Lecco, loc. Chiuso: le ha accoltellate e deposte l’una accanto all’altra sul letto matrimoniale. Poche le parole della madre. ''Le ho uccise io e poi ho tentato di suicidarmi''.
Non si sa cosa abbia guidato la sua mano. All'alba di questa mattina, un'assolata domenica quasi primaverile, però, ha ucciso. Lo ha confessato lei stessa. Probabilmente servendosi non di uno, bensì di due coltelli da cucina, ha posto fine all'esistenza delle sue tre bambine, sangue del suo sangue, cercando poi, invano, di togliersi la vita. Edlira Dobrushi, 38enne di origine albanese, per ragioni ancora tutte da appurare, prima delle 6.30 di quest'oggi ha colpito ripetutamente, a morte, le sue piccine Sydni di appena 3 anni, Keisi di 10 e Simona di 13 con quest'ultima che, probabilmente, ha perfino tentato di scampare alla mattanza, morendo poi, come le sorelline, sotto i colpi inferti dalla mamma, unica presenza adulta in famiglia dopo la separazione dal marito Baskim, partito proprio ieri per l'Albania.
Vistose tracce ematiche, erano infatti presenti in tutte e tre le stanze di cui si compone il piccolo alloggio, 60 metri quadri in tutto, teatro del triplice infanticidio.
"Quello che possiamo dire certamente è che noi abbiamo trovato le bambine sistemate sul letto della camera matrimoniale: è verosimile, dalla scena del crimine, che l'omicidio non sia avvenuto in quella camera ma nelle altre stanze della casa e che poi le abbia ricomposte li".
"Tutte e tre hanno ferite lace-contuse, da arma da taglio" ha comunque già potuto affermare il Comandante Italiano. "Due alla gola ma stiamo aspettando l'esito del medico legale. L'autopsia poi ovviamente ci darà tutte le indicazioni".
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Al centro il ten. col. Rocco Italiano
Proprio Edlira, casalinga senza un'occupazione, avrebbe dato l'allarme, suonando il campanello di un'altra famiglia residente nel piccolo condominio rosa salmone di Corso Bergamo, nel rione di Chiuso, "affacciato" sul cantiere per l'imbocco della nuova Lc-Bg. Uscita dal suo appartamento al secondo piano, chiudendo a chiave la porta alle sue spalle, la donna, visibilmente sotto shock e con gli abiti sporchi di sangue, ha chiesto aiuto, senza però fornire indicazioni sulle bambine. "Non ci sono" avrebbe farfugliato al dirimpettaio che, poco prima, prima che tornasse a calare il silenzio, aveva però avvertito delle urla, ricondotte inizialmente a un classico diverbio madre-figlia. Ed invece...VIDEO
"Alle 6.27 siamo stati contattati dall'equipaggio del 118 che si stava recando in Corso Bergamo presso un appartamento, allertato da un vicino di casa che informava che c'era questa signora in stato confusionale, sporca di sangue. Siamo giunti sul posto, abbiamo trovato li la donna" ha spiegato il Comandante Provinciale dei Carabinieri Rocco Italiano, recatosi poi personalmente, così come il questore Alberto Francini, a Chiuso. "Mai vista una cosa del genere" ha proseguito il tenente colonnello, nel cui curriculum, di tutto rispetto, figura una lunga esperienza nell'Aspromonte, nonché esperienze di comando non solo in Calabria ma anche a Lanciano, Pozzuoli e Foggia. Il sostituto procuratore Silvia Zannini e il ten. col. Alessandro Giuliani
L'arrivo dell'anatomopatologo Paolo Tricomi
Vistose tracce ematiche, erano infatti presenti in tutte e tre le stanze di cui si compone il piccolo alloggio, 60 metri quadri in tutto, teatro del triplice infanticidio.
"Quello che possiamo dire certamente è che noi abbiamo trovato le bambine sistemate sul letto della camera matrimoniale: è verosimile, dalla scena del crimine, che l'omicidio non sia avvenuto in quella camera ma nelle altre stanze della casa e che poi le abbia ricomposte li".
"Tutte e tre hanno ferite lace-contuse, da arma da taglio" ha comunque già potuto affermare il Comandante Italiano. "Due alla gola ma stiamo aspettando l'esito del medico legale. L'autopsia poi ovviamente ci darà tutte le indicazioni".
Simona
Keisi e Sydni
"Chiaramente la signora sarà risentita quando sarà nelle condizioni di poterci dare ulteriori indicazioni". La 38enne è stata infatti sottoposta a un intervento chirurgico per suturare le ferite che si sarebbe auto-inferta. Il fascicolo, relativo alla vicenda, è nelle mani della dottoressa Silvia Zannini, sostituto procuratore giunta solo il mese scorso in città. Accompagnata, come dicevamo, dal Comandante Italiano, dal Questore, dal capo della squadra mobile Marco Cadeddu, dal tenente colonnello Alessandro Giuliani e dal sottotenente Simone Scafuri, il magistrato ha raggiunto prima delle 9 di questa mattina l'abitazione teatro del triplice omicidio recandosi poi all'ospedale Manzoni per l'interrogatorio della madre, fin da subito principale indiziata.Il vicino di casa che ha dato l'allarme
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Alice Mandelli - Paolo Valsecchi