Osnago: ''Il capitale umano'' di Paolo Virzì girato in paese, suscita le ire della Lega

Arriva oggi 9 gennaio in tutte le sale italiane "Il capitale umano" il nuovo film di Paolo Virzì' - girato in parte anche alle Orane di Osnago lo scorso febbraio - anticipato da un polverone di polemiche riguardo proprio all'immagine negativa che ne emergerebbe del territorio brianzolo.
La pellicola è infatti la riambientazione in Brianza dell'omonimo romanzo dell'americano Stephen Amidon, che originariamente si svolge nel Connecticut: nell'immaginario paese di Ormate Brianza, in seguito a un incidente stradale, si intrecciano le storie di malcostume di ricchi rampolli, affaristi senza scrupoli, piccoli arrivisti e cinici magnati.

Le riprese effettuate a Osnago

Un ritratto che alcuni amministratori - soprattutto esponenti del carroccio monzese-  proprio non hanno digerito innescando una polemica contro il registra livornese approdata anche sui media nazionali.
A far sollevare il polverone sono state le parole rilasciate dallo stesso Virzi in un intervista al quotidiano Repubblica: «Nella Brianza - ha illustrato - ho trovato un'atmosfera che mi mettesse in allarme, un paesaggio che mi sembrasse gelido, ostile e minaccioso»
Aggiungendo poi : «Mi interessavano due scenari, quello dell'hinterland con i grumi di villette pretenziose dove si celano illusioni e delusioni sociali, e quello dei grandi spazi attorno a ville sontuose dai cancelli invalicabili. Ho girato nella campagna di Osnago, nel centro storico di Varese, di Como, città ricchissima che esprime il degrado della cultura con quel suo unico teatro, il Politeama, chiuso e in rovina.»
Una descrizione che ha suscitato in particolare la replica del presidente della Provincia Monza e Brianza Dario Allevi e dell' assessore al turismo Andrea Monti.


Proprio quest'ultimo sul suo blog ha scritto: «Virzì sembra essersi limitato alla caricatura di alcuni stereotipi falsi, una vera e propria opera di mistificazione, probabilmente un po' frutto della voglia di additare in negativo la Brianza identificata come la terra del nemico politico, e tanto, diciamolo, frutto di ignoranza vera e propria.»
Immediata la replica da parte del regista: «È una polemica buffa e scomposta, del tutto infondata, basata su un pregiudizio acido. L'ambientazione è in una Brianza immaginaria, basti pensare che il luogo dove avviene l'incidente stradale che avvia la storia non esiste: l'abbiamo chiamato Ormate Brianza.».
Parole bollate da Monti come una «buffa retromarcia paracula».
Anche l'assessore provinciale lecchese Marco Benedetti concorda con i "colleghi" di Monza. "Quelle del regista sono parole che mi hanno lasciato perplesso ed esterrefatto - ha commentato - Quello brianzolo al contrario è un popolo laborioso che ha costruito il suo benessere con sacrificio e fatica, coltivando la cultura del lavoro e del dovere. Virzi' dimentica poi la nostra grande generosità, testimoniata dalle numerosissime associazioni  di volontariato e di aiuto presenti sul territorio".
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Osnago Paolo Strina: "Sono polemiche nate prima del dovuto, senza aver nemmeno visto il film. Certamente il regista non intendeva dare un giudizio su tutta la Brianza e su tutti i brianzoli, ma criticare invece alcuni comportamenti". Strina -ha aggiunto poi - andrà a vedere la pellicola il prima possibile: "Virzì' è un regista che mi piace molto e sono molto curioso di vedere questo suo ultimo film, girato anche nel mio paese".
Polemiche, basate più sulle parole del regista che sui contenuti veri e propri del film (nelle sale solo a partire da questa sera) che hanno fatto crescere di molto l'attenzione mediatica intorno alla pellicola.
Ora non resta che aspettare il giudizio degli spettatori.
P.V.
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