Milano: l’ambrogino d’oro per Don Massimo Mapelli
Giuliano Pisapia e Don Massimo (foto tratta dal corriere.it)
Per tutti è il figlio di Franceschino. Sabato a stringerlo nell'abbraccio della sua comunità di Pagnano c'erano molti amici di infanzia, tante conoscenze di oratorio che gli sono sempre state vicino e che se lo ricordano alla tastiera ad animare le Messe. Sul palco del teatro Dal Verme, don Massimo ha ricevuto dalla città di Milano l'ambrogino d'oro per il suo impegno nei campi rom, impegnato a insegnare la cultura della legalità, a trasmettere valori quali il rispetto e la solidarietà, a indirizzare le giovani leve di queste "carovane", su una strada fatta di studio, impegno e lavoro.
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La giunta del sindaco Giuliano Pisapia lo ha inserito tra i 52 benemeriti che per la festività del patrono Ambrogio, la città è solita insignire della medaglia d'oro. E Don Massimo l'ha ritirata proprio in nome del popolo per il quale l'allora cardinale di Milano, Carlo Maria Martini, lo aveva messo al servizio. Proprio come aveva fatto a Merate quando la giunta di Giovanni Battista Albani lo aveva scelto come cittadino benemerito sempre per la stessa motivazione.
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