Paderno: l’addio a Adelio Brivio, storico macellaio scomparso a soli 56 anni. La maglia della Juve per l’ultimo viaggio

La maglietta della sua amata Juventus, le fotografie che ritraggono i momenti felici legati alla passione calcistica e alla sua famiglia, piccoli cimeli a ricordo di eventi felici e festosi.
Sono gli oggetti che hanno accompagnato Adelio Brivio, storico “macelaar” di Paderno d’Adda, nel suo ultimo viaggio. In tanti hanno voluto essere accanto alla sua famiglia nel pomeriggio di oggi, giovedì 20 febbraio, giorno dell’addio ad un protagonista indiscusso della storia del paese scomparso all’età di 56 anni.

Adelio nella sua macelleria

A portarlo a spalla fuori dalla chiesa sono stati i compagni e gli amici di sempre, dello Juventus Club di Paderno d’Adda che Adelio ha contribuito a fondare, fin dal 1972 quando – allora quattordicenne – aveva iniziato a seguire la sua amata squadra. Una passione, quella per il calco, che lo ha accompagnato fino all’ultimo e che ha trasmesso al figlio Giorgio, che in chiesa ha concluso la sua lettera al papà con la frase “Ti voglio bene e forze Juve”.


In paese Adelio aveva aperto nel 1960 la sua macelleria, poi divenuta "Boutique della Carne", ottenendo nel gennaio del 2010 il riconoscimento di “attività storica” da parte di Regione Lombardia. Nel 2011 aveva chiuso i battenti, ma nella giornata di oggi la vetrina del negozio di Via Manzoni si è animata con le immagini e i ricordi di tanti anni di lavoro ma anche di svago, vissuti con originalità tra una bistecca in onore di Sabrina Ferilli fino alla più recente costata che portava il nome della concorrente padernese in lizza per Miss Italia, Silvia Palamà.


“Lui era così, ne combinava di tutti i colori. Amava il sole, e ballare e fare festa, e ogni occasione era buona per divertirsi insieme alle persone che amava” ha raccontato con affetto la moglie Patrizia, meratese sposata da 30 anni con Adelio. “Per il nostro 25° anniversario di nozze ci siamo concessi una vacanza splendida, negli ultimi anni ha lottato come un leone contro la malattia, fino all’ultimo”.
Dal giorno della sua scomparsa, nell’abitazione a pochi passi dallo storico negozio, un continuo via vai di persone ha animato il centro del paese per l’ultimo saluto al macellaio che, come ha ricordato Giorgio, “ghera semper per tuch”, testimone di un commercio di bottega caratterizzato da un rapporto unico e speciale con la sua clientela.


Nel pomeriggio di oggi in tanti hanno indossato la sciarpa della Juve, e domenica prossima allo stadio Adelio Brivio sarà ancora sugli spalti, ricordato dai suoi amici con uno striscione.
Questa la lettera del figlio Giorgio, che così ha voluto raccontare suo padre e dirgli addio:

Caro papà,
mi trovo a scrivere quanto già mi manchi e di quanto ti ho voluto e ti voglio bene.
Mille pensieri, milioni di ricordi riaffiorano alla mente.
I ricordi della prima volta allo stadio, a quattro anni, Juventus – Pisa 4-1, che segnò indelebilmente la mia passione, perché tu mi hai detto : “Lo stadio della Juve è la tua seconda casa”.
Mi hai permesso di fare le mie scelte liberamente, perché ponevi la tua fiducia in me.
Sei sempre stato una persona profondamente buona e per tutti avevi un sorriso.
Ora sei con la nonna Mina, la tua adorata mamma a cui hai portato un rispetto immenso.
E il nonno Peppino, a cui hai e ti ha voluto un gran bene.
Questa malattia devastante ti ha portato via, ma vorrei ancora correre per te, per esserti d’aiuto.
Sei stato un papà fantastico, disponibile, gentile, e quando Dio lo vorrà spero di essere come te.
Solo ora capisco veramente cosa significasse quel dolore che, prima, comprendevo come del sole si può comprendere un solo raggio.
So quanto io sia stato fortunato, ad avere avuto tutto quell’amore umano e vero, quanto quell’amore sia una delle cose più importanti della mia vita.
In realtà, credo che la cosa più bella sia esserci stati, aver vissuto assieme e avere nel proprio cuore tutto questo per sempre.
Ora il dolore umano è lacerante, il vuoto immenso e incolmabile, intenso quanto intenso è il legame che ci unisce, un amore di cui nemmeno la morte può scrivere la parola fine.
Le parole non dette, le parole urlate, le parole del cuore ora sono scritte nel grande libro della memoria; parole, poche le tue in verità, ma gesti indelebili che ci legano per l’eternità.
Grazie a te ogni desiderio diventava realtà.
In tanti oggi ti salutano, perché “El Macelaar ghera semper per tuch”: la tua innata bontà, la tua spontanea generosità… che ingenuo, forse un po’ egoista, la nostra pretesa di averti in esclusiva!
Ora che hai visto la verità, indicaci la strada, veglia su di noi, sulla mamma perché deve continuare a vivere, su di me e su tutti quelli a cui hai voluto bene.
Le lacrime si asciugheranno, e come dice sempre la nonna: “non la felicità, ma la serenità tornerà”, è l’incessante ciclo della vita che si compie. Noi siamo stati e siamo una squadra, un branco, si va avanti, con coraggio, senza tirarsi mai indietro, in prima linea, e tu sei con noi per sempre.
Dopo la tua sofferenza, la Madonna, ti ha spalancato le porte e quando l’hai vista il tuo viso si è illuminato, ora dal cielo veglia si di noi.
Ti voglio bene e forza Juve


La famiglia di Adelio Brivio ringrazia di cuore il dottor Gaetano Centrone e l’Istituto Europeo di Oncologia. Non chiedono fiori, ma offerte allo I. E. O.
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