto di un acceleratore lineare, il “Vero”, a fronte di due delibere (ora all’analisi dei giudici) proposte da Luciano Bresciani, ex assessore in quota Lega Nord, entrato nel procedimento come teste della difesa e ora, invece,indagato per turbativa d’asta.
A Cremona, infatti, la delibera – firmata, suppone la Procura, a fronte di mazzette – avrebbe spianato la strada ai Lo Presti mentre a Milano, al Tumori, Corno avrebbe fatto “ostruzionismo”, facendo di fatto saltare il tutto, nonostante la “ramanzina” che gli avrebbero fatto, direttamente al Pirellone, Carlo Lucchina (ex direttore generale della Sanità, anch’egli indagato) e Paolo Alli (segretario particolare di Formigoni).
Gerolamo Corno, grazie a questa inversione processuale, come dicevamo, da accusato diventa così accusatore, teste dell’accusa.
“Con soddisfazione ho appreso dell’archiviazione da parte del Gip dell’indagine a mio carico.
A parte l’ovvio e credo comprensibile smarrimento della prima ora sono sempre stato sereno nella piena consapevolezza della mia assoluta estraneità ai fatti contestati e nella totale convinzione che l’operato degli inquirenti avrebbe portato a suffragare, in modo inequivocabile, l’irreprensibilità della mia condotta nell’intera vicenda. Colgo l’occasione per ringraziare gli amici, i colleghi , i collaboratori, le moltissime persone che mi hanno manifestato fiducia, solidarietà e che sempre hanno creduto in me e nella mia correttezza” il commento del diretto interessato da cinque anni al vertice dell’Istituto Nazionale milanese ma ancora saldamente legato alla città di Merate, dove risiede con la famiglia e dove, ad appena 19 anni, ha mosso i primi passi nell’ambito della sanità, diventando Responsabile dell’Ufficio Tecnico e imparando, nei 25 anni di permanenza dal Mandic, i principi e valori fondamentali che lo hanno accompagnato e sorretto nel suo successivo percorso professionale. Parliamo degli anni 70 quando alla presidenza del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale Mandic sedevano illustri personaggi quali il dott. Luigi Rusca Imprenditore e letterato e, successivamente, l’Ing. Luigi Zappa già Sindaco di Merate e la componente clinica annoverava tra le sue fila eccellenze quali il Prof. Arturo Sartori , il Prof. Vincenzo Saputo, il Prof. Gianfranco Montanari, il Prof. Bruno Guareschi e tanti altri ancora.
Anni molto importanti in cui l’Ospedale, sostenuto anche dall’ affetto della gente e di grandi benefattori quali il Commendatore Giuseppe Villa, cresce e, passando da Ospedale Zonale a Polo Ospedaliero Provinciale, vede la realizzazione di nuove strutture di cura quali la Rianimazione, riferimento anche per tutto il vimercatese, il centro Dialisi, il Blocco Operatorio e la riqualificazione di diversi reparti. Una stagione di sviluppo che ha potuto fruire del forte apporto professionale di Gerolamo Corno, nel frattempo laureatosi in Architettura, che ha continuato la sua attività presso il Mandic sino al 1996 data in cui ha proseguito il suo iter lavorativo, sempre nel lecchese, presso l’ASL provinciale e il Genio Civile con il ruolo di Dirigente Responsabile.
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