Merate: con un blitz a Capriate i militari arrestano 3 persone che gestivano un vasto giro di spaccio di una pericolosa droga sintetica
Si è trattato del sequestro più importante mai operato fino ad ora in Italia che ha portato alla luce un giro vastissimo di droga sintetica e di ultima generazione, la m-cat, dagli effetti identici a quelli della cocaina e dunque devastanti.
A smantellare questo traffico sono stati i carabinieri della Compagnia di Merate, coordinati dal capitano Giorgio Santacroce e dal Comandante del Nucleo Operativo l.te Vincenzo Pistininzi che hanno dato il via alle indagini alla fine del mese di settembre e l'altra sera hanno arrestato tre persone: Leonardo Merlo, classe 1975 conoscenza già nota ai carabinieri per via dei suoi precedenti per rapina, ora residente a Capriate San Gervasio ma in passato a Merate e poi Imbersago; Marco Pecora, classe 1980 e Barbosa De Brito Telma classe 1975 entrambi di Inverigo.
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Come dicevamo le indagini sono scattate alla fine del mese di settembre, il 29 per la precisione, quando una pattuglia di militari di Cremella a Rovagnate ferma per un controllo una Ford Focus con a bordo Pecora. Il giovane ha con sé una strana bustina, dall'involucro giallo, con la scritta "Moon flower" e sulla confezione la descrizione di un fertilizzante. I carabinieri, pur sospettando la natura illecita della merce, non riescono ad effettuare gli appositi esami non essendo dotati dei test necessari e così, pur rilasciando il 30enne, trattengono la bustina e la inviano al laboratorio analisi sostanze stupefacenti di Milano.
Dopo qualche giorno giunge l'esito e si scopre che, in realtà, la sostanza, di una purezza pari al 50%, altro non è che mefedrone, un derivato sintetico del catino e che dal 16 giugno di quest'anno il ministero della salute ha annoverato tra le droghe sintetiche. Partono così le indagini con decine di appostamenti nei pressi dell'abitazione di Pecora a Inverigo, nonché pedinamenti nel meratese vista la sua frequentazione con soggetti del territorio, tutt'altro che raccomandabili. Un lavoro fatto di pazienza, minuzia e attenzione e portato avanti da decine di uomini che, finalmente, l'altra sera ha dato i risultati sperati. I militari seguono Pecora che viaggia a bordo della Focus con Barbosa De Brito fino in provincia di Bergamo, a Capriate. I due raggiungono un cortile, entrano in una non meglio identificata abitazione e ne riescono dopo circa tre quarti d'ora.
I militari sono appostati e pronti ad entrare in azione. Gli uomini della Benemerita si dividono: alcuni seguono l'auto, cercando di chiudere eventuali vie di fuga, altri restano appostati nei pressi dell'abitazione pronti a far scattare il blitz. I due sulla Focus raggiungono Trezzo dove una pattuglia di Cc in borghese li ferma. La donna, che probabilmente aveva appena consumato una dosa di m-cat, lascia cadere la bustina gialla nella speranza di non essere vista ma il suo gesto non passa inosservato e per lei scatta la perquisizione da parte di personale femminile dell'Arma.
Occultati negli indumenti intimi vengono rinvenute 19 bustine gialle, con la scritta "Moon flower" dello stesso tipo di quella trovata a fine settembre indosso a Pecora, nel corso del controllo a Rovagnate. I Cc capiscono di essere sulla strada buona e avvertono i colleghi appostati presso l'abitazione di Capriate di stare pronti al blitz. Fanno chiamare col telefono cellulare di Pecora il presunto complice che si trovava nella casa, così da individuare l'appartamento giusto. Il trillo è il segnale e i militari fanno irruzione sfondando la porta d'ingresso e la finestra.
Al tavolo, immobile, trovano Leonardo Merlo, nota conoscenza meratese, che alla vista dei militari, sorpreso, non tenta nemmeno la fuga ma si limita a manifestare il suo stupore per la facce già note con un'espressione del tipo "Ancora voi...". La perquisizione presso il suo domicilio porta al rinvenimento di una scatola con ben 800 bustine gialle di "Moon flower" e 300 grammi di marijuana, nonché bilancini di precisione. I tre vengono così accusati di detenzione di droga ai fini di spaccio (Pecora e Barbosa già comparsi davanti al giudice a Milano e per i quali è stata confermata la detenzione in carcere) e spaccio (Merlo è detenuto a Bergamo).
La brillante operazione portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Merate non finisce qui. I militari, infatti, stanno cercando ora di tracciare l'eventuale "mappa" del traffico di questa pericolosa droga sintetica e scoprire eventuali altri "corrieri", come il Pecora e l'amica brasiliana, incaricati di portare sul mercato le bustine, in particolare nel mondo giovanile dello "sballo".
Il capitano Giorgio Santacroce e il luogotenente Vincenzo Pistininzi
A smantellare questo traffico sono stati i carabinieri della Compagnia di Merate, coordinati dal capitano Giorgio Santacroce e dal Comandante del Nucleo Operativo l.te Vincenzo Pistininzi che hanno dato il via alle indagini alla fine del mese di settembre e l'altra sera hanno arrestato tre persone: Leonardo Merlo, classe 1975 conoscenza già nota ai carabinieri per via dei suoi precedenti per rapina, ora residente a Capriate San Gervasio ma in passato a Merate e poi Imbersago; Marco Pecora, classe 1980 e Barbosa De Brito Telma classe 1975 entrambi di Inverigo.
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Come dicevamo le indagini sono scattate alla fine del mese di settembre, il 29 per la precisione, quando una pattuglia di militari di Cremella a Rovagnate ferma per un controllo una Ford Focus con a bordo Pecora. Il giovane ha con sé una strana bustina, dall'involucro giallo, con la scritta "Moon flower" e sulla confezione la descrizione di un fertilizzante. I carabinieri, pur sospettando la natura illecita della merce, non riescono ad effettuare gli appositi esami non essendo dotati dei test necessari e così, pur rilasciando il 30enne, trattengono la bustina e la inviano al laboratorio analisi sostanze stupefacenti di Milano.
Leonardo Merlo, Marco Pecora, Telma Barbosa De Brito
Dopo qualche giorno giunge l'esito e si scopre che, in realtà, la sostanza, di una purezza pari al 50%, altro non è che mefedrone, un derivato sintetico del catino e che dal 16 giugno di quest'anno il ministero della salute ha annoverato tra le droghe sintetiche. Partono così le indagini con decine di appostamenti nei pressi dell'abitazione di Pecora a Inverigo, nonché pedinamenti nel meratese vista la sua frequentazione con soggetti del territorio, tutt'altro che raccomandabili. Un lavoro fatto di pazienza, minuzia e attenzione e portato avanti da decine di uomini che, finalmente, l'altra sera ha dato i risultati sperati. I militari seguono Pecora che viaggia a bordo della Focus con Barbosa De Brito fino in provincia di Bergamo, a Capriate. I due raggiungono un cortile, entrano in una non meglio identificata abitazione e ne riescono dopo circa tre quarti d'ora.
I militari sono appostati e pronti ad entrare in azione. Gli uomini della Benemerita si dividono: alcuni seguono l'auto, cercando di chiudere eventuali vie di fuga, altri restano appostati nei pressi dell'abitazione pronti a far scattare il blitz. I due sulla Focus raggiungono Trezzo dove una pattuglia di Cc in borghese li ferma. La donna, che probabilmente aveva appena consumato una dosa di m-cat, lascia cadere la bustina gialla nella speranza di non essere vista ma il suo gesto non passa inosservato e per lei scatta la perquisizione da parte di personale femminile dell'Arma.
Occultati negli indumenti intimi vengono rinvenute 19 bustine gialle, con la scritta "Moon flower" dello stesso tipo di quella trovata a fine settembre indosso a Pecora, nel corso del controllo a Rovagnate. I Cc capiscono di essere sulla strada buona e avvertono i colleghi appostati presso l'abitazione di Capriate di stare pronti al blitz. Fanno chiamare col telefono cellulare di Pecora il presunto complice che si trovava nella casa, così da individuare l'appartamento giusto. Il trillo è il segnale e i militari fanno irruzione sfondando la porta d'ingresso e la finestra.
Al tavolo, immobile, trovano Leonardo Merlo, nota conoscenza meratese, che alla vista dei militari, sorpreso, non tenta nemmeno la fuga ma si limita a manifestare il suo stupore per la facce già note con un'espressione del tipo "Ancora voi...". La perquisizione presso il suo domicilio porta al rinvenimento di una scatola con ben 800 bustine gialle di "Moon flower" e 300 grammi di marijuana, nonché bilancini di precisione. I tre vengono così accusati di detenzione di droga ai fini di spaccio (Pecora e Barbosa già comparsi davanti al giudice a Milano e per i quali è stata confermata la detenzione in carcere) e spaccio (Merlo è detenuto a Bergamo).
La marijuana trovata a casa di Merlo
La brillante operazione portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Merate non finisce qui. I militari, infatti, stanno cercando ora di tracciare l'eventuale "mappa" del traffico di questa pericolosa droga sintetica e scoprire eventuali altri "corrieri", come il Pecora e l'amica brasiliana, incaricati di portare sul mercato le bustine, in particolare nel mondo giovanile dello "sballo".
Saba Viscardi