Mandello: una assoluzione e una condanna per l’infortunio sul lavoro al vellutificio
Una assoluzione piena per Giovanni Redaelli e la condanna ad un mese di reclusione (pena sospesa) e 300 € di multa per Giacomo Saronni. Questa la conclusione del processo penale che ha visto imputati i due - rispettivamente referenti per il Vellutificio Redaelli e la Saronni Snc - per lesioni personali colpose, a seguito di un infortunio sul lavoro avvenuto nel 2007 ai danni di Livio De Stefanis. Egli, come ha sottolineato il legale difensore di Redaelli - avvocato Paolo Faini - all'epoca dei fatti era un lavoratore autonomo, che per conto del vellutificio Redaelli di Mandello del Lario aveva avuto l'incarico di responsabile per un determinato settore di telai. Quel giorno l'uomo si trovava presso lo stabilimento minore di Rancio, e decise di aiutare di sua spontanea volontà Saronni che si stava occupando dello spostamento di una bobinatrice di alcuni quintali di peso. La snc aveva infatti in appalto dal 2000 l'installazione e movimentazione di macchinari all'interno degli stabilimenti del vellutificio, mentre la vittima dell'infortunio nulla aveva a che fare con quel tipo di lavorazione. Nello spostamento del pesante macchinario qualcosa andò storto ed esso colpì De Stefanis sulla schiena, provocandogli la frattura di due vertebre, di una scapola e danni al muscolo di una gamba.
"Nel caso in questione non siamo di fronte ad una "opera complessiva", con imprese diverse che collaborano ad uno stesso cantiere. Quel giorno il Saronni era da solo perché il fratello non si trovava con lui, e l'uomo coinvolto nell'infortunio era un lavoratore autonomo che in quel momento ha svolto un impiego non di sua competenza" ha spiegato l'avvocato difensore di Redaelli. "Il datore di lavoro - che tale non è, ma è il committente per la ditta Saronni - non avrebbe potuto sapere che quel giorno si sarebbe verificata una tale situazione, e non aveva dunque obblighi in merito. C'è poi una discrepanza tra la certificazione medica, che indica l'infortunio a febbraio e il rientro al lavoro di De Stefanis a giugno, e alcuni testimoni che hanno parlato di un rientro dopo 15 giorni. Se l'infortunio è inferiore ai 40 giorni non sussiste l'imputabilità. L'Inail è stata inoltre risarcita dai due imputati, il che dimostra la loro buona fede".
Il giudice Salvatore Catalano ha assolto Giovanni Redaelli e condannato Giacomo Saronni.
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