Sulla stampa albanese parlano i parenti delle tre piccole uccise. La nonna: ''mia figlia stava male, quando ha agito non era in sè''

La notizia della morte di Simona, Keisi e Sidny uccise dalla loro mamma è arrivata a Kukes - dove vive la famiglia del padre Bashkim Dobrushi - e a Kavaje - cittadina di origine di Edlira dove vive sua madre - come un fulmine, che ha portato dolore e sgomento per una tragedia difficile da accettare.

Lo zio Hamit Dobrushi, immagine tratta dal sito http://www.panorama.com.al

La stampa albanese online nella giornata di oggi ha dato ampio spazio alla tragedia di Lecco, riportando le immagini delle tre bambine sorridenti e della loro mamma, che non ha esitato a ucciderle con un coltello nelle prime ore della mattina di domenica 9 marzo.
È stato proprio il padre delle bambine, Bashkim Dobrushi, a raccontare ai parenti quello che era accaduto, prima di ripartire in tutta fretta alla volta dell'Italia dove in queste ore lo stanno ascoltando i Carabinieri.
Sul sito "Gazeta Panorama online" (http://www.panorama.com.al/) è lo zio delle ragazze, Hamit, fratello maggiore del padre, a raccontare lo sgomento di una intera famiglia per la perdita delle nipoti. "Sapevo da mio fratello che ultimamente con Edlira i rapporti non erano buoni, ma nulla sulla separazione. Lui era tornato in Albania per restare alcuni giorni, e partecipare alla festa dell'estate del prossimo 14 marzo. In questa occasione probabilmente ci avrebbe spiegato della separazione. Quando ci ha detto quello che era successo, ieri mattina, non potevamo crederci. È stato uno choc, loro erano anche nostre figlie. Fino a pochi mesi fa tutto sembrava andare bene" ha detto Hamit, che ha spiegato rispondendo al giornalista come suo fratello e Edlira si fossero conosciuti a Durazzo, dove lui si trovava per lavoro. "Dopo il matrimonio hanno vissuto per due anni nella casa dei nostri genitori, lui si è poi trasferito in Italia per due anni e lì lo ha raggiunto la moglie. Non avevano problemi economici, e venivano spesso a trovarci qui. Non so perché lei abbia fatto una cosa simile, dicono per gelosia. Ma non avremmo mai immaginato che potesse succedere una tale tragedia. Ora vorremmo solo riportare a casa Simona, Keisi e Sidny, per poterle seppellire qui".

La nonna materna Atlije Çopa, dal sito http://www.panorama.com.al

Ad avere compreso il disagio di Edlira sarebbe invece sua madre, Atlije Çopa, che dalla cittadina di Kavaje ha condannato il gesto della figlia. "Non posso credere che lo abbia fatto, l'ho sentita al telefono poco tempo prima che accadesse" ha spiegato la donna. "Mi aveva detto di essere molto arrabbiata perché suo marito aveva trovato un'altra donna, che sarebbe tornato in Albania per fidanzarsi con lei. Avevano litigato. Da qualche mese mia figlia viveva in un forte stato di stress, non stava bene ma non aveva i soldi per potersi curare, non trovava lavoro". La nonna delle tre bambine assassinate ha saputo della tragedia dalla televisione. "All'inizio non avevo capito che si trattava di loro, poi me lo hanno confermato. È stato uno choc, non trovo le parole per esprimere il mio dolore. Non riesco a credere che le mie nipoti non ci sono più, mi sento morire. Mia figlia non era in sé quando lo ha fatto, ora il mio più grande desiderio è quello di poter dire loro addio".
Il portale Balkanweb.com (http://www.balkanweb.com) ripercorre i tragici fatti della mattinata di ieri, e di come la madre si sia presentata da un vicino di casa sporca di sangue dopo aver cercato di uccidersi. Racconta di Simona, la tredicenne divisa tra le amicizie e i sogni della sua età e la voglia di andarsene in America, e riporta il ricordo della cugina Olivia che era molto legata a lei.
"Cosa avrai mai fatto per meritarti questo? Mi manchi tantissimo, non so come farò a smettere di piangere" scrive la ragazza sul suo profilo online. "Voglio che tu mi protegga da lassù, sei stata meravigliosa e così rimarrai per sempre. Che Dio ti dia la pace, sorella mia".
A Kukes e Kavaje due famiglie, sconvolte dal dolore, aspettano di sapere se potranno dare l'ultimo saluto alle tre bambine, colpite a morte dalla loro mamma.

Rosa Ripamonti
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.