Montevecchia: parla la mamma della bimba rimasta ferita dopo la mattina trascorsa al nido. "Vogliamo solo conoscere la verità''

L'ospedale Mandic di Merate
La mamma della bimba di 15 mesi finita al pronto soccorso dopo una mattinata trascorsa al nido ''Scoiattolo rosso'' di Montevecchia, non nasconde la sua amarezza per i fatti che hanno visto protagonista la sua piccola. Fatti che al momento devono ancora essere chiariti con certezza.
La bimba proprio nel primo pomeriggio di oggi è stata dimessa dal reparto di pediatria dove è stata tenuta in osservazione sin dalla mattinata di venerdì. Sta bene, gli antibiotici hanno curato otite e sinusite, diagnosticatele in reparto dai medici dell'équipe del dottor Alberto Bettinelli.
Quei lividi sul viso, con il trascorrere dei giorni passeranno. Ma i tanti interrogativi dei genitori, quelli no.
I coniugi, residenti a Missaglia, vogliono delle risposte, quelle che sino ad ora le insegnanti della struttura per l'infanzia del meratese, non avrebbero fornito in maniera esaustiva.
Ma andiamo con ordine, illustrando i fatti accaduti con le parole della madre della piccola, che è stata disponibile a fornirci la propria versione dei fatti.
''Erano le 11,40 di venerdì mattina. Ero al lavoro, quando ho ricevuto la chiamata del nido. L'insegnante mi diceva di andare a prendere mia figlia perchè, dopo averla svegliata dall'ora della nanna, aveva visto del sangue sul cuscino ed era preoccupata. In dieci minuti ero già a Montevecchia. La bimba aveva gli occhi lucidi, sul viso presentava due lividi: uno in corrispondenza della tempia sinistra, l'altro sulla guancia destra. Anche la manina destra era tumefatta, mentre il naso aveva visibilmente perso sangue'' ci ha spiegato la donna.
Proprio questo elemento ha destato preoccupazione nella mamma della piccola che, anche su consiglio delle insegnanti, l'ha immediatamente caricata sull'auto, diretta al pronto soccorso del Mandic di Merate. ''Se si fosse trattato di semplici lividi, avrei potuto capire. Sono cose che tra bambini possono capitare. Ma il sangue dal naso, quello no, non può essere stata conseguenza dell'otite'' ha affermato la missagliese.
''Al triage mi hanno dato il codice rosso. Ero in allarme, agitata e preoccupata. I medici e l'équipe di infermieri ad un certo punto mi hanno detto: signora, qui siamo in presenza di maltrattamenti. Mi è caduto il mondo addosso. Ho spiegato loro che la bimba era stata diverse ore al nido. Ho avuto un mancamento e poco dopo, quando mi sono ripresa, mi sono trovata davanti i carabinieri'' ha proseguito la missagliese, spiegando come non fosse sua intenzione sporgere denuncia, ma semplicemente fare luce sull'accaduto. ''Sono stati proprio i militari a dirmi che c'erano tutti gli estremi per agire in questo senso''.
La bimba è stata trasferita nel reparto di pediatria dove, come dicevamo, è stata trattenuta per alcuni giorni, sino al primo pomeriggio odierno, quando è stata dimessa. La piccola sta bene, è attesa per un controllo tra qualche giorno, ma potrà passare il Natale in famiglia, come avevano chiesto i genitori che ora però, vogliono delle risposte.
''Ho inserito mia figlia in quella struttura a maggio. Ho scelto l'asilo nido di Montevecchia perchè l'ho sempre reputato all'altezza. Da subito ho avuto grande empatia con la coordinatrice e con le due insegnanti, davvero fantastiche. Ma non accetto che mi si dica che non è accaduto nulla. O in quell'asilo ci sono i fantasmi, o qualcuno non dice tutto quanto accaduto. Anche perchè io pago quella struttura e pretendo che mi si dicano le cose come stanno'' ha proseguito la donna.
Secondo il suo racconto infatti, la responsabile della struttura, recatasi in ospedale per sincerarsi sulle condizioni della piccola utente, avrebbe ribadito la versione dei fatti fornitale dalle due collaboratrici, perchè quando è accaduto il fatto lei non era presente. ''Secondo quanto mi hanno spiegato, quel giorno mia figlia dormiva serenamente e soltanto al risveglio si sarebbero accorte dei lividi e del sangue perso dal naso. Non credo che da sola la mia bambina abbia potuto conciarsi in quel modo. Forse è stato un altro bimbo ad averla aggredita, ma qualcosa deve essere successo. Io sono disposta a perdonare e a tornare sui miei passi, purchè mi dicano cosa è successo''.
Una vicenda sul quale indagano i carabinieri della Compagnia di Merate. I militari hanno raccolto le testimonianze della madre e sequestrato la cartella clinica, sentendo anche la versione fornita dalle maestre della struttura dell'infanzia. Le forze dell'ordine sono ora chiamate ad accertare i fatti e a stabilire l'eventuale ''colpa in vigilando'' delle educatrici della scuola.
