Lecco: successo per il ''Salotto delle donne usate'' sul palco
Grande successo per l'opera teatrale "Salotto per donne usate" messa in scena dagli operatori del Dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco.
14 le specialiste sanitarie, tutte donne, che per una sera si sono trasformate in attrici con l'obbiettivo di sensibilizzare i presenti ad un corretto approccio con la malattia mentale.
La divertente pièce - realizzata grazie alla supervisione del regista Pierluigi Angioletti - è ambientata infatti in una casa di cura psichiatrica per donne.
La narrazione di questa realtà, in un sottile gioco tragicomico, ha voluto far riflettere gli spettatori proprio sulla sottigliezza della linea invisibile che separa pazienti e "sani".
Numerosissime le persone accorse per assistere alla messa in scena nell'auditorium della parrocchia di Belledo a Lecco, non lontano dall'Ospedale Manzoni, tanto che molti non hanno nemmeno trovato un posto per sedersi.
«Bisogna diffondere una nuova cultura della malattia mentale - ha infine spiegato il dott. Romolo Gadaldi, psichiatra e responsabile dell'Area Territoriale e del CPS del Dipartimento di Salute Mentale dell'AO - per cancellare quel pregiudizio che ancora la accompagna, segno della mancanza di curiosità e dalla voglia di capire quello che c'è intorno a noi»
14 le specialiste sanitarie, tutte donne, che per una sera si sono trasformate in attrici con l'obbiettivo di sensibilizzare i presenti ad un corretto approccio con la malattia mentale.
La divertente pièce - realizzata grazie alla supervisione del regista Pierluigi Angioletti - è ambientata infatti in una casa di cura psichiatrica per donne.
La narrazione di questa realtà, in un sottile gioco tragicomico, ha voluto far riflettere gli spettatori proprio sulla sottigliezza della linea invisibile che separa pazienti e "sani".
Il dott. Romolo Gadaldi
Numerosissime le persone accorse per assistere alla messa in scena nell'auditorium della parrocchia di Belledo a Lecco, non lontano dall'Ospedale Manzoni, tanto che molti non hanno nemmeno trovato un posto per sedersi.
«Bisogna diffondere una nuova cultura della malattia mentale - ha infine spiegato il dott. Romolo Gadaldi, psichiatra e responsabile dell'Area Territoriale e del CPS del Dipartimento di Salute Mentale dell'AO - per cancellare quel pregiudizio che ancora la accompagna, segno della mancanza di curiosità e dalla voglia di capire quello che c'è intorno a noi»
P.V.